Com’è Dakar oggi? La mostra dell’artista Alessandro Neretti dopo un soggiorno in Senegal
Frutto di una residenza artistica nella città senegalese, il progetto dell’artista faentino legge il tessuto sociale di Dakar alla luce del rapporto tra tradizione e contemporaneità, accentuando gli elementi simbolici. In mostra fino al 2 agosto 2025 da Atipografia ad Arzignano

A Dakar, in Senegal, Alessandro Neretti ha vissuto per qualche tempo in residenza, ospite dell’Espace Médina gestito dall’artista Moussa Traoré. Promossa in collaborazione con lo spazio milanese Viafarini, l’iniziativa ha permesso all’artista faentino, classe 1980, di immergersi nel territorio e di entrare in contatto con il tessuto sociale locale, per la realizzazione di un ciclo di opere inedite, ora in mostra nella personale MASQUERADE.

Alessandro Neretti e la ricerca artistica sulla società contemporanea
A ospitarla, fino al prossimo 2 agosto 2025, è l’ex laboratorio per la stampa di Arzignano, nel Vicentino, rinato nel 2022 come Atipografia – spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea – grazie all’intuizione di Elena Dal Molin e al restyling di studio AMAA. Il nuovo progetto di Nero, pseudonimo dell’artista già nel 2023 al lavoro insieme ad AMAA in occasione della Biennale di Architettura di Venezia, affronta i temi del post-colonialismo e del nuovo colonialismo in Senegal a opera della Cina, in linea con un approccio espressivo di più ampio raggio sui processi es sulle dinamiche socio-politiche ed economiche, che vede l’artista concentrarsi, con occhio cinico, su elementi quali il desiderio, il corpo, il simbolo.
Nella sua ricerca, Neretti, affronta sempre lo spazio del qui e ora, comprendendo valori architettonici, culturali e naturali, rielaborando ciò che vede e registra in immagini altamente simboliche, attraverso varie tecniche (scultura, fotografia, ceramica, stampa, assemblaggio e video). L’obiettivo finale è la provocazione; la resistenza e l’alternativa al collasso storico e culturale.

La residenza artistica di Alessandro Neretti a Dakar
E in MASQUERADE, titolo che vuole evocare il dialogo tra passato e presente, tradizione e contemporaneo, Neretti torna a intrecciare immaginazione e storia autobiografica per esplorare l’ambiente che lo circonda, attraverso immagini che riflettono la sua identità e le sue percezioni della cultura e della contemporaneità senegalese, evocando una lettura socio-economica del contesto con cui ha interagito. Dakar viene dunque rappresentata per com’è realmente oggi, esaltando lo stretto rapporto tra contemporaneità e tradizione, con un focus particolare sulla penetrazione cinese in Senegal, e su quanto questa incida sulla vita economica e culturale del Paese.

“Masquerade”: la mostra da Atipografia ad Arzignano
Nello spazio di Atipografia, l’allestimento si articola in due nuclei principali di opere: maschere africane a parete da un lato (modificate con scritte in francese e loghi moderni), grandi fotografie di automobili abbandonate – coperte da tessuti wax tradizionali – dall’altro. Ma in mostra Neretti porta anche disegni ad acquerello, china e pennarello, tre brevi video e una serie di sculture, oltre alle foto di documentazione e al materiale multimediale che raccontano l’esperienza vissuta nella Medina di Dakar, da cui sono scaturiti i lavori presentati in mostra.
Redazione
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