Alessandro Papetti – Il Ciclo del Tempo

Informazioni Evento

Luogo
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ENNIO MORRICONE
Viale Pietro De Coubertin 34, Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
01/09/2011

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Alessandro Papetti
Generi
arte contemporanea, personale
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Per la prima volta a Roma, nella suggestiva cornice dell’Auditorium Parco della Musica, sarà possibile ammirare un evento espositivo sorprendente: Il Ciclo del Tempo di Alessandro Papetti, uno tra i più noti esponenti della scena pittorica italiana, con alle spalle la partecipazione a molte mostre pubbliche nel nostro Paese e una foltissima rassegna di esposizioni e di riconoscimenti anche all’estero.

Comunicato stampa

Dal 1° al 14 settembre 2011 l’Auditorium Parco della Musica accoglie, per la prima volta nella Capitale, la sorprendente installazione dell’artista milanese intitolata “Il Ciclo del Tempo”

Roma, 19 luglio 2011 – Per la prima volta a Roma, nella suggestiva cornice dell’Auditorium Parco della Musica, sarà possibile ammirare un evento espositivo sorprendente: Il Ciclo del Tempo di Alessandro Papetti, uno tra i più noti esponenti della scena pittorica italiana, con alle spalle la partecipazione a molte mostre pubbliche nel nostro Paese e una foltissima rassegna di esposizioni e di riconoscimenti anche all’estero.

Visitabile dal pubblico dal 1° al 14 settembre grazie al contributo di Enel, l’insolita opera di Alessandro Papetti è composta da due imponenti tele circolari, dalle dimensioni di 3,30 metri di altezza per 27 metri di lunghezza, alle quali il pittore milanese ha lavorato per oltre un anno e dedicato ciascuna a un tema: l’acqua e il vento. Montate nel foyer della Sala Sinopoli dell’Auditorium su due strutture concentriche del diametro interno di circa 8 metri, questi enormi “ambienti pittorici” – che fanno parte di un ciclo di tre opere già esposte con successo nel 2009 al Palazzo Reale di Milano – offrono la possibilità al visitatore di porsi al centro del dipinto, sentirsene completamente coinvolto, lasciarsi trasportare dalla forza del linguaggio espressivo di questo importante pittore contemporaneo, senza influenze esterne che possano distogliere l’attenzione dall’opera.

«L’idea di questo ciclo nasce alcuni anni fa da un’esigenza particolare, di ripensare e di approfondire non solo la mia ricerca pittorica – racconta Alessandro Papetti nell’intervista pubblicata sul catalogo Skira dedicato alle sue opere – ma la mia posizione e il mio atteggiamento nei confronti della stessa pittura, alla ricerca di uno spazio che potesse dilatare i suoi confini al punto da farmi sentire al centro di una differente quanto insolita situazione spazio-temporale. Uno spazio circolare come spazio alternativo a quello tradizionale e dove il gesto pittorico possa rappresentare l’inizio del quadro e la sua fine. Non sapere dove iniziare, né in quale direzione procedere, è una possibilità. Chiudersi all’interno del cerchio, e non più fuori dal dipinto».

Dal 1° al 14 settembre 2011
Auditorium Parco della Musica, Viale Pietro de Coubertin, Roma
Ingresso libero
Inaugurazione: 1° settembre 2011, ore 18.00

Note biografiche sull’artista
Alessandro Papetti nasce a Milano nel 1958 e, subito dopo gli studi classici, tiene le sue prime esposizioni. Dal 1988 la sua pittura – in mostra in spazi pubblici italiani – si concentra su ritratti, con i soggetti visti dall’alto, una serie di dipinti cui lo scrittore e critico Giovanni Testori dedica un articolo sul «Corriere della Sera». Segue il ciclo Reperti nel quale la sua attenzione è focalizzata sul particolare: una sorta di studio analitico della forma, delle tracce lasciate dal tempo nello spazio, dello studio dell’artista e degli interni industriali. Passa poi al Naturale e dal 1992 si concentra sul tema dell’archeologia industriale: queste opere sono esposte ai Musei Civici di Villa Manzoni di Lecco. Partecipa a diverse mostre e fiere d’arte in Europa e negli Stati Uniti. Negli ultimi anni i suoi lavori si sviluppano sui temi degli interni e dei ritratti, soprattutto nudi. Queste ricerche, nate dalla necessità di “tirare fuori” e guardare al “contenitore” con un approccio psicologico diverso, hanno portato l’artista dal 1998 a realizzare i dipinti del ciclo dell’acqua, la serie degli scenari industriali navali e i paesaggi urbani.