MAXXI Re-Evolution: Interiors. Le stanze del quotidiano

Dal 6 maggio al 29 ottobre 2017 negli spazi del Centro Archivi, l’esposizione "Interiors. Le stanze del quotidiano", a cura di Margherita Guccione ed Elena Tinacci, racconta quegli spazi interni che ogni giorno viviamo, interpretati da 10 architetti italiani.

Che cosa c’è dentro l’architettura? Basta aprire una porta, varcare una soglia e si è dentro lo spazio, uno spazio con cui gli architetti da sempre sono chiamati a confrontarsi.
Dal 6 maggio al 29 ottobre 2017 negli spazi del Centro Archivi, l’esposizione INTERIORS. Le stanze del quotidiano a cura di Margherita Guccione Direttore MAXXI Architettura e Elena Tinacci, racconta quegli spazi interni che ogni giorno viviamo, interpretati da 10 architetti italiani.
Cini Boeri, Vittorio De Feo, Enrico Del Debbio, Oriolo Frezzotti, Danilo Guerri, Vincenzo Monaco e Amedeo Luccichenti, OBR – Paolo Brescia e Tommaso Principi, Aldo Rossi, Maurizio Sacripanti, Carlo Scarpa e Michele Valori, sono stati scelti per rappresentare – attraverso i loro oggetti, progetti e parole – le stanze del nostro quotidiano e proprio per questo vengono presentati in una dimensione umana prima ancora che professionale.

Carlo Scarpa, Arredi interni dello Yacht Asta, 1935 Archivio Carlo Scarpa, Collezione MAXXI Architettura courtesy Fondazione MAXXI, Roma

Carlo Scarpa, Arredi interni dello Yacht Asta, 1935 Archivio Carlo Scarpa, Collezione MAXXI Architettura courtesy Fondazione MAXXI, Roma

Diversi sono gli approcci di questi architetti nei confronti dei propri spazi, case e studi, luoghi di vita e di lavoro che spesso coincidono: Michele Valori ha sistemato personalmente gli interni del suo appartamento a Roma, mentre Carlo Scarpa non ha mai disegnato la propria casa. Enrico Del Debbio ha progettato la casa per la sua famiglia all’interno di una palazzina di Adalberto Libera a Ostia, mentre Aldo Rossi ha riempito di arredi le proprie case e studi, in un gioco continuo di autocitazioni e contaminazioni. Lo spazio domestico è protagonista dei racconti di Vittorio De Feo, come La casa (e Anna), in cui l’architettura fa da sfondo ad una narrazione ironica e lieve.
Di tutti gli autori presentati si è voluto raccogliere immagini della vita all’interno delle loro stanze quotidiane e documenti che raccontassero la dimensione più intima del loro operare. INTERIORS. Le stanze del quotidiano mette in evidenza diversi punti di vista da cui guardare allo spazio interno che corrispondono alle diverse sezioni in cui sono organizzati i materiali esposti.

Vittorio De Feo, Studio giovanile per un bar Archivio Vittorio De Feo, Collezione MAXXI Architettura, courtesy Fondazione MAXXI, Roma

IL TEATRO DOMESTICO è la sezione che analizza il tema della relazione tra l’uomo e la sua casa e parte dalla suggestione del progetto di Aldo Rossi realizzato per la mostra Il Progetto Domestico. La casa dell’uomo: archetipi e prototipi alla Triennale di Milano nel 1986; la casa è pensata come scenografia, spazio di rappresentazione della vita domestica e vede la presenza di progetti disegnati negli anni Trenta da Carlo Scarpa e da Enrico Del Debbio o negli anni Settanta da Michele Valori.

LE STANZE DELLA CITTA’ è dedicata agli spazi con vocazione pubblica e fruizione collettiva come i negozi di Enrico Del Debbio, Monaco e Luccichenti, Vittorio De Feo e Carlo Scarpa in cui lo spazio definito architettonicamente dall’autore viene modificato incessantemente dall’uso quotidiano e da una esperienza personale e comune allo stesso tempo.

CASE FUORI CASA è l’area dedicata a quei luoghi che per scelta diventano casa, come le classi di una scuola cui sono dedicate le riflessioni di Maurizio Sacripanti e Cini Boeri, o gli interni di una barca disegnati da Carlo Scarpa e Michele Valori.

EXTRAQUOTIDIANO è la parte dedicata a quei luoghi in cui arte e vita si fondono accogliendo esperienze che sono fuori dall’ordinario: i saloni dei transatlantici progettati da Monaco e Luccichenti o da Vittorio De Feo o le sale teatrali e cinematografiche di Maurizio Sacripanti, Danilo Guerri, Enrico Del Debbio. CAMPO E CONTROCAMPO è dedicata infine alle dicotomie che definiscono lo spazio interno/esterno, dentro/fuori, pubblico/privato. Quando le facciate degli edifici si aprono con logge, terrazze, porticati, vetrate queste contrapposizioni sfumano, e il paesaggio esterno partecipa dello spazio interno. Questo è visibile nei progetti di OBR – Paolo Brescia e Tommaso Principi, di Monaco e Luccichenti, di Aldo Rossi.

Enrico del Debbio, Arredi per Molteni, 1935 Archivio Enrico del Debbio, Collezione MAXXI Architettura, courtesy Fondazione MAXXI, Roma

A margine di questo mosaico, un focus su un ricco fondo documentario conservato presso il Comune di Latina che raccoglie e racconta l’opera dell’architetto Oriolo Frezzotti, protagonista della nascita della città pontina, dalla pianificazione urbana sino al disegno di interni e arredi, dal paesaggio urbano al paesaggio domestico.

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