A Ravenna torna la Biennale di Mosaico Contemporaneo. Tre mesi di mostre, laboratori e arte pubblica

Dal legame di Marc Chagall con il mosaico alle sperimentazioni contemporanee degli artisti under 35, a laboratori, talk e iniziative didattiche. Apre il prossimo 18 ottobre la IX edizione della rassegna che mette in luce le potenzialità di un linguaggio artistico millenario

Nella Ravenna che ha saputo trasformare una preziosa eredità del passato in una risorsa culturale del presente, il mosaico è protagonista da quasi vent’anni di una rassegna biennale unica al mondo. La città romagnola conserva, del resto, alcune delle più significative testimonianze musive dell’antichità; e dal 1924 è anche sede della Scuola del Mosaico nata in seno all’Accademia di Belle Arti per iniziativa di Corrado Ricci, Vittorio Guaccimanni e Giovanni Guerrini. A loro si deve, innanzitutto, la riscoperta e la valorizzazione dell’antica tecnica musiva, riletta in chiave di sperimentazione formale; ma anche l’elezione dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna a luogo specializzato nella formazione di professionisti nell’ambito del restauro musivo. 

Museo Nazionale di Ravenna, Orodé Deoro, Il primo tempio e Futuro d’amore
Museo Nazionale di Ravenna, Orodé Deoro, Il primo tempio e Futuro d’amore

La IX edizione della Biennale di Mosaico Contemporaneo e i “luoghi condivisi”

Anche la Biennale di Mosaico Contemporaneo – promossa dal Comune di Ravenna con l’Assessorato alla Cultura e al Mosaico, e coordinata dal MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna, con la direzione artistica di Daniele Torcellini – si pone dalle origini l’obiettivo di raccontare un linguaggio artistico millenario mettendone in luce la capacità rinnovarsi e dialogare con la contemporaneità.
La IX edizione della Biennale si terrà dal 18 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026, animando Ravenna con tre mesi di eventi, mostre e installazioni diffusi in tutta la città, a partire dalla mostra inaugurale Chagall in mosaico. Dal progetto all’opera, dedicata al legame tra l’artista francese e la tecnica musiva – legame che nasce proprio a Ravenna, nel 1954, quando Chagall visita la città e rimane profondamente colpito dalla bellezza e dalla spiritualità dei mosaici bizantini – e allestita al MAR per presentare un capitolo ancora poco noto del suo percorso creativo.
Ma la programmazione è davvero ricca, e coinvolge musei, chiostri, monumenti, gallerie, laboratori, associazioni culturali, spazi temporanei e simbolici, per valorizzare il mosaico nei molteplici ambiti in cui si esprime e che Ravenna ben rappresenta: ricerca artistica, alto artigianato, arti applicate, formazione, restauro, attività economiche e imprenditoriali.  Il tema della IX edizione è Luogo condiviso, a partire dall’idea che il mosaico sia un linguaggio che innesca relazioni, tra le tessere e tra le persone. Offrendo opportunità di incontro, confronto e dialogo, soprattutto nella sua dimensione pubblica.

Marc Chagall e il mosaico. La mostra al MAR di Ravenna

La mostra presentata dal MAR (in coproduzione con il Musée national Marc Chagall di Nizza, dove si è tenuta in estate la prima tappa del progetto), proporrà opere musive realizzate da Chagall nell’arco di oltre un ventennio di attività (tra il 1958 e l’86), a partire da uno dei capolavori presenti nella collezione del museo, Le Coq Bleu, di cui si presentano per la prima volta non solo il bozzetto originale ma, fianco e fianco, le due versioni realizzate dai mosaicisti ravennati Romolo Papa e Antonio Rocchi. L’artista francese utilizzò a più riprese il mosaico in contesti architettonici e di arte pubblica: il percorso espone prove con le tessere, disegni, pastelli, acquerelli, tempere, gouache, collage, litografie, per ripercorrere il processo creativo che ha accompagnato la realizzazione di ciascun progetto. Eccezionalmente, sarà in mostra – dopo il restauro promosso e sostenuto dal MAR – anche il mosaico di grandi dimensioni Le Grand Soleil, originariamente offerto in dono da Chagall alla moglie Valentina per la loro dimora “La Colline” di Saint Paul de Vence, non più visibile da decenni. Durante la Biennale, il MAR proporrà anche altre attività, dal terzo evento di Spazio Neutro, che propone al pubblico un punto di vista alternativo nella visione e comprensione delle opere d’arte contemporanea, stavolta con il progetto site specific di Jonathan VanDyke, all’installazione dell’artista e mosaicista polacca Matylda Tracewska.

