Andrea Aquilanti – Di là dà

Informazioni Evento

Luogo
LA NUOVA PESA - CENTRO PER L'ARTE CONTEMPORANEA
Via Del Corso 530, Roma, Italia
Date
Dal al

La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì nei seguenti orari:

10:00 – 13:30 e 16:00 – 19:30

Gli ingressi saranno contingentati nel massimo rispetto delle vigenti regole. Sarà altresì possibile prenotare la visita ai seguenti contatti:

Tel. 06 3610892 / Mail. [email protected]

Vernissage
18/02/2021
Artisti
Andrea Aquilanti
Generi
arte contemporanea, personale
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La rassegna Realia prende avvio con una personale affidata ad Andrea Aquilanti.

Comunicato stampa

Proemi, la mostra collettiva appena conclusasi a La Nuova
Pesa ha introdotto, costituendone il prologo, la rassegna
Realia che giovedì 18 febbraio prende avvio con una personale
affidata ad Andrea Aquilanti, cui seguiranno quelle
degli altri artisti coinvolti, precisamente Gianni Dessì,
Roberto Pietrosanti, Giuseppe Salvatori, Federica Luzzi,
Alberto Garutti.
Il titolo della mostra, DI LÀ DA, intende affermare che,
pur in un’apparente assenza di movimento, e in una scena
differita rispetto a quella occupata dall’osservatore,
qualcosa accade e si manifesta a livello di visione. Proprio
come nell’ Infinito leopardiano si offre la condizione
immaginifica della prefigurazione, del vedere di là da. Ma
non solo questo.
Attraverso l’impiego di video proiezioni l’artista ci introduce
in uno spazio labirintico e debordante dove sincronicamente
abitano l’interno e l’esterno, lo spazio presente
e il successivo quasi a sottolineare il primato dell’immagine
nelle molteplici possibilità della narrazione, dal momento
che “il vedere viene prima delle parole: il bambino
guarda e riconosce prima di essere in grado di
parlare” (John Berger, Questione di sguardi).
La riflessione dell’artista parte dall’evidenza che
nel corso della storia nessuna società è mai stata dominata
da immagini quanto la nostra eppure, paradossalmente, siamo
sempre meno capaci di vedere le immagini per quello che
sono, intenderne il linguaggio. Si impone, allora, a chi
osserva, un’etica della responsabilità e della consapevolezza
attraverso uno sguardo attivo e critico in quanto
l’esposizione a una messe incontrollata di messaggi visivi
ha reso lo sguardo un meccanismo socioculturale definitivamente
complesso.