A Verona è planata come una cometa l’opera d’arte di Anna Galtarossa

È un astro nascente che sembra voler accarezzare la decorazione architettonica di Palazzo Maffei, l’installazione realizzata dall’artista Anna Galtarossa: una variopinta scultura sospesa pensata espressamente per lo scenografico scalone elicoidale dello storico edificio

Apre una prospettiva inedita sul quotidiano e sul mondo la Cometa che Anna Galtarossa (Verona, 1975) ha creato appositamente nel suggestivo scalone elicoidale di Palazzo Maffei, sede della Fondazione Carlon.

Anna Galtarossa e il rapporto con Palazzo Maffei di Verona

Realizzata con materiali di recupero, stoffe, oggetti di uso quotidiano e materiali fatti a mano, la variopinta scultura sospesa, condensa una molteplicità di tematiche. Offrendosi come un ritratto della contemporaneità, con i suoi 13 metri di lunghezza che attraversano in verticale l’edificio, fino a sfiorare al piano terra la celebre scultura della Flora. La Cometa, proprio come il luogo che la ospita, intreccia un poetico dialogo tra passato e presente. Infatti, come Palazzo Maffei, con le sue 700 opere, preserva le voci della storia e della città; mentre, con le installazioni site specific guarda al futuro, ingaggiando rapporti con i protagonisti della contemporaneità; così, la Cometa nel suo incessante ruotare in senso antiorario, crea un’atmosfera sospesa nel tentativo di riavvolgere simbolicamente il tempo verso un utopico passato scevro delle storture del presente.

Anna Galtarossa, Cometa, installation view, 2025, Palazzo Maffei, Verona
Anna Galtarossa, Cometa, installation view, 2025, Palazzo Maffei, Verona

Palazzo Maffei e il coinvolgimento di Anna Galtarossa nel dialogo tra antico e contemporaneo

Il coinvolgimento di Anna Galtarossa – veronese di nascita, newyorkese di adozione e internazionale per vocazione – nella realizzazione di un’opera site specific per Palazzo Maffei, si inserisce dunque nel concept museale che la Fondazione Carlon porta avanti dalla riapertura, nel 2021, del museo nel palazzo, il più antico edificio barocco di Verona, il cui architetto rimane tutt’oggi ignoto. Il Museo dedicato alla vasta collezione di Luigi Carlon, si caratterizza per l’incontro tra arte antica, con reperti – come la barca funeraria egizia del Medio Regno – anche di 4.000 anni fa, e contemporanea, all’insegna di un dialogo, reso per l’appunto più vivace, anno dopo anno, dalla collaborazione con artisti invitati a realizzare opere pensate appositamente per il luogo.

L’intervento di Anna Galtarossa raccontato da Vanessa Carlon, direttrice di Palazzo Maffei

“Quest’anno”, ha spiegato Vanessa Carlon, direttrice di palazzo Maffei e vicepresidente della Fondazione Carlon “l’invito che è sempre vagliato dal comitato scientifico del museo presieduto dalla curatrice Gabriella Belli, è stato ancor più ragionato perché volevamo collaborare con una donna giovane, in grado di parlare in modo trasversale alla comunità ma, nello stesso tempo di proporre un orizzonte internazionale. Anna Galtarossa, con la sua spiccata creatività e la sua visione del mondo aperta ci è sembrata l’artista ideale per trasmettere un messaggio profondo con intelligenza e delicatezza”. Effettivamente così è stato. Non a caso l’artista, che ha trascorso un periodo di residenza nel Palazzo, ha dato vita a una Cometa, per tradizione portatrice di novità e simbolo di continuità fra passato e futuro, dando prova di notevole sensibilità e acutezza nel trasmettere le più gravi e urgenti tematiche del nostro tempo condensandole in un auspicio di pace. “In linea con la sua pratica, aggraziata e mai arrogante o molesta”, ha continuato la direttrice Carlon “Galtarossa ha suggellato il legame tra l’opera e il palazzo, attraverso un escamotage famigliare e teneramente ironico: in omaggio al grande mecenate e collezionista, tutta la variopinta cometa scaturisce dalle maniche di una camicia realmente appartenuta a Luigi Carlon”.

Il soundscape di Nicolas Becker per la “Cometa” di Anna Galtarossa

Come si percepisce subito percorrendo lo scenografico scalone, autentica sfida architettonica del XVII secolo, uno dei rari esempi di struttura elicoidale autoportante, la Cometa, è ulteriormente animata da una cornice sonora, opera dell’artista premio Oscar, Nicolas Becker, con cui Anna Galtarossa collabora ormai da tempo che, creando un senso di tridimensionalità, amplifica la sensazione di accoglienza e partecipazione trasmessa dall’opera.

Le parole di Andrea Lissoni sull’opera di Anna Galtarossa

In particolare, come osserva il curatore Andrea Lissoni, direttore artistico dell’Haus der Kunst di Monaco: “In questo valzer gravitazionale, emergono e scompaiono echi sonori, voci, musiche lontane: spettri acustici composti da Nicolas Becker. La sua partitura si muove come un respiro instabile, oscillando tra inquietudine e consolazione, tra presagio e memoria” La Cometa, continua il curatore, “diventa un monumento del presente che non celebra eroismi né rivoluzioni compiute, ma apre a ipotesi, fantasie, giochi ancestrali di cui non conosciamo le regole”. L’opera, per concludere con le sue parole si può leggere quindi come“un invito a credere ancora nell’immaginazione”. Perché “la rivoluzione, non è un atto concluso ma un moto che continua, collettivo, luminoso”.

Ludovica Palmieri

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Ludovica Palmieri

Ludovica Palmieri è nata a Napoli. Vive e lavora a Roma, dove ha conseguito il diploma di laurea magistrale con lode in Storia dell’Arte con un tesi sulla fortuna critica di Correggio nel Settecento presso la terza università. Subito dopo…

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