MAR, Arts & New Media Room, Uno dei mondi. Pietre sensibili e omologie inattese, Matylda Tracewska, 2025, 13 x 24 cm, stromatolite calcarea proveniente da Bristol, Gran Bretagna e mosaico lapideo (dettaglio)
MAR, Arts & New Media Room, Uno dei mondi. Pietre sensibili e omologie inattese, Matylda Tracewska, 2025, 13 x 24 cm, stromatolite calcarea proveniente da Bristol, Gran Bretagna e mosaico lapideo (dettaglio)

La mostre di Palazzo Rasponi dalle Teste

Saranno due le mostre personali ospitate in parallelo da Palazzo Rasponi dalle TesteBreath, dell’artista di origini pakistane Shahzia Sikander, e Studies in Mosaics, dell’artista libanese Omar Mismar, a cura di Serena Simoni e Daniele Torcellini. Recentemente ospitati alla Biennale di Venezia 2024, i due esplorano temi legati all’identità, alle politiche di genere, alle tensioni sociali e ai conflitti del presente. Le due mostre intendono esplorare e portare all’attenzione del pubblico la presenza del mosaico nell’ambito di pratiche artistiche contemporanee e multidisciplinari, capaci di intercettare nervi scoperti dell’attualità. L’occasione segna anche la presentazione di due opere inedite e sperimentali, nate in collaborazione con l’Accademia Statale di Belle Arti di Ravenna e il Gruppo Mosaicisti Ravenna di Marco Santi, con il coinvolgimento attivo di studenti, studentesse e diplomati e diplomate dell’Accademia, oggi professionisti del mosaico. Una terza personale proporrà le porcellane e le maioliche antiche frantumate e ricomposte dall’artista francese Séverine Gambier.

Monir FarmanFarmaian, Untitled Heptagon 11, 2016 mosaico, Ravenna, MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna
Monir Farman Farmaian, Untitled Heptagon 11, 2016, mosaico, Ravenna, MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna

Le altre iniziative della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo

La Biblioteca Classense presenterà, invece, le opere di artisti e artiste under 35 selezionati con il concorso GAeM – Giovani Artist* e Mosaico, in una mostra collettiva a cura di Sabina Ghinassi e Antonio Rocca. Ma anche l’Accademia Statale di Belle Arti di Ravenna sarà centro propulsore della rassegna, con mostre, installazioni, nuove produzioni e interventi di arte pubblica. E così il Museo Nazionale, che ospiterà un recente dittico dell’artista pugliese Orodé Deoro. Gli spazi di Palazzo Guiccioli Museo Byron e del Risorgimento accoglieranno la mostra Gioiello in micromosaico. Declinazioni del contemporaneo, e la Sala dei Cento Preti – all’interno della Chiesa di Sant’Eufemia, attuale via d’accesso alla Domus dei Tappeti di Pietra, dove sarà visitabile parte della mostra diffusaSynapse,con opere di Giorgia Baroncelli, Lorenzo Scarpellini e Federico Ferroni – un’installazione multimediale interattiva a cura di Alessandro e Francesco Tedde.
Ancora, tra gli archi di Porta Adriana si svelerà un pavimento adornato di creature simboliche, opera corale da percorrere entrando o uscendo da una delle porte storiche più importanti di Ravenna: l’installazione è stata immaginata e realizzata da Nicola Montalbini in collaborazione con il Gruppo Mosaicisti di Ravenna di Marco Santi, gli studenti e le studentesse dell’Accademia Statale di Belle Arti di Ravenna. All’interno del Battistero degli Ariani, l’artista trentino Ismaele Nones, che reinterpreta la pittura bizantina con sguardo contemporaneo, dialogherà con la tradizione musiva ravennate, attraverso l’installazione Verso l’Alto, verso la Terra: Sguardo al firmamento, a cura di Anna Caterino. Mentre gli Antichi Chiostri Francescani accolgono la mostra Opere dal Mondo, a cura di Rosetta Berardi e Maria Grazia Marini, collettiva sulle pratiche e le sperimentazioni musive di artisti e artiste provenienti da molti Paesi del mondo. Il Museo Classis Ravenna – Museo della Città e del Territorio presenterà, invece, la mostra Mosaici su carta. Da Ravenna a Parigi

Il Pavimento, Studenti e studentesse dell’Accademia Statale di Belle Arti di Ravenna al lavoro con Nicola Montalbini
Il Pavimento, studenti e studentesse dell’Accademia Statale di Belle Arti di Ravenna al lavoro con Nicola Montalbini

Il mosaico diffuso. Tra gallerie e arte pubblica

Molteplici sono le iniziative che coinvolgono gallerie d’arte, laboratori di mosaico e spazi alternativi di Ravenna, dalla galleria/laboratorio Dis-Ordine, che proporrà anche l’installazione di nuovi mosaici in Via Portone, alla niArt Gallery, che presenterà l’installazione di arte pubblica Pianeta Europa di Felice Nittolo. E poi ancora Casa Matha, Fondazione Sabe per l’Arte, Pallavicini 22 Art Gallery (con un ricco calendario di Incontri intorno a mosaici e mosaicisti, a cura di Paolo Racagni), Pixel Mosaici, Ravenna Art Gallery, Galleria Faroarte, l’Ex-Cappella di San Giovanni Decollato, Galleria Piano B, PR2. 
Denso è anche il programma pubblico di conferenze, incontri e presentazioni che, tra gli altri, vedono ospiti gli artisti Fabrizio Plessi e Adrian Paci.

Livia Montagnoli

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