Un Andy Warhol inedito. Il suo tessile pop arriva in mostra a Biella
Per la prima volta in Italia, Warhol viene raccontato anche come designer tessile, grazie a una collaborazione esclusiva con il Fashion and Textile Museum di Londra
Biella si prepara ad accogliere Andy Warhol. Ma non quello delle icone serigrafate e delle Campbell’s Soup a cui siamo abituati. Dal 31 ottobre 2025 al 6 aprile 2026, il borgo storico di Biella Piazzo ospiterà infatti la mostra Andy Warhol. Pop Art & Textiles, un progetto espositivo che riunisce oltre 200 opere tra serigrafie, fotografie, vinili, ceramiche, abiti e tessuti, disposte tra Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero. Così, per la prima volta in Italia, Warhol viene raccontato anche come designer tessile, grazie a una collaborazione esclusiva con il Fashion and Textile Museum di Londra, che presta una rara collezione di abiti, tessuti e disegni originali degli Anni Cinquanta e Sessanta.

Andy Warhol tra arte e industria
La mostra, organizzata da Palazzo Gromo Losa Srl (società strumentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella) e Creation, con la collaborazione di numerosi enti locali e partner internazionali, nasce come un dialogo tra Pop Art e tradizione tessile, tra il mondo industriale e quello dell’immaginario visivo che Warhol ha trasformato in linguaggio universale. “Con orgoglio porteremo a Biella il nome e l’arte di Andy Warhol, il padre della Pop Art, in una mostra che unirà i “classici” del Maestro americano con una vasta rappresentanza del suo universo visivo (serigrafie, oggetti, vinili, …) a un aspetto poco noto della sua sterminata produzione, peraltro inedito in Italia, e cioè una rara collezione di abiti, tessuti e disegni originali provenienti dal Fashion and Textile Museum di Londra, tema che permetterà di valorizzare Biella Città Creativa UNESCO, con mille risvolti che varrà la pena approfondire”, ha dichiarato Michele Colombo, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.

Il percorso espositivo: dai “Flowers” alla Factory
A Palazzo Gromo Losa, il percorso curato da Vincenzo Sanfo e Alberto Rossetti va dai Flowers alle Campbell’s Soup, dai ritratti di Marilyn e Mao a Mickey Mouse, fino alle Polaroid di celebrità come Paloma Picasso, Jack Nicholson e Marisa Berenson. Ma non mancano le incursioni nel design e nella musica con le celebri cover realizzate per John Lennon, Paul Anka e Loredana Bertè e le collaborazioni con Keith Haring, Basquiat, Jeff Koons e Marco Lodola. Una sala, inoltre, è dedicata al legame tra Warhol e l’Italia, con due serigrafie dei Vesuvius (1985) provenienti dalle Gallerie d’Italia di Napoli. A Palazzo Ferrero, invece, la curatela di Geoff Rayner e Richard Chamberlain mette in luce il Warhol illustratore e designer: un corpus di tessuti, abiti e disegni originali provenienti dal Fashion and Textile Museum racconta il suo tratto spezzato e vibrante, tradotto in motivi grafici e texture ancora sorprendentemente attuali.
La Factory rivive a Biella
Tra le sezioni, la più suggestiva è la ricostruzione immersiva della Factory, lo studio newyorkese di Warhol, luogo leggendario d’incontri e sperimentazioni. La Silver Factory viene così restituita al pubblico come ambiente percorribile, arricchito dalle fotografie di Stephen Shore, evocando l’atmosfera elettrica frequentata da Lou Reed, Mick Jagger, Truman Capote, Salvador Dalì e Allen Ginsberg. “Attraverso la sua visione geniale e talvolta irriverente Warhol ha saputo cogliere l’essenza della società contemporanea, trasformando le sue opere in finestre sul nostro tempo. Questa esposizione è un’opportunità unica per immergersi nel suo universo, riflettendo sul potere delle immagini e sulla loro influenza nelle nostre vite, ma anche per portare nuovi visitatori nel Biellese e per parlar loro di creatività, arte, tessile, moda e saper fare”, conclude il Sindaco di Biella Marzio Olivero.
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