Abbey contemporary art

Informazioni Evento

Luogo
EX ABBAZIA DI SAN REMIGIO
Parodi Ligure, Parodi Ligure, Italia
Date
Dal al

ore 10-10

Vernissage
07/10/2011

ore 18

Contatti
Email: michele.dellaria@libero.it
Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Comune di Parodi Ligure (Al)-Pro Loco di Parodi Ligure – Circoli di Legambiente dell’Ovadese e della Val Lemme- Associazione Culturale gruppo duesottolombrello di Ovada

Curatori
Michele Dellaria
Generi
arte contemporanea, collettiva
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16 artisti , si confronteranno con il luogo e lo spazio dell’ex Abbazia. L’esposizione è tesa alla valorizzazione del territorio, attraverso l’intervento dell’arte contemporanea, intesa come stimolo alla progettualità, al pensiero , alla conoscenza e come approfondimento delle possibili letture dello spazio .

Comunicato stampa

Artisti : Roberto ASCOLI , Rosario CAPONETTI , Carlo CECARO, CERVELLATORE, Lisa DALFINO, Yoshitsune Gabriel FABRE, Vito Natalino GIACUMMO, Carmelo LA GAIPA, Blair KETCHESON, Giuliana KIKI, Jacqueline MATTEODA, Roberto PAPARELLA, SETSUKO, Tetsuro SHIMIZU, Daniel VAN DE VELDE, Mery VIAL .

TESTO CRITICO
Era da tempo che avevo in mente di organizzare una esposizione collettiva di arte contemporanea nel “nostro” territorio.
L’occasione si è presentata quando ho visitato l’Abbazia di San Remigio, recentemente restaurata e riaperta al pubblico; entrando nello spazio ho avuto subito una sensazione di armonia e di serenità e ho pensato che questo poteva essere il luogo adatto per una mostra di arte contemporanea.
Questo luogo mi aveva sempre attratto; la sua particolare posizione isolata e di fondo valle, le sue dimensioni imponenti rispetto alle case circostanti, immerso in un contesto agricolo.
Mi sono fermato più volte ad osservare l’edificio e lo stato di degrado in cui versava , con una copertura di lamiera provvisoria.
Un edificio di mille anni, nato per volontà dei monaci benedettini, come luogo spirituale e di silenzio; oggi recuperato e privo di ornamenti ,spazio ideale per esposizioni temporanee.
Ho invitato sedici artisti (che non conoscevano l’Abbazia e il luogo) a confrontarsi con lo spazio con il “nostro”territorio; non perché non ritengo all’altezza gli artisti del territorio, anzi , molti sono bravissimi , amici di cui seguo attentamente l’evoluzione della loro ricerca , ma perché ho pensato che questo potesse favorire un incontro altro, con il territorio, da parte di chi non lo conosce.
Infatti molti di loro, sono venuti a visitare lo spazio e la nostra zona, anche con viaggi di una giornata molto lunghi, come gli artisti francesi , dimostrando un apprezzamento particolare per il paesaggio.
A tutti ho chiesto di pensare ed esporre una sola opera, un loro singolo lavoro, per lo spazio interno dell’Abbazia, ma alcuni hanno anche manifestato il desiderio di presentare un loro lavoro anche all’esterno.
L’esposizione è quindi tesa alla valorizzazione del territorio, attraverso l'intervento dell'arte contemporanea, intesa come stimolo alla progettualità, al pensiero , alla conoscenza e come approfondimento delle possibili letture dello spazio.
Una Chiesa sconsacrata, non più utilizzabile a scopo religioso, rappresenta una situazione ambigua e l’ambiguità è stimolante sia per un artista sia,credo, per il pubblico
Siamo un paese che normalmente rifiuta la contemporaneità, abbiamo paura di confrontarci con l’oggi, con il presente. Quando è arte il tempo non esiste.
Io amo il passato e il contemporaneo; il paese e la città ; il silenzio e il rumore.
Chiedo quindi ai visitatori di sospendere qualsiasi giudizio immediato ed estetico sulla mostra e di non considerarla solo come un mezzo di godimento; la chiave di lettura non è la bellezza, l’arte viene dalla testa e non dall’occhio.
Sedici pensieri e modi di comunicare diversi ; se uno di loro stabilisce con noi una relazione, avremmo raggiunto lo scopo.
Sospendiamo il giudizio e mettiamoci in ascolto, nel silenzio dell’Abbazia.
Arte come mezzo di comunicazione di sensazioni tra gli uomini.
Arte come espressione culturale e non estetica ; arte come pensiero.
La pittura è cosa mentale, diceva Leonardo Da Vinci.

a cura di michele dellaria