
L’estate volge al termine, ma l’autunno 2025 si preannuncia tutt’altro che malinconico. Anzi, sembra essere uno dei momenti culturalmente più vivaci dell’anno. Tant’è che la moda sempre più spesso approda nei musei e nelle gallerie, con l’obiettivo di raccontarsi al grande pubblico e abbattere le barriere tra industria fashion e società. Quest’anno sono numerose le esposizioni, in Italia e all’estero, che mettono al centro il fashion. Ecco tutte quelle da non perdere.
Paul Poiret, Musée des Arts Décoratifs – Parigi

A giugno il prestigioso museo parigino ha inaugurato una retrospettiva dedicata a Paul Poiret, figura chiave della moda del primo Novecento. Poiret, attivo tra la Belle Époque e i Ruggenti Anni Venti, fu tra i primi a liberare le donne dal corsetto ottocentesco. Rimane, però, uno dei sarti più sfarzosi grazie alle sue ispirazioni orientali e alla prima linea di profumi creata dal designer. La mostra Paul Poiret: Fashion is a Feast con un’attenzione monografica ripercorre la costruzione del suo brand — destinato a chiudere negli anni ’30 — attraverso oltre 550 pezzi tra abiti, accessori e oggetti d’arte. Aperta fino all’11 gennaio 2026.
Marie Antoinette Style, V&A Museum – Londra

Dal 20 settembre il Victoria & Albert Museum celebra Maria Antonietta con la prima mostra interamente dedicata all’ultima regina di Francia. Lo storico museo britannico per la prima volta dedica interamente una mostra a una delle figure più iconiche della storia francese. L’esposizione, curata da Sarah Grant, supera i confini della rappresentazione pop per raccontarla anche come musa, madre e moglie. In mostra circa 250 pezzi, tra abiti, accessori e oggetti di corte, molti dei quali mai usciti dalla Francia. La rassegna è sponsorizzata da Manolo Blahnik, lo stesso brand che collaborò con Sofia Coppola nel film Marie Antoinette del 2006. Visitabile fino al 22 marzo 2026.
Virgil Abloh: The Codes, Grand Palais – Parigi

Dopo la riapertura nel 2024, lo storico Grand Palais parigino cerca di riprendere la solita routine espositiva inaugurando il 30 settembre la prima mostra europea dedicata a Virgil Abloh. Il famoso designer americano – che era a capo della maison francese Louis Vuitton dal 2018 fino alla sua scomparsa nel 2021 – ha segnato una tappa fondamentale per la moda street e per la cultura di massa. L’esposizione ricostruisce vent’anni di carriera attraverso circa 20.000 pezzi d’archivio — abiti, prototipi, disegni, fotografie — evidenziando i legami del designer con moda, musica, architettura e cultura pop. Curata da Chloe Sultan e Mahfuz, The Codes racconta i “codici” culturali che Abloh ha saputo intrecciare nel suo lavoro. L’esposizione sarà visitabile meno di un mese, fino al 10 ottobre.
Blitz: the club that shaped the 80s, Design Museum – Londra

Gli Anni ’80, tornati di moda per l’eccesso e il power dressing, rivivono al Design Museum con la mostra Blitz: The Club that Shaped the ’80s. Dopo quasi 40 anni di chiusura, il famoso club londinese si riapre per mostrare il luogo e le persone che non solo hanno formato la moda britannica di quegli anni ma anche lo spirito. Il leggendario locale londinese “Blitz” era frequentemente visitato da giovani artisti di nuova generazione: da fashionisti a cineasti. Fu anche epicentro della scena creativa frequentata da giovani stilisti, artisti e cineasti della Londra degli anni ‘80. L’esposizione parla dell’epicentro stravagante inglese attraverso 250 oggetti tra abiti, accessori, poster, strumenti musicali e riviste. Il pubblico potrà accedere nuovamente allo storico spazio nella prima zona di Londra e scoprire l’iconico club londinese che ha cresciuto molti artisti, danzatori di nuova generazione, musicisti e altri ammiratori dell’arte. In programma dal 20 settembre 2025 al 26 marzo 2026.
Azzedine Alaïa, Gallerie Dior – Parigi

Due icone della moda francese si incontrano nel cuore di Parigi per dare vita a una mostra d’eccezione. La Gallerie Dior e la Fondation Azzedine Alaïa annunciano una collaborazione inedita: dal 1° dicembre, la Gallerie Dior ospiterà una mostra unica, curata a partire dagli archivi personali di Azzedine Alaïa e dedicata all’eredità creativa di Christian Dior. In esposizione, circa 30 capi storici collezionati dallo stesso Alaïa, che nel 1965 lavorò per pochi giorni all’interno della maison proprio in Avenue Montaigne. Da allora, il designer franco-tunisino sviluppò un profondo legame con l’universo Dior, raccogliendo nel tempo creazioni firmate non solo da Christian Dior in persona, ma anche dai suoi successori: da Yves Saint Laurent a John Galliano. Affascinato dal genio dei suoi colleghi, Alaïa dedicò gran parte della sua vita alla conservazione della moda, selezionando e archiviando con cura quei pezzi che considerava autentiche opere d’arte. La mostra è curata da Olivier Saillard, celebre storico e curatore di moda francese, noto per le sue collaborazioni con musei e istituzioni internazionali, dalla Francia all’Australia. L’esposizione sarà aperta al pubblico dal 20 novembre 2025 al 3 maggio 2026.
Westwood | Kawakubo alla National Gallery of Victoria, Melbourne – Australia

Nate un anno una dopo l’altra, le due grandi designer del nostro contemporaneo vengono omaggiate nell’omonima mostra a Melbourne. Vivienne Westwood, nata nel 1941 nel Regno Unito e Rei Kawakubo, classe 1942 e nata nella capitale giapponese, saranno messe a confronto nella mostra Westwood | Kawakubo. La nuova esposizione esplora le affinità e le differenze di due linguaggi apparentemente opposti, ma accomunati da ribellione e anticonformismo. Una storia attraverso 140 capi: 80 provenienti da musei e gallerie internazionali (Met, Palais Galliera, V&A, ecc.), 40 donati da Comme des Garçons alla NGV. Inoltre, verranno anche esposti i capi degli anni 1970, Westwood Anglomania collection indossata da Kate Moss e alcuni abiti di Rihanna e Sarah Jessica Parker. Benché lontana, la mostra è prevista come una “blockbuster exhibition” e sarà visitabile dal 7 dicembre 2025 al 19 aprile 2026.
Maison Alaїa, Fondazione Alaїa – Parigi

Il grande couturier francese Azzedine Alaїa interruppe le sfilate nel lontano 1992 – sentiva che il mondo della moda non gli appartenesse più. Dunque, chiuso per 11 anni nel suo atelier parigino, non fece nessuna runway show della maison, dedicandosi per oltre un decennio alla ricerca silenziosa nel suo atelier. Il ritorno avvenne nel 2003 con la collezione di haute couture – il culmine della carriera con capi virtuosi e fuori dagli schemi. La Fondazione Alaїa mette in luce questa tappa della vita creativa del designer francese, inaugurando la mostra La Couture all’interno della sua fondazione. Aperta al pubblico dall’11 settembre al 16 novembre 2025.
Vova Motrychuk
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