Un libro raccoglie corpi nudi ed erotici a metà tra pittura a olio e digital art
I quadri di Mateja Petkovic, realizzati con tecniche tradizionali e interventi in digitale, mostrano corpi maschili e femminili in atteggiamenti esplicitamente erotici. Il libro “Milk for my coconut” li raccoglie e ne mostra tutte le sfaccettature
Curiosa nota preliminare di stampo linguistico: il nome slavo di persona Mateja, corrispondente al nostro Mattia, può essere sia maschile sia femminile; è prevalentemente maschile in Serbia, invece più spesso femminile in Croazia e Slovenia. Mateja Petkovic va inteso al maschile: nato a Belgrado, vi ha studiato anche Arti Applicate, ma dal 2012 vive in Germania, a Monaco, dove lavora soprattutto come sviluppatore di videogames. Intanto si diletta pure di pittura: anzitutto numerosi ritratti, molto ricercati e apprezzati, e a latere molte opere prettamente erotiche.

Il libro “Milk for my coconut”
La sua lunga esperienza con il digitale lo ha portato presto a intervenire sensibilmente (e per fortuna con speciale sensibilità) sulla sua tecnica pittorica tradizionale, nata e cresciuta con gli oli e gli acrilici sulla tela. La sua pittura digitale sta dunque sospesa tra qui e là, con buona pace degli apocalittici e forse persino degli integrati. In particolare, è stato il suo incandescente libro per adulti Milk for my coconut (Editions Caurette, 2023), torrida raccolta di dipinti spesso molto espliciti, a far conoscere meglio nel mondo la sua attività di “pittore del sesso”. La definizione non è peregrina. Petkovic ama ritrarre con ricorrente ed evidente diletto corpi nudi, colti nel bel mezzo di azioni erotiche o autoerotiche; ed esegue la sua opera con effetti che si impongono indubbiamente raffinati (nonostante la pericolosa materia trattata) e a lor modo spettacolari.
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I corpi di Mateja Petkovic
Corpi in amore, sempre. La fascinazione anatomica. L’inclinazione passionale. Il gusto libero della trasgressione. E una vasta e profonda cultura pittorica (con evidenti echi di Lucian Freud e Jenny Saville, per citare solo i riferimenti più moderni e contemporanei – ma c’è molto altro, a voler andare indietro nel tempo). Le sue immagini catturano per eleganza compositiva, luministica, tecnica in generale, capacità di coinvolgimento emotivo. Gli amplessi che Petkovic riprende in scena e ci offre in visione riescono a essere duri e teneri allo stesso tempo, spudorati quanto innocenti. E, ciliegina sulla torta, a volte neppure manca la classica sigaretta del dopo…
Ferruccio Giromini
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