Uniti fra Toscana e Liguria
Una non profit nel cuore del territorio anarchico di Carrara. Laddove il marmo la fa da padrone, e laddove vengono lavorate tante opere d’arte contemporanea firmate da guest star del sistema. Una storia di provincia, di quelle che con impegno portano a casa più di un risultato.
L’Associazione culturale AGA – Ars Gratia Artis nasce nel 2008 come “Pronto Soccorso dell’arte”. Il progetto con cui è iniziato tutto è Genius Loci, una mostra d’arte ambientale itinerante site specific, che portava undici artisti sull’isola Palmaria, nel Comune di Portovenere.
Aprire un’associazione è stato il motore per dare forma a una necessità prima di tutto personale, quella di lanciare una proposta concreta che fungesse da miccia per il territorio ligure apuano, oggi diviso fra Toscana e Liguria, ma un tempo unito sotto l’Impero romano e facente capo la città di Luni.
Nel nome dell’associazione c’è già la natura non profit del progetto: alla base c’è la volontà di operare in maniera non commerciale e strettamente culturale, provando a consolidare una sinergia fra istituzioni pubbliche e privati.
Dopo Genius Loci l’associazione partecipa a Post Monument, la XIV Biennale di Scultura di Carrara, con un evento inserito nel circuito off selezionato da Fabio Cavallucci: due videoritratti di Mario Sasso leggevano la monumentalità nei gesti e nella fisiognomica di chi lavora a contatto con la pietra: un processo inverso dove è la montagna di marmo, e non viceversa, a scolpire l’uomo. I due lavori, donati dall’artista, sono confluiti nella collezione permanente del Museo del Marmo di Carrara, grazie a un accordo tra il Comune e A.G.A. Una donazione che ci ha fatto riscoprire un museo così importante, biglietto da visita per la città, ultimamente non supportato da iniziative di promozione: l’ultima risaliva al 2008, quando, dopo anni di silenzio, per volere dell’assessore Giovanna Bernardini, una nuova ala del museo era stata progettata da Studio Azzurro.
Per celebrare la donazione di Sasso, nostro ospite a Carrara con Marco Maria Gazzano, abbiamo ideato il Carrara Temporary Museum, un format che ha trasformato il Museo del Marmo per tre giorni in una proposta tangibile. Volevamo far vedere ai cittadini come avrebbero potuto fruire del “loro” museo. Ci siamo mossi con una open call rivolta a tutte le associazioni culturali e le attività commerciali che si occupano del settore cultura e creatività, con sede a Carrara, nate dal 2008 in poi. Alle dieci selezionate abbiamo affidato una posizione nel programma, dedicando loro piattaforme serali in cui presentarsi e farsi conoscere. Il museo ha così goduto per tre giorni di una libreria dedicata, allestita da un gruppo di architetti con mobili di design, tutto made in Carrara. E poi laboratori didattici per bambini gratuiti e aperti a tutti, spettacoli di teatro e danza, riprese video, lecture e degustazioni apuane.
L’esperimento ha avuto successo e abbiamo lavorato affinché quel primo seme, gettato in un weekend di luglio, sbocciasse in Database, una programmazione strutturata che ha agito in maniera continuativa dall’aprile scorso e che è tuttora in corso. La fine del calendario era prevista il 21 dicembre 2012 (Maya permettendo!), ma su richiesta del Comune di Carrara stiamo già preparando l’edizione 2013. Anticipazioni? È già in cantiere una partnership con una realtà sarda davvero molto interessante. Per il resto, bisognerà aspettare il prossimo aprile.
Ars Gratia Artis
www.database-carrara.com
museodelmarmo.com
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #11
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