10 anni di euro. E pluribus unum

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA TONDINELLI
Via Delle Quattro Fontane 128a, Roma, Italia
Date
Dal al

lunedì-venerdì 10.00-12.30 e 16.00-19.00

Vernissage
06/06/2012

ore 19-21

Curatori
Costanzo Costantini, Floriana Tondinelli
Generi
arte contemporanea, collettiva
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L’arte contemporanea, vuole essere in questa mostra “un ponte” che attraversa l’Europa, così come nell’iconografia di banconote che usiamo quotidianamente.

Comunicato stampa

La Galleria Tondinelli presenta dal 6 al 28 giugno 2012 la mostra “10 anni di euro. E pluribus unum” con opere di Carina Fogde, Giulio Galgani, Charlotte Amalie Holm Marseillas, Teresa Picornell, a cura di Costanzo Costantini e Floriana Tondinelli. “E pluribus unum” trarre unità dalla molteplicità. Il significato di questo motto è: l’Europa è un continente con tradizioni e lingue diverse, ma condivide anche un patrimonio di valori comuni da salvaguardare. Essa da impulso alla cooperazione tra i popoli d’Europa, promuovendo l’unità nel rispetto della diversità e garantendo che le decisioni vengano prese il più possibile a contatto con i cittadini. Questo è lo spirito dell’Europa e della mostra che presentiamo in galleria, attraverso l’interpretazione di 4 artisti provenienti da paesi diversi con un linguaggio comune: l’arte contemporanea.

L’arte contemporanea, vuole essere in questa mostra “un ponte” che attraversa l’Europa, così come nell’iconografia di banconote che usiamo quotidianamente.

Gli artisti scelti che rappresentano a loro volta i paesi di provenienza Italia, Spagna, Svezia e Danimarca, sono una sintesi di analogie e percorsi comuni nel segno della cultura e dell’arte. Sia l’Italia che la Spagna scelgono nella rappresentazione della moneta due letterati Dante Alighieri e Miguel De Cervantes e sono molto attivi nei vari paesi con gli Istituti Italiani di Cultura. La Svezia e la Danimarca promuovono lo sviluppo di giovani artisti contemporanei in particolare le donne, avendo una tradizione di emancipazione femminile risalente rispettivamente la Svezia al 1909 con suffragio universale concesso alle donne e la Danimarca nel 1919. Per L’Italia dovremo aspettare fino al 1946.

Giulio Galgani (Italia), l’artista italiano presenta una visione dell’Europa geografica con le geopitture, ed euro-dama. Attraverso una tecnica mista in cui le persone, i cittadini europei, sono rappresentati da piccoli uomini in bronzo, della stessa misura e dello stesso colore a simboleggiare l’integrazione e la cooperazione. Nelle opere euro-dama, i cittadini europei sono pedine in continuo movimento all’interno dell’Unione Europea. Galgani con le sue geopitture intende sottolineare l’articolo della carta europea che recita l’uguaglianza fra i popoli europei.

Carina Fogde (Svezia), rappresenta i colori della Svezia con un’interminabile distesa, che ricorda il tipico paesaggio svedese. Una rappresentazione intima, che emerge dall’accostamento di due colori tendenti ad armonizzarsi tra loro, il verde, il turchese, simbolo di armonia rispondente al concetto di Unione Europea. La presenza dell’artista svedese è un contributo agli scambi culturali tra i vari stati e ad una condivisione sempre maggiore tra paesi che hanno aderito alla Carta dei Diritti Fondamentali e per i quali la cultura e l’arte sono un segnale di continuità.

Charlotte Amalie Holm Marseillas (Danimarca), nella pittura dell’artista danese troviamo gruppi di persone, gli europei di oggi. L’unità dell’Europa e la diversità di ogni singolo convivono insieme nelle tele della Marseillas, in un alternarsi di figure statiche e dinamiche, i giovani e gli anziani, il clown, la suora…

L’Europa è lo spirito dello scambio, che non può convivere con la guerra…che prima o poi si impadronisce di ogni popolo…allora gli Stati lavoreranno come se si trovassero in un’eterna alleanza per questo (Manuel Kant, Per la Pace Perpetua). A questo spirito aderisce la Marseillas.

Teresa Picornell (Spagna), l’indagine dell’artista spagnola riguarda il mondo femminile, le sue “mujeres” sono in mostra con gli abiti di tutti i giorni e abiti da lavoro. L’abito come simbolo di appartenenza, contenitore, realizzato con varie stratificazioni di colore e materie diverse, al posto della tela tradizionale. Il richiamo è all’articolo 23 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europa, che recita la parità tra uomini e donne assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione. L’importanza della donna all’interno dell’Unione Europea è data anche da un origine al femminile legata al Mito d’Europa, che rappresenta la solidarietà e l’armonia.