Da Tiziano a Lorenzo Lotto fino a Guercino. Ancona riapre la sua Pinacoteca Civica dopo anni di lavori

Fondata nel 1884 grazie all’impegno del pittore anconetano Francesco Podesti, la Pinacoteca Civica nacque con l’obiettivo di raccogliere e valorizzare il patrimonio artistico della città

Sono dovuti passare anni di chiusure e lavori di ristrutturazione prima che la Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona ufficializzasse la sua riapertura, al termine di un importante intervento di riqualificazione. Così, dal 6 dicembre 2025, è possibile visitare nuovamente le opere che custodisce, da quelle di Tiziano e Carlo Crivelli, a quelle di Lorenzo Lotto, Guercino e Sebastiano del Piombo, insieme a una sezione novecentesca che raccoglie le opere di artisti marchigiani come Bartolini, Bucci, Cagli e Trubbiani

La storia della Pinacoteca Francesco Podesti di Ancona 

La Pinacoteca, che dal 1973 è ospitata nello storico Palazzo Bosdari di Via Pizzecolli, è stata fondata nella seconda metà dell’Ottocento, grazie all’impegno del pittore anconetano Francesco Podesti, al fine di raccogliere e valorizzare il patrimonio artistico della città. Composto inizialmente dalle opere provenienti dagli enti religiosi soppressi dopo l’Unità d’Italia e da donazioni di collezionisti privati, nel corso del tempo la raccolta si è arricchita fino a includere opere di valore universale, come la Pala dell’Alabarda di Lorenzo Lotto, e un corpus di dipinti fondamentali per comprendere la pittura marchigiana dal Trecento all’Ottocento, con autori come Olivuccio di Ciccarello e Andrea Lilli. Durante la Seconda guerra mondiale, molti dei suoi capolavori furono messi in salvo dal soprintendente Pasquale Rotondi, che li nascose nella rocca di Sassocorvaro per proteggerli dai bombardamenti che nel 1943 distrussero la sede museale. Dopo la guerra, il ritorno delle opere ad Ancona fu possibile grazie all’intervento del critico d’arte Pietro Zampetti, che nel 1958 riportò in città la collezione civica, ospitandola provvisoriamente nel Palazzo degli Anziani. Come anticipato, nel 1973 la Pinacoteca trovò la sua sede definitiva nel cinquecentesco Palazzo Bosdari e nel 2016 il museo si è ampliato con il collegamento al vicino Palazzo Bonomini.

La Pinacoteca Francesco Podesti oggi 

Tra le opere più celebri figurano la Pala Gozzi di Tiziano Vecellio, realizzata nel 1520, la Crocifissione dello stesso artista, la Madonna con Bambino di Carlo Crivelli e la Circoncisione di Olivuccio di Ciccarello. Accanto a queste, ci sono anche l’Immacolata del Guercino, una delle più alte espressioni del Seicento italiano, in cui il paesaggio marino rimanda simbolicamente al golfo di Ancona, e la Madonna col Bambino e i santi Nicola di Bari, Francesco di Sales e Ambrogio di Carlo Maratti, realizzata nel 1672 per l’altare maggiore della chiesa di San Nicola. Complessivamente sono esposte 133 opere, mentre oltre 600 lavori sono conservati nei nuovi depositi attrezzati al terzo piano, dotati di sistemi integrati di climatizzazione e sicurezza. Il progetto scientifico, impostato su base cronologica, nasce dal lavoro congiunto di Stefano Zuffi, storico dell’arte e già curatore della Pinacoteca, e di Luigi Gallo, direttore della Galleria Nazionale delle Marche e della Direzione Regionale Musei Marche, con il contributo diretto dell’assessore Marta Paraventi.

Il nuovo allestimento della Pinacoteca Francesco Podesti 

Particolare attenzione è stata dedicata alla rilettura delle grandi pale d’altare di area veneta, alla valorizzazione delle opere di Francesco Podesti, all’ampliamento del corpus di Olivuccio di Ciccarello e di Andrea Lilli, e alla messa in dialogo delle due opere del Guercino. Tra le novità del percorso figurano anche il bassorilievo quattrocentesco che potrebbe raffigurare Ciriaco d’Ancona, presentato come ideale “spirito guida” del museo, e il Ritratto di donna della famiglia Ferretti del XIX Secolo. L’allestimento architettonico, firmato da Carla Lucarelli, integra soluzioni museografiche, illuminotecniche e di sostenibilità ambientale, tra nuove luci a LED a basso consumo e ad alta resa cromatica, boiserie e contropareti per migliorare la qualità degli spazi, apparati didattici bilingui e dispositivi tattili realizzati in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero. Infine, in occasione della riapertura, l’amministrazione comunale ha deciso di accompagnare l’evento permettendo ai residenti di Ancona, acquistando un solo biglietto ridotto di 5 euro, di accedere liberamente alla Pinacoteca fino al 31 dicembre 2026, favorendo una fruizione continuativa e partecipata del museo.

Caterina Angelucci

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995) è laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Oltre a svolgere attività di curatela indipendente in Italia e all'estero, dal 2018 lavora come…

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