Andrea Mastrovito – A sud del cielo

Informazioni Evento

Luogo
EX ORATORIO DI SAN LUPO
via S. Tomaso, 3 – Bergamo, Bergamo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Martedì-domenica ore 9.30-12.30, 15-18 / Lunedì chiuso

Vernissage
07/10/2011

ore 18

Contatti
Sito web: http://www.museobernareggi.it
Biglietti

ingresso libero

Patrocini

L’esposizione è realizzata grazie al contributo del Credito Bergamasco; sostenitore ufficiale della Fondazione Bernareggi è la Fondazione Banca Popolare di Bergamo onlus.

Editori
ELECTA
Artisti
Andrea Mastrovito
Generi
arte contemporanea, personale

La Fondazione Bernareggi promuove un’esposizione di Andrea Mastrovito nella suggestiva cornice dell’ex oratorio di San Lupo a Bergamo.

Comunicato stampa

La Fondazione Adriano Bernareggi apre nello spazio espositivo dell’ex Oratorio di San Lupo una mostra dedicata ad Andrea Mastrovito.

Bergamasco, classe 1978, Mastrovito è uno dei più originali e celebrati artisti del momento; per quanto molto giovane, è un artista internazionale che vive tra Bergamo e New York e ha all'attivo numerose mostre in Italia, in Europa e negli Stati Uniti.
Il lavoro di Mastrovito si caratterizza per l’inesauribile bagaglio di fantasia che gli consente di cambiare continuamente registro formale rimanendo a livelli sempre alti di contenuto espressivo: Andrea Mastrovito ha dato vita ad opere installative e multimediali che hanno affascinato i visitatori dei due continenti, dal Museum of Art and Design di New York, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, al Museo Pecci di Prato e al MAXXI di Roma.

Con l’istallazione A Sud del Cielo Mastrovito prosegue l’attività che il Museo Adriano Bernareggi svolge da qualche anno nel campo dell’arte contemporanea, attraverso interventi legati all’affascinante spazio dell’ex oratorio di san Lupo. Dal 2007 hanno esposto Gian Riccardo Piccoli, Giovanni Frangi, Jannis Kounellis e altri artisti legati alla ricerca contemporanea.
Per questa mostra Mastrovito lavora ispirandosi alla leggenda della decapitazione di sant’Alessandro raffigurata in un affresco tardo settecentesco dipinto sul soffitto dell’ex oratorio. Secondo la leggenda il sangue scaturito dalla testa tagliata del santo, caduto sul terreno, avrebbe fatto germogliare dei fiori, segno della fecondità del sangue dei martiri.
Mastrovito, come nella sua più consueta ricerca espressiva, lavora ridisegnando la scena dell’affresco ricavandone una animazione da proiettare direttamente sull’affresco. Esso si anima grazie alla proiezione del suo disegno, la quale crea l’effetto aggiuntivo di un rigolo di sangue che, correndo lungo le pareti della chiesa, arriva sul pavimento trasfigurato in un tappeto di fiori, ormai classica tecnica con cui Mastrovito, piegando pagine di libri, crea un giardino di carta. Nell’ossario sotterraneo della chiesa viene proiettata l’immagine della testa decapitata del santo, come sepolto sotto il giardino fiorito.
L’istallazione non è solo una rinnovata prova del talento artistico di Andrea Mastrovito. Aggiunge anche nuova linfa al mondo di una “devozione” che con lui riesce ad esprimersi con un nuovo coinvolgente linguaggio. Il senso di meraviglia che l’arte infonde riflette l’ammirazione dovuta a ogni umano gesto di dedizione estrema. Vi si può riconoscere il sentimento della fede esplicita. Ma rappresenta il senso di tutto quanto è anche solo semplicemente umano.