Adi Kichelmacher
Apre a Roma con una mostra di Adi Kichelmaker
il nuovo spazio espositivo di via Veneto 122
Comunicato stampa
Ho conosciuto Adi Kichelmacher lo scorso anno quando mi invitò nel suo studio di Roma per avere un mio parere sul suo lavoro. Fui subito colpito dalla forte personalità e dalla profonda sensibilità che trasparivano con evidenza dalle sue parole.
Adi è nata in Israele dove ha studiato arte e moda alla High School Wizo di Tel Aviv e si è laureata allo Shenkar College of Engineering, Design and Art; da alcuni anni vive e lavora a Roma dove ha costruito una bellissima famiglia.
Adi è una donna curiosa che dedica il suo tempo a sperimentare, studiare ed analizzare utilizzando materiali e tecniche diverse che la distinguono totalmente dagli altri artisti contemporanei; il suo è un linguaggio particolare in cui traspare una grande severità e onestà intellettuale sempre originale e mai banale.
I primi lavori di carattere figurativo che sono orientati ad interpretare il corpo umano in tutte le sue forme ed i suoi movimenti hanno una dimensione filosofica ed anche sociale; si avverte nei suoi quadri la ricerca urgente di un ritmo cioè di un movimento calcolato dove il disordine pur sconvolto e sconvolgente aspira sempre ad un ordine. La sua pittura non è mai formalistica e il suo linguaggio contiene un’ansia di comunicare, un’urgenza meditativa, che non si accontenta di un esercizio di linee e colori.
I suoi segni, i suoi tagli nelle tele poi cuciti con forza ma allo stesso tempo con delicatezza diventano parole che esprimono concetti profondi che nascondono dei sentimenti che non si possono spiegare se non attraverso una tela. Non a caso una serie dei suoi lavori si chiama ”My Words” che recepisce una sorta di ossessione personale in cui la cucitura diventa quasi un rituale ed il filo un mezzo per unire l’inizio con la fine.
Adi è un’artista che si sporca di colore le mani ed i vestiti facendo dei quadri in cui forma, materia e gestualità sono al centro del suo lavoro. Le sue opere sono stratificazioni cromatiche di grande impatto visivo ed emotivo; la sua arte induce il pubblico a riflettere. L’uso di colori neri, rossi ed argentati uniti insieme da fili di lana provocano un effetto psichedelico che trasforma l’astrazione in un immaginario figurativo: nelle sue opere ritroviamo cartine geografiche, mari con acque luminose quasi fosforescenti, vortici di venti che sembrano disegnare le spirali della vita.
A testimonianza del valore artistico ma anche spirituale delle opere di Adi è importante segnalare la sua recente opera “Le tracce del treno della vita” realizzata in occasione della mostra Ricordi Futuri 3.0 che ho curato a Palazzo Sant’Elia a Palermo in occasione dell’apertura del programma di Palermo Capitale della Cultura 2018 e della Giornata della Memoria in cui le tracce del passato si mescolano con quelle del presente.
Il lavoro di Adi testimonia che Identità, origini e memorie non scompaiono mai.
Ermanno Tedeschi