A Bologna arriva una importante mostra dedicata alla grafica giapponese

Ospitata negli spazi del Museo Civico Archeologico, la mostra si pone come un viaggio nella tappe fondamentali della grafica nipponica per scoprirne il successo globale, passando dal periodo Edo ai nostri giorni. Con un palinsesto culturale in giro per la città

Un’esigenza critica coniugata alla curiosità culturale di indagare le ragioni del successo globale della grafica giapponese: questa è la ragione che ha mosso le curatrici Rossella Menegazzo ed Eleonora Lanza a dare forma a Graphic Japan. Da Hokusai al Manga, un progetto espositivo visibile a partire dal 20 novembre al Museo Civico Archeologico di Bologna fino al 6 aprile 2026. Un viaggio che parte dal periodo Edo – che va dal 1603 al 1868 – e dalle sue ukiyoe – le cosiddette “immagini del Mondo Fluttuante” – e che arriva sino ai nostri giorni, approfondendo il legame tra segno e disegno.

La mostra “Graphic Japan” al Museo Civico Archeologico di Bologna

Il percorso espositivo si articola in quattro grandi sezioni: Natura, Figure, Segno e Giapponismo contemporaneo riunendo oltre 200 opere stampate in silografia, libri, album, manifesti e mascherine (katagami) per tessuti oltre a oggetti d’alto artigianato, offrendo una narrazione stratificata dell’evoluzione della grafica giapponese che incrocia le arti, dalla calligrafia alla tipografia, dal disegno al design, dalle arti applicate fino alla moda, al cinema, al teatro e al fumetto. Graphic Japan. Da Hokusai al Mangapresenta i temi e gli artisti più rilevanti delle diverse epoche chiave del percorso evidenziando l’evoluzione del segno, delle tecniche, dei materiali, dei soggetti, così come il cambiamento d’uso e la capacità di innovare nel solco della tradizione, mantenendo l’essenza visiva riconoscibile propria della cultura del Sol Levante.

La mostra “Graphic Japan” e il programma culturale per la città di Bologna

A partire dalla mostra prende poi forma un palinsesto di attività culturali dedicate a esplorare le tante anime della cultura giapponese, passando dall’arte al cinema, alla musica. Tra i collaboratori del progetto, che si andrà a consolidare nel corso dei prossimi mesi, spiccano l’Università di Bologna, la Fondazione Cineteca di Bologna e il Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale.

Graphic Japan: un legame profondo tra segno, immagine e colore

“Il percorso espositivo intende offrire al pubblico generico e specializzato uno spunto ulteriore di riflessione rispetto a quanto fino a oggi proposto sul continuo e rinnovato fascino che la grafica giapponese continua a esercitare non solo sul pubblico straniero occidentale ma anche asiatico e giapponese”, spiega Rossella Menegazzo, curatrice della mostra.
Una potenza e una efficacia visive segnate da un legame profondo tra segno, immagine e colore che spesso si fondono caratterizzando in modo diverso ma unico la creazione artistica, la produzione artigianale e la comunicazione commerciale di questa cultura. Una narrazione che esplode e si esplicita prima nella grafica alla moda del mondo fluttuante che condensa il sapere artistico originale giapponese, poi nell’evoluzione tecnologica di epoca Meiji che pone la grafica a servizio dei fini industriali e infine nella produzione del Dopoguerra che segna la contemporaneità del graphic design attraverso manifesti e manga in un contesto internazionale senza perdere la propria identità culturale”.

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Redazione

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