Adrien Missika – Siesta Club
Seconda personale in Italia dell’artista francese Adrien Missika (Parigi, 1981) che per l’occasione, a partire dalla sua recente esperienza in Messico, ha concepito un nuovo progetto, il primo di una serie di installazioni simili che successivamente l’artista proporrà anche altrove.
Comunicato stampa
Lunedì 4 maggio 2015 alle ore 19.00 Quartz Studio ha il piacere di presentare la mostra Siesta Club, seconda personale in Italia dell’artista francese Adrien Missika (Parigi, 1981) che per l’occasione, a partire dalla sua recente esperienza in Messico, ha concepito un nuovo progetto, il primo di una serie di installazioni simili che successivamente l'artista proporrà anche altrove. Siesta Club lessicalmente è un paradosso. La siesta – spiega infatti Missika - è per definizione molto individuale, mentre la parola «club» indica che si sta facendo qualcosa in gruppo/comunità. Siesta Club nelle mie intenzioni prevede la condivisione di un'esperienza solitamente piuttosto individuale a metà tra la veglia ed il sonno, la realtà e la fantasia, l’’ispirazione e la produttività. Per il suo progetto torinese Missika, anche considerando le dimensioni ridotte dello spazio, ha realizzato una stanza del relax, una versione intenzionalmente umoristica del luogo comune della ‘siesta’ da sempre associata a molte culture centro - sudamericane. Con Siesta Club Missika a Torino gioca dunque con il clichè della siesta latinoamericana, ma riflette anche sul concetto di tempo a cui si attribuisce un valore ogni volta diverso a seconda del contesto geografico economico e culturale in cui si vive, per cui o lo si controlla compulsivamente o, più naturalmente, lo si lascia scorrere. La stanza di Quartz si trasforma con Siesta Club in un ambiente abitabile che invita a fermarsi e a rilassarsi grazie ad un’amaca, tipo di letto primordiale che tra l’altro si ritiene sia stato inventato proprio in Messico. Delle amache – spiega l’artista – mi piace il fatto che sono degli oggetti ibridi, sono in effetti tele sintetiche a colori vivaci, per cui possono essere viste come dipinti, ma possono anche essere considerate delle sculture o degli oggetti funzionali al riposo dell’uomo. Sinonimo di relax, l’amaca è dunque per Missika il luogo della riflessione senza scadenza temporale, una sorta di dimensione sospesa che da fisica diventa mentale, ma è anche uno spazio, un contenitore. L’amaca per Missika rappresenta un modo di stare al mondo, tradisce un approccio alla vita gioioso e scanzonato, ma anche filosofico in qualche modo. Nel progettare la mostra da Quartz – precisa Missika – ho pensato a Specie di spazi, ‘bestiario di spazi’ scritto da Georges Perec nel 1974, in cui l’autore descrive il letto come il più piccolo spazio antropometrico in cui l’uomo possa riposare. L’amaca è ancora più minimale e primitiva in quel senso. Le amache sono anche un supporto utile al viaggiatore. È possibile portare il letto ovunque e questa è una grande opportunità di libertà. Non è più necessario progettare una casa, quando puoi trasportare il letto e appenderlo praticamente ovunque.
Adrien Missika è un artista-viaggiatore che io definirei un contemporaneo neoromantico per la sua capacità di costringere chi guarda ad assumere uno sguardo che contiene elementi appartenenti a temporalità e geografie al tempo stesso vicine e lontane. Frutto di una pratica artistica che mette insieme con disinvoltura tecnologica e manualità, spesso ciò che Missika produce ha il fascino del passato mescolato al contemporaneo ed il risultato può essere vitale o decadente, rassicurante o inquietante, ma contiene sempre un elemento di malinconia. Adrien Missika con video girati a bassa risoluzione, fotografie scattate con tempi di esposizione lunghissimi, modalità processuali di stampa ogni volta differenti, sculture realizzate con oggetti di reimpiego e nuovi materiali, immagini di luoghi desolati e magnetici accompagnati da tracce sonore, sorta di rumore ambientale artificiale, di volta in volta appositamente studiate, riesce sempre a produrre un effetto di straniamento affascinante ed ipnotico in chi osserva. Anche se i lavori di Missika possono apparire di immediata lettura, sono in realtà costruiti per stratificazioni additive con numerosi riferimenti storico antropologici, alchemico scientifici e, non da ultimo, culturali ed esperienziali. L’artista infatti, sulla spinta di una personale vocazione esotica, conduce le sue ricerche in loco avendo dunque la possibilità, anche grazie al fattore tempo, di assimilare, demolire e diversamente ricostruire quei cliché attraverso i quali ciascuno inconsapevolmente si crea una certa immagine, spesso stereotipata, di ciò che è lontano.
Adrien Missika (Parigi, 1981) vive e lavora in situ. Cofondatore dell’art space 1m3 di Losanna nel 2006, si è laureato all’ECAL (Ecole cantonale d'art de Lausanne) nel 2007. Sue personali sono state ospitate da numerose istituzioni tra cui 21er Haus di Vienna, in Austria (upcoming), la Kunsthaus Glarus, in Svizzera, la Galerie Edouard Manet, Centre d'art contemporain di Gennevilliers, in Francia, il Centre d’art contemporain di Genève in Svizzera ed il Palais de Tokyo di Parigi, Francia. Il suo lavoro è stato esposto in numerose collettive tra le quali: Centre Culturel Suisse, Paris; Ellis King, Dublino; Metro Pictures, New York; Pilar Corrias, London; Museo cantonale d'arte, Lugano; Aargauer Kunsthaus, Aarau; Nouveau Musée National de Monaco, Montecarlo; Le Magasin, Grenoble; Fotomuseum Winterthur ed il Centre Pompidou, Parigi. Nel 2009 ha ottenuto lo Swiss Art Award, nel 2011 il Premio della Fondation Ricard ed il Kiefer Hablitzel Prize. Adrien Missika è rappresentato dalla galleria Bugada & Cargnel di Parigi. Attualmente è in residenza presso 21er Haus, Vienna.
Si ringraziano l’artista e la galleria Bugada & Cargnel di Parigi. La mostra resterà aperta dal 4 maggio all’11 luglio 2015 su appuntamento.