Abel Herrero – Paradiso

Informazioni Evento

Luogo
SALA EX CONVITTO VITTORINO DA FELTRE
Via Sarteschi 1 , Carrara , Italia
Date
Dal al

dal 28 Giugno al 7 Luglio aperto tutti i giorni dalle 18 alle 24;
dall’8 luglio al 4 agosto aperto solo nei giorni da giovedì a domenica dalle 18 alle 24;
dal 5 agosto all’otto settembre aperto solo nei giorni da giovedì a domenica dalle 19 alle 23

Vernissage
28/06/2013

ore 18

Artisti
Abel Herrero
Uffici stampa
MONICA ZANFINI
Generi
arte contemporanea, personale
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Per questa occasione Abel Herrero, artista nato a Cuba nel 1971 ma da anni residente in Italia, realizzerà un’installazione coinvolgente, costituita da una grande tela monocromatica, da un vaso di tipo funerario scolpito in marmo Nero Marquinia e da una voce recitante, udibile tramite telefono. Il pubblico dovrà interagire componendo il numero trascritto sulla didascalia dell’opera.

Comunicato stampa

In occasione di Carrara Marble Weeks 2013, venerdì 28 giugno dalle ore 18 inaugura, presso la sala dell’ Ex-Convitto Vittorino da Feltre, oggi sede del Liceo Artistico A. Gentileschi, Via Sarteschi 1, l’installazione di Abel Herrero dal titolo Paradiso.
L’evento espositivo, promosso e sostenuto da Comune di Carrara, Camera Commercio di Massa-Carrara, Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Associazione Industriali Massa-Carrara, Accademia di Belle Arti di Carrara e organizzato da Carrarafiere, si inserisce nella sezione dedicata alle Arti Visive di Marble Weeks, novità dell’edizione di quest’anno, che vedrà il centro storico di Carrara aprirsi a una serie di proposte artistiche: dalle mostre, ai dibattiti, alle iniziative promosse da associazioni operanti in città.
Per questa occasione Abel Herrero, artista nato a Cuba nel 1971 ma da anni residente in Italia, realizzerà un’installazione coinvolgente, costituita da una grande tela monocromatica, da un vaso di tipo funerario scolpito in marmo Nero Marquinia e da una voce recitante, udibile tramite telefono. Il pubblico dovrà interagire componendo il numero trascritto sulla didascalia dell’opera.
Vaso Comunicante N.1, questo il titolo della scultura, rappresenta la cassa di risonanza tra opera e contesto e tra artista e fruitore. La voce recitante declama la poesia “Variazioni sull'istante eterno” del poeta spagnolo José Hierro del Real (Madrid, 1922-2002), un canto alla leggerezza del quotidiano, alla fugacità dell’istante, al tempo che corre e alla memoria perduta.

Testo Critico

In occasione della manifestazione “Carrara Marble Weeks” l’artista cubano Abel Herrero (1971, La Avana) presenta un progetto espositivo site-specific ambientato nell’Aula Magna dell'ex Convitto Vittorino Da Feltre di Carrara.
Intitolato “Paradiso”, il lavoro è composto da un’imponente veduta monocromatica (olio su tela, cm 200 x 240) di un cielo solcato da nubi, presenze atmosferiche incombenti che esibiscono un’intensità e una vitalità uniche. Di fronte e in dialogo con la tela, troneggia su piedistallo un vaso scolpito in marmo Nero Marquinia, un marmo molto pregiato proveniente dalla Spagna. Lo sfondo nero, con screziature e venature di colore bianche che corrono con orientamento irregolare prevalentemente in diagonale, lo rendono un materiale molto elegante, utilizzato per la creazione di articoli di arte funeraria.
il vaso qui ha funzioni diverse da quelle tradizionali, non è contenitore e neppure ornamento, bensì si ricollega al valore rituale delle pratiche funerarie antiche divenendo elemento di scambio e di comunicazione, cassa di risonanza tra l’opera e il suo contesto, tra l’artista e il fruitore (Vaso Comunicante n.1). Nella didascalia del vaso è infatti trascritto un numero di telefono. Allo spettatore il compito di comporre il numero. In risposta alla sua chiamata, una voce declama la poesia “Variazioni sull'istante eterno” del grande poeta spagnolo José Hierro del Real (Madrid, 1922-2002), un canto alla leggerezza del quotidiano, alla fugacità dell’istante, al tempo che corre e alla memoria perduta.
Negli ultimi anni, la ricerca di Abel Herrero ha amplificato le potenzialità espressive, persuasive e seduttive della pittura e le ha accostate, di volta in volta, a discipline e territori di ricerca diversi. Anche in questo lavoro traspare la capacità dell’artista di scegliere uno strumento di comunicazione complementare più che alternativo alla pittura. Attraverso l’utilizzo di un reperto scultoreo che associa il meccanismo interattivo di un device tecnologico come il telefono alla vertigine meditativa della poesia, l’artista ricrea una realtà fisica e metafisica, coinvolgente, penetrante e immateriale allo stesso tempo, che sconvolge le regole della percezione e che esige un’immedesimazione personale e una partecipazione attiva da parte dello spettatore.
L’opera consegue così il proprio scopo in quando raggiunge una tensione e un’intensità tale da appropriarsi del luogo e del tempo interiore dell’astante per ricolmarlo, attraverso la voce di una persona assente, di una sovrabbondante profferta di senso (Chiara Canali).

Abel Herrero: (L’Avana, 1971) e’ artista poliedrico ed estroso. Ha frequentato a L’Avana la Escuela Elementar de Artes Plásticas e l’Academia de Pintura de San Alejandro. Pittore di raro talento, e’ anche autore di sculture (ha esposto alla Biennale di Carrara), fotografie, scenografie teatrali. Oltre che nella capitale cubana, ha tenuto mostre in Italia, in Europa (Strasburgo, Madrid, Barcellona, etc.) e negli Stati Uniti.
Nel 2010 ha partecipato a Pagine da un bestiario fantastico (Galleria Civica di Modena), nel 2011 alla Biennale di Venezia - Padiglione Emilia-Romagna, nel 2012 a Pelle di donna (Triennale di Milano). In Italia dal 1994, vive fra Parma e le Crete Senesi.