1921/2021. Omaggio a Joseph Beuys

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO CONTEMPORANEA
Corsetto Sant’Agata, 22 , Brescia, Italia
Date
Dal al
Vernissage
16/06/2021
Curatori
Renato Corsini, Albano Morandi
Uffici stampa
CLP
Generi
fotografia
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L’esposizione presenta oltre 200 scatti di Renato Corsini, realizzati durante l’incontro tra Pierre Restany e Joseph Beuys nella sua casa-studio.

Comunicato stampa

Brescia celebra Joseph Beuys (1921-2021), uno degli autori più influenti e profondi della seconda metà del Novecento, a cento anni dalla sua nascita, con una mostra che si terrà dal 16 giugno al 31 luglio, allo Spazio Contemporanea (Corsetto Sant’Agata, 22).

La rassegna, dal titolo 1921/2021. Omaggio a Joseph Beuys. Ritratti, sequenze fotografiche e scatti di ambientazione, presenta le immagini che il fotografo bresciano Renato Corsini ha eseguito nella casa-studio di Beuys a Düsseldorf, durante l’incontro, avvenuto il 6 giugno 1980, tra l’artista tedesco e il critico Pierre Restany.

Renato Corsini documentò con oltre 200 scatti le varie fasi del dibattito, durato due ore, che consentirono a Restany di pubblicare un’intervista che ha avuto il merito di approfondire le tematiche e la visione dell’arte contemporanea da parte di Joseph Beuys.

Completa il percorso espositivo, una sezione che propone alcuni lavori di Albano Morandi (Salò, 1958), da sempre attento e vicino ai contenuti beuysiani e che nel 2007 ha partecipa alla 52^ Biennale di Venezia negli eventi collaterali di “Joseph Beuys Difesa della Natura”.

L’iniziativa è parte della quarta edizione del Brescia Photo Festival, in programma dall’8 maggio al 17 ottobre 2021, curata da Renato Corsini e promossa dal Comune di Brescia e da Fondazione Brescia Musei con la collaborazione di MaCof – Centro della fotografia italiana.

Il tema di quest’anno, Patrimoni, si collega alle celebrazioni per il ritorno a Brescia della Vittoria Alata, una delle più straordinarie statue in bronzo di epoca romana, portavoce del valore culturale e identitario del patrimonio della città, dopo due anni di restauro a cura dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.