Allegorie malinconiche. Giorgio de Chirico a Osimo
Palazzo Campana, Osimo ‒ fino al 4 novembre 2018. Le opere di Giorgio de Chirico animano la mostra curata da Vittorio Sgarbi nella sede anconetana.
Tra dipinti, sculture e disegni si dipana l’universo di Giorgio de Chirico (Volo, 1888 ‒ Roma, 1978), ricco di allegorie e di richiami al mito, alla storia e al passato. Traduce in architetture, in piazze e in manichini gli assemblaggi incongruenti di esperienze visionarie e traslate.
Declinate con lirica e sapiente maestria, prendono forma le trame di un mondo in cui l’immaginario e l’onirico si legano a chimeriche consistenze e surreali atmosfere.
Gli spazi sulle tele si presentano come palcoscenici in cui le quinte sono abitate da peculiarità coesistenti e appartenenti a mondi differenti, in cui le muse, gli archeologici o i gladiatori sono attori di scene malinconiche e forsennatamente impenetrabili.
Come un abile rapsodo di canti antichi, de Chirico racconta i miti con tinte forti e forme antropomorfe: ogni maschera interpreta il proprio personaggio e oggetto e soggetto convivono nella stessa superficie pittorica.
Piazze vuote, manichini senza volto, busti di marmo e oggetti enigmatici popolano scene di cieli senza spazio e senza tempo per una realtà dai tratti distorti e valenze deformi, quali metafore misteriose dell’esistenza. Alle conversazioni silenziose si affiancano i dialoghi indecifrabili di automi con arti umanizzati, mentre, in ambienti carici di suggestioni e influenze irreali, la luce colora di toni innaturali la muto eco delle piazze e dei paesaggi immobili.
‒ Silvia Papa
1 / 16
2 / 16
3 / 16
4 / 16
5 / 16
6 / 16
7 / 16
8 / 16
9 / 16
10 / 16
11 / 16
12 / 16
13 / 16
14 / 16
15 / 16
16 / 16
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati