Alla moderna Chiese antiche e rinnovamenti barocchi
Le nuove istanze devozionali e liturgiche promosse dalla Controriforma hanno dato luogo, tra il XVII e il XVIII secolo, a numerosi interventi di rinnovamento rivolti a importanti monumenti sacri: dalle basiliche romane alle abbaziali e alle cattedrali gotiche di tutta Europa.
Comunicato stampa
Alla moderna
Chiese antiche e rinnovamenti barocchi:
una prospettiva europea
Seminario internazionale
Coordinamento scientifico
Augusto Roca De Amicis, Claudio Varagnoli
Introducono
Paolo Portoghesi, Francesco Moschini
Intervengono
Giuseppe Dardanello, Meinrad von Engelberg, Jörg Garms, Pavel Kalina, Marco Rosario Nobile, Javier Rivera Blanco, Augusto Roca De Amicis, Valentina Russo, Claudio Varagnoli
venerdì 4 ottobre | 9.30-13.00 e 15.00-18.00
Le nuove istanze devozionali e liturgiche promosse dalla Controriforma hanno dato luogo, tra il XVII e il XVIII secolo, a numerosi interventi di rinnovamento rivolti a importanti monumenti sacri: dalle basiliche romane alle abbaziali e alle cattedrali gotiche di tutta Europa. Tale patrimonio è così giunto a noi attraverso un processo di contaminazione di linguaggi, spesso sovvertito dai ripristini otto-novecenteschi. Ma il forte potenziale simbolico di questi edifici e la volontà di mantenere una continuità, al tempo stesso ideale e materiale, con l’esistente hanno dato sovente luogo a un singolare connubio tra il nuovo linguaggio barocco, con la sua forza unificante, e un’antichità – paleocristiana e medievale – non accettata nelle concezioni artistiche dell’epoca, ma di fatto accolta e reinterpretata.
Esigenze liturgiche, richiami simbolici o politici, necessità dettate dalla statica e dalla vetustà degli edifici hanno dato luogo a un’ampia casistica di relazioni tra spazi, elementi strutturali e decorativi concepiti in epoche e contesti culturali diversi: attività non sempre orientata alla permanenza del monumento nella sua integrità, a fronte di una decisa attualizzazione dei significati concentrati nell’edificio. Un fenomeno di vasto impatto, per lungo tempo sottovalutato o mal inquadrato criticamente, spesso letto attraverso le precostituite categorie del restauro moderno, e solo da pochi decenni indagato nei complessi problemi che suscita.
Da quale tipo di valutazione scaturivano le finalità conservative in un orizzonte ben lontano dallo storicismo? Le motivazioni simboliche, pratiche, ideologiche di tali interventi hanno radici comuni o sono più forti le specificità delle singole realtà geoculturali? Rispetto a tali interrogativi il presente convegno, che raccoglie i maggiori specialisti europei sull’argomento, intende offrire un primo terreno comune di confronto. Gli spazi liturgici unitari che rilanciano il cattolicesimo nelle aree dell’Europa Centrale, la continuità che in Spagna si istituisce con il linguaggio gotico o i grandi arredi decorativi che punteggiano le cattedrali francesi sono messi a confronto con le realtà regionali italiane, anch’esse diverse per finalità e risultati. È infatti privilegiata la lettura comparata delle differenti situazioni culturali, attraverso le opere realizzate e i cantieri, piuttosto che tramite la trattazione teorica o la produzione erudita, entrambe fondamentali, ma inadatte a rendere la complessa articolazione delle soluzioni riscontrate. E non secondario è l’obiettivo di una riflessione sui rapporti tra progetto e preesistenza, in un momento in cui la contemporaneità si interroga sul ruolo da affidare al patrimonio architettonico e in cui si indebolisce la fiducia di un effettivo, profondo rapporto con il nostro passato.