C’è una nuova casa per artisti emergenti a Milano: mostre e residenze al quartiere di Affori (emergente pure lui)

Da qualche mese, il Collettivo Piano A condivide gli ambienti di Villa Giuseppina, in zona Affori, con artisti che vogliono sviluppare progetti site-specific. Tra collettive e interventi personali, residenze e cene con talk. Fino al 28 settembre da Spazio Parallelo, la mostra “Teasty Phony”

Non ha compiuto neppure un anno, il progetto Spazio Parallelo, eppure sono già molte le iniziative da ascrivere alla sua storia. Nato con l’obiettivo di offrire una “realtà parallela” agli artisti emergenti, lo spazio ha inaugurato nel febbraio 2025 mettendo a frutto l’esperienza del Collettivo Piano A, che a Milano opera dal 2019 su iniziativa di Francesco Perrini e Alvise Decastello (alias Alvise Pi). 

spazio parallelo villa giuseppina milano 1 C’è una nuova casa per artisti emergenti a Milano: mostre e residenze al quartiere di Affori (emergente pure lui)
Spazio Parallelo, Villa Giuseppina, Milano

La storia del Collettivo Piano A a Milano

Il sodalizio tra i due è nato nelle aule dell’Accademia di Belle Arti di Brera, e attraverso il collettivo si è espresso, in questi anni, con interventi nel (e con) il territorio urbano, anche e soprattutto nei luoghi solitamente non associati all’arte. Una delle prime installazioni site-specific fu concepita per una rosticceria kebab di Milano, e in seguito Piano A si è mosso tra stazioni della metropolitana, sexy shop, ristoranti, per dimostrare che l’arte può vivere ovunque, persino veicolata prendendo in prestito servizi già consolidati in altri ambiti, come le applicazioni per il delivery di cibo.

Spazio Parallelo a Milano. Casa per artisti a Villa Giuseppina

Lo stesso approccio sperimentale ha portato il collettivo alla condivisione di Villa Giuseppina, residenza in zona Affori (Via Brusuglio 43), che da qualche mese è diventata Spazio Parallelo, progetto curatoriale ed espositivo con una programmazione regolare di esibizioni collettive, personali, residenze artistiche, cene con talk (format già rodato da Piano A per offrire al pubblico di interagire con gli artisti, nel corso di cene gratuite, trasmesse anche in diretta social). All’origine di Spazio Parallelo c’è il desiderio di supportare l’arte emergente, e al contempo la curiosità di sperimentare una ricerca site-specific influenzata dall’abitare una vera casa nel centro di Milano, condivisa con altri artisti. 

lattesa di sparire spazio parallelo milano C’è una nuova casa per artisti emergenti a Milano: mostre e residenze al quartiere di Affori (emergente pure lui)
L’Attesa di Sparire, Spazio Parallelo, Milano

La programmazione di Spazio Parallelo

Non a caso, l’evento inaugurale di febbraio scorso ha previsto un invito libero a partecipare, portando con sé un lavoro su carta in formato 20×20, poi allestito dai curatori nel soggiorno di Villa Giuseppina. La condivisione e la fruizione libera degli eventi sono del resto all’origine del “manifesto” di Spazio Parallelo: “Vogliamo costruire un luogo in cui gli artisti e i visitatori vivano una serata in un contesto parallelo, che normalmente non si trova qui a Milano o in Italia”. Come una casa per studenti, però animata dallo scambio tra artisti di base a Milano e non. Nel frattempo, il progetto si è esteso a tutti gli ambienti della villa, presentando nel mese di marzo una summa della storia di Piano A (con l’intervento site-specific MAXI, che ha messo in scena un finto supermercato) e alcune personali. E a maggio anche il box auto abbandonato adiacente all’edificio è diventato spazio espositivo indipendente, “sede autonoma di nuove progettualità, aperta alla sperimentazione (la mostra inaugurale – L’Attesa di Sparire – l’ha firmata Leonardo Gambini). 

Le residenze artistiche da Spazio Parallelo

La prima residenza artistica si è concretizzata nel mese di giugno tramite open call. Tra le numerose candidature pervenute, si è scelto di dare spazio a Liu Bokang, artista performativo di origine cinese, di base a Torino. Bokang ha avuto la possibilità di soggiornare a Villa Giuseppina a contatto con i curatori; ne è derivato l’intervento Song to Sin, attraverso il quale l’artista ha trasformato una stanza in confessionale-karaoke, invitando il pubblico a “cantare” i propri segreti. Un progetto fondato sull’uso della voce come atto di resistenza, memoria e leggerezza.

valentina benno spazio parallelo C’è una nuova casa per artisti emergenti a Milano: mostre e residenze al quartiere di Affori (emergente pure lui)
Valentina Benno, Spazio Parallelo

La mostra “Teasty Phony” da Spazio Parallelo

Al rientro dalla pausa estiva, la nuova stagione espositiva di Spazio Parallelo è stata inaugurata da Teasty Phony, mostra collettiva che riuniva i lavori di Valentina Bobbo, Jeanne Gourlaouen (da Rivoli 59, a Parigi) e Giorgio Di Palma. Il titolo gioca con l’ambiguità tra “tasty” (gustoso) e “phony” (falso, fittizio): le opere presentate, infatti, puntavano ad alimentare un cortocircuito percettivo, rappresentando la tensione tra apparenza e realtà. Ciò che sembra nutriente si rivela artefatto, ciò che appare reale è simbolico. I tre artisti, pur con background diversi, condividono il cibo come mezzo di comunicazione, qui utilizzato come metafora della società dell’immagine e dell’illusione mediatica. Gli interventi in mostra dialogavano con gli ambienti della casa, in cucina, soggiorno e camera da letto, ispirandosi a oggetti reali della quotidianità. Un invito a riflettere “sulle forme di consumo estetico e culturale che ci circondano, e su ciò che decidiamo di ingerire, metaforicamente e non”.

Livia Montagnoli

Spazio Parallelo
Via Brusuglio, 43. Milano
@spazioparallelomilano

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati