Gli Uffizi continuano a digitalizzarsi. Le foto del Regio Archivio ora consultabili online

Fondato nel 1903, con un patrimonio di 45mila foto che spaziano dal 1860 al 1960, il Regio Archivio degli Uffizi è stato riscoperto solo nel 2018 ed è una delle più antiche fototeche museali. E ora tutti possono consultarlo sul web

Nel 1903, Corrado Ricci, allora direttore delle Gallerie Fiorentine, istituiva il Regio Archivio Fotografico degli Uffizi, con l’idea di mettere a disposizione degli studiosi, ma anche di un pubblico più ampio, la fototeca del museo. L’intuizione di Ricci dava così avvio alla costituzione di una delle più importanti (e antiche) fototeche storiche di pertinenza di istituzioni museali in Italia. Nei decenni a seguire, fino al 1960, la raccolta sarebbe cresciuta a comprendere 45mila immagini – nell’arco temporale che va dal 1860, agli albori della fotografia, al 1960 – realizzate con varie tecniche (albumine, gelatine ai sali d’argento, stampe al carbone, stampe fotomeccaniche a mezzatinta e collotipie), principalmente riproduzioni di opere d’arte italiane e straniere, ma anche monumenti, paesaggi e persone, effettuate da circa trecento autori tra fotografi, editori e stampatori.

La Tribuna degli Uffizi, Regio Archivio Fotografico degli Uffizi
La Tribuna degli Uffizi, Regio Archivio Fotografico degli Uffizi

La riscoperta del Regio Archivio Fotografico degli Uffizi

Per anni, dell’Archivio si era persa traccia: solo nel 2018, durante i lavori di ripristino di alcuni spazi, chiusi da tempo, riaperti in vista delle trasformazioni dei Nuovi Uffizi, la raccolta di foto, ritenuta perduta, è stata riscoperta. Ancora all’interno dei mobili originali di inizio Novecento, e nei contenitori adibiti alla conservazione delle foto che furono realizzati su misura per facilitare la consultazione del materiale quando l’Archivio aprì al pubblico. “È il sogno di tutti trovare un tesoro in soffitta. E le foto riemerse dalle stanze nascoste degli Uffizi sono un tesoro nel senso più letterale del termine” sottolinea il direttore degli Uffizi Eike Schmidt “È vero che il loro valore materiale è enorme, ma quello che per noi tutti conta di più è che raccontano la Storia, con fedeltà e con poesia. E poi c’è il valore aggiunto di vedere come erano conservate e consultate. Gli ingegnosi mobili del primo Novecento non si possono più utilizzare perché non a norma, ma la digitalizzazione consente di aprirne virtualmente i cassetti e gli sportelli”.

Regio Archivio Fotografico degli Uffizi. Il recupero e la digitalizzazione
Regio Archivio Fotografico degli Uffizi. Il recupero e la digitalizzazione

Le foto del Regio Archivio degli Uffizi online

Il passaggio successivo, infatti, ha portato alla digitalizzazione dell’intero patrimonio fotografico, ora consultabile online, sul sito degli Uffizi. Allora, le fotografie erano state disposte in ordine alfabetico per autore e luogo, riposte in cartelle numerate, corredate dagli elenchi necessari a rintracciare in modo agile le singole referenze. In fase di riscoperta, cinque anni fa, è iniziato un accurato lavoro di valorizzazione dell’archivio, con la manutenzione degli armadi e dei contenitori, e la spolveratura manuale delle foto; poi è iniziato il lavoro di digitalizzazione del fondo. Si è provveduto, inoltre, a indagare sulle origini dell’archivio, coinvolgendo esperti di storia e conservazione della fotografia, per risalire alla genesi del fondo.
La consultazione online consente, previa ricerca tematica per artisti, titolo dell’opera, fotografi, località e tecniche fotografiche, di apprezzare recto e verso delle fotografie (che è possibile anche scaricare liberamente, segnalandone i crediti e l’appartenenza all’archivio), sfogliabili anche nel contesto della cartella che le accoglie. Digitalizzati anche gli elenchi originali. Si approfondisce, così, il processo di digitalizzazione del patrimonio delle Gallerie degli Uffizi che proprio nel 2018 rendevano disponibili online gli Archivi per navigare all’interno della collezione grazie a immagini ad alta definizione.

Le foto del Regio Archivio degli Uffizi

Numerose – e suggestive – sono le foto della Firenze d’epoca, dagli scatti in bianco e nero della Fontana del Nettuno alla Cappella Rucellai, alle testimonianze del costume novecentesco, come la foto che documenta gli apparati effimeri per la “festa carnevalesca” del 1922, proprio davanti al loggiato degli Uffizi. Ma il patrimonio custodito nel Regio Archivio documenta anche passaggi fondamentali per l’Italia del XIX e XX secolo, come la costruzione della diga di Malamocco a Venezia, o, sempre nella città lagunare, lo stato di devastazione della Chiesa degli Scalzi dopo i bombardamenti della Prima Guerra Mondiale.

Livia Montagnoli

https://fotoinventari.uffizi.it/it/ricerca-archivio-regio

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