Poesia cancerogena

Le emozioni, prima di tutto. Quelle vere, autentiche, mai svelate. Provate a farvi un giro di giostra nell'intimo di una ragazza lesbica poco più che ventenne, colpita dal cancro e col desiderio di scrivere una storia a fumetti sulla vita dei barboni parigini…

“L’amore romantico è stato inventato per manipolare le donne” – Capitolo I
“Morire per amore è bello ma stupido” – Capitolo II
“L’indifferenza e la menzogna sono potenti armi personali” – Capitolo III
“Il disgusto è la risposta appropriata alla maggior parte delle situazioni” – Capitolo IV
“A una certa età gli ideali vengono rimpiazzati da obiettivi convenzionali” – Capitolo V
“Le persone eccezionali si meritano delle concessioni speciali” – Capitolo VI

Irene e i clochard cover Poesia cancerogena

Florent Ruppert e Jérôme Mulot - Irene e i clochard

Oltre a questi sei capitoli c’è pure un prologo. Ma senza titolo. Anche se poi, pensandoci bene, neppur queste frasi sono identificabili come “titoli”. Sembrano piuttosto aforismi che trovano ispirazione in una poetica vera, sincera, lineare. Con uno stile leggero e minimalista, questa coppia di giovani autori francesi, Florent Ruppert e Jérôme Mulot, ha dato vita a una graphic novel dalla dimensione emotiva tristemente reale, che svela le dinamiche più introspettive dell’essere umano. In questo caso una donna. Anzi, una giovane donna. Una ragazza col cancro di nome Irene.
Col primo cancro le hanno asportato un seno. E porta addosso gli effetti della chemioterapia. Ma a lei piace pensare di esserselo fatto asportare per assomigliare a un’amazzone. Immagina di poter tirare con l’arco, anche se poi si dota di una spada con cui gira per la città. A piedi, sulla metro o in bicicletta. Qualcosa che ricorda molto la classica katana giapponese. Con cui immagina di uccidere e di volare. Una spada che i barboni le invidiano.

Florent e Jérôme hanno scritto e disegnato insieme Irene e i clochard. Un romanzo inquietante e immaginifico, illustrato in bianco e nero senza contrasti forzati, dove le architetture – semplicemente accennate o curate nei dettagli, che seguono una mano esperta e leggerissima – fanno da sfondo a un personaggio complesso che a poco a poco impariamo a conoscere e perfino ad amare. Conoscendo Irene cominceremo a conoscere davvero anche molte persone che ci stanno accanto. E tutte avranno il suo non-volto. Cominceremo finalmente a capire quel che i medici non dicono. (Semplicemente perché neppure loro lo sanno.) Perché le reazioni sono conseguenza delle emozioni. E l’animo umano, quand’è sottoposto a prove dure e continue, può giocare brutti scherzi.
Irene immagina il proprio suicidio. Immagina di volare e di tagliare teste con un solo colpo di spada. E oltre a una fidanzata che scrive per Libération, Irene ha tre obiettivi. Tre cose che vorrebbe fare prima di morire: un reportage a fumetti sui barboni; essere la protagonista di un fumetto di fiction, magari con dei super-poteri; raccontare – sempre a fumetti – il suo suicidio. Quello vero.

Le King Florent Ruppert e Jérôme Mulot Poesia cancerogena

Florent Ruppert e Jérôme Mulot - Le King

Pubblicata in Italia da Canicola e inserita dalla rivista Wired fra le dieci migliori opere del 2011, Irene e i clochard è un’opera straordinaria. Sappiate che con le sue visioni poetiche e le crude introspezioni, questo libro vi aprirà gli occhi. E forse qualcosa di più. Ancora una volta Canicola ha il merito di aver fatto conoscere al pubblico italiano, che non sempre si dimostra particolarmente grato o attento, due giovani autori capaci di così tanto.

Gianluca Testa

Florent Ruppert e Jérôme Mulot – Irene e i clochard
Canicola, Bologna 2011
Pagg. 128 b/n, € 15
ISBN 9788890497063
www.canicola.net
www.succursale.org


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Gianluca Testa

Gianluca Testa

Gianluca Testa (Lucca, 1977) è un giornalista che si occupa di arte (in particolare il fumetto) e di temi legati al mondo del volontariato e del Terzo settore. Collabora col Centro Nazionale per il Volontariato, è redattore della rivista Volontariato…

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