Amarcord
Il garage Pace, uno spazio di appena 40 metri quadri, diventava uno stadio coperto per le sfrenate partite a Calcio. Oggi quello stesso spazio, che si presenta allo stesso modo di come era negli anni ’60, diventa contenitore della videoinstallazione di Claudio Angione e Alfredo Granata. Altoparlanti, disseminati tra gli angoli polverosi e bui dell’immobile, amplificano urla di bimbi che giocano a pallone.
Comunicato stampa
L'Associazione Culturale Silantica
e
CHROMA arte contemporanea
per
il 3° Festival dell'Effimero
Celico (CS) località Cozzaro
Dal 21/08/2011 ore 20,30 al 22/08/2011 ore 01,00
presentano:
AMARCORD
Una videoinstallazione di
CLAUDIO ANGIONE
e
ALFREDO GRANATA
Cosa spinge due artisti, nel bel mezzo della loro maturità, ad esporre nel quartiere dove sono nati e cresciuti? La risposta è tutta racchiusa in questa opera che rappresenta un mixer perfetto tra estetica dello sguardo ed etica della persona. Claudio Angione e Alfredo Granata, appunto, rendono omaggio ad un quartiere morente, già fantasma. Proprio qui in località Cozzaro, la loro creatività giovanile ha trovato stimoli importanti. Le corse tra le strette “rughe” e i giochi tra gli slarghi che diventavano, per l'occasione, stadi immensi, consumavano interminabili partite scandite non dal tempo ma dai tantissimi gol da segnare. La località “COZZARO” di Celico diventa una location effimera per l'arte contemporanea. Un omaggio poetico e spirituale ai tanti amici che, per emigrazione e/o per trapasso terreno, non ci sono più. Un ricordo amaro del tempo passato, addolcito da poetici ricordi che hanno il sapore della nostalgia e della spensieratezza. Il garage Pace, uno spazio di appena 40 metri quadri, diventava uno stadio coperto per le sfrenate partite a Calcio. Oggi quello stesso spazio, che si presenta allo stesso modo di come era negli anni '60, diventa contenitore della loro videoinstallazione. Altoparlanti, disseminati tra gli angoli polverosi e bui dell'immobile, amplificano urla di bimbi che giocano a pallone. Nel retrogarage, una proiezione su parete senza l'ausilio dell'audio, fa rivivere una partita di calcio dei ruggenti e speranzosi anni '60. All'ingresso della strada che porta allo slargo un megaschermo amplifica e distribuisce le stesse immagini proiettate all'interno. Come all' ingresso di un grandissimo stadio il pubblico, colto da uno spaesamento sensoriale e temporale, dovrà infilarsi nello schermo pendulo a strisce per entrare nel fantastico e poetico spazio di Claudio Angione e Alfredo Granata. Ricordi amari intrisi di poesia e creatività proiettati, ormai inesorabilmente, nel nostro contemporaneo.