Alfredo Jaar – It is Difficult
Jaar illustrerà il suo lavoro che si articola tra arte, educazione e sfera pubblica, per spiegarne la complessità.
Comunicato stampa
Venerdì 1 febbraio 2013 alle ore 18.30 il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma ospita la lecture di Alfredo Jaar, It is Difficult.
Dopo la partecipazione nel 2004 alle conferenze ART HIGHLIGHTS 2 e la realizzazione nel 2005 dell’installazione Che cento fiori sboccino, il MACRO è lieto di ospitare nuovamente l’artista cileno, nominato, tra l’altro, rappresentate del Cile nel Padiglione nazionale alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.
Jaar illustrerà il suo lavoro che si articola tra arte, educazione e sfera pubblica, per spiegarne la complessità. Parlerà dei suoi progetti più recenti e della sua ricerca che, fondata su temi spesso taciuti dai mezzi di informazione – come guerre, violenze, disuguaglianze – riesce a mettere in discussione i sistemi politici ed economici vigenti, portando alla luce contraddizioni spesso invisibili
Biografia
Nato a Santiago del Cile nel 1956, dopo gli studi in architettura e in regia cinematografica, si trasferisce nel 1982 a New York, dove attualmente vive e lavora. Il suo lavoro è stato esposto in tutto il mondo. Ha partecipato alle Biennali: di Parigi (1982), di Venezia (1986, 2007, 2009), di San Paolo (1987, 1989, 2010), di Sydney (1990), di Gwangju (1995, 2000), di Istanbul (1995), di Johannesburg (1997), delle Isole Canarie (2006), di Siviglia (2006) e a dOCUMENTA (1987, 2002). Numerose sono le mostre personali in importanti musei d’arte contemporanea internazionali, tra cui: New Museum of Contemporary Art di New York (1992); Whitechapel Art Gallery di Londra (1992); Pergamon Museum di Berlino (1992); Museum of Contemporary Art di Chicago (1992); Moderna Museet di Stoccolma (1994); MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma (2005); Fundación Telefónica di Santiago del Cile (2006); Museé Cantonal des Beaux-Arts di Losanna (2007); South London Gallery di Londra (2008); Hangar Bicocca e Spazio Oberdan di Milano (2008). In Italia ha realizzato tra il 2004 e il 2005 Trilogia di Gramsci, costituita da Cella infinita (Galleria Lia Rumma, Milano), Che cento fiori sboccino (MACRO, Roma), Le ceneri di Gramsci (Studio Stefania Miscetti, Roma). Ha ricevuto importanti premi come il Guggenheim Fellowship nel 1985, il MacArthur Award nel 2000, il Premio Extremadura a la Creación nel 2006.
Roma, gennaio 2013