Ad Aosta c’è una mostra sul grande Pablo Picasso. A tutto tondo

Dipinti, disegni per costumi e scenografie, ceramiche, incisioni. È un artista a tutto tondo il Picasso mostrato dal Museo Archeologico Regionale di Aosta, che ne indaga anche le radici familiari e culturali

È una bella sorpresa quella offerta dal Museo Archeologico Regionale di Aosta: la rassegna L’altro Picasso. Ritorno alle origini, curata da Helena Alonso, J. Óscar Carrascosa e Daria Jorioz, è una mostra immersiva nel mondo del grande spagnolo, che apre con un curioso dipinto del padre di Pablo, José Ruiz y Blasco. L’opera di dimensioni medio-piccole, realizzata con grande virtuosismo, propone un passero e una colomba. È del 1878, tre anni prima che nascesse il bambino che sarebbe diventato uno dei più grandi artisti del XX Secolo. Sin dalla più tenera infanzia Picasso viene condotto dal padre nei cammini della pittura, tanto che a un certo punto il suo sforzo è quasi quello di disimparare a dipingere e a disegnare proprio per non divenire un virtuoso e per giungere alla dimensione avanguardistica che conosciamo.

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L’altro Picasso. Ritorno alle origini, 2025, installation view, Museo Archeologico Regionale di Aosta. Foto: S. Venturini

La mostra su Picasso ad Aosta

La mostra ci propone un Picasso artista nel senso più ampio del termine, che nel corso degli anni supera ogni forma di linguaggio. È disegnatore di bozzetti per i costumi e le scenografie per un balletto di Manuel De Falla su libretto di Gregorio Martinéz Sierra, tratto dal romanzo di Pedro Antonio de Alarcón. De Falla era stato incaricato in due momenti diversi di comporre un balletto da Sergej Diaghilev, il padre dei balletti russi. Quelli picassiani, sempre commissionati dal coreografo russo, sono disegni realizzati durante il momento del ritorno all’ordine. Picasso subentra anche nel testo, introduce la figura del torero, sottolineando la ricchezza della sua intelligenza creativa. Lo spettacolo debutta all’Alhambra Theatre di Londra nel 1919 e a Parigi nel 1920, quando Picasso crea la serie di schizzi che sono presentati in mostra. L’artista che più lo attrae in quel particolare momento è Goya, che osserva, studia, al quale rimane legato durante tutta la sua vita.

La classicità di Picasso

La rassegna propone anche molte incisioni che rimandano a diversi soggetti dell’artista, legato non solo al mondo prettamente spagnolo della tauromachia, ma anche a quello classico che aveva studiato per tutta la vita. Classicità che ritroviamo anche in molte delle ceramiche proposte: piatti, vasi, maschere, brocche a figure rosse su fondo nero. Stupendo l’utilizzo del bianco e del nero da parte dell’artista.

Picasso e Brassaï ad Aosta

Una mostra quella di Aosta, che ci riporta, anche attraverso una serie di immagini fotografiche alla biografia di Picasso, vissuto quasi novantadue anni. In contemporanea il Centro Saint Bénin sempre nel capoluogo valdostano, propone una mostra di fotografie Brassaï L’occhio di Parigi, curata da Philippe Ribeyrolles. Si crea così una sorta di filo rosso poiché il fotografo ugro-rumeno, di Picasso è stato amico e ritrattista geniale. La sua è un’altra figura assai particolare, che nel corso degli anni, si è dedicata oltre che alla fotografia, al disegno, alla pittura, alla scultura.

Angela Madesani

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Angela Madesani

Angela Madesani

Storica dell’arte e curatrice indipendente, è autrice, fra le altre cose, del volume “Le icone fluttuanti. Storia del cinema d’artista e della videoarte in Italia”, di “Storia della fotografia” per i tipi di Bruno Mondadori e di “Le intelligenze dell’arte”…

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