Ad Amiens, in Francia, c’è un festival di giardini che si visita in barca
Giunto alla sua 16esima edizione, il Festival international de jardins di Amiens è l’occasione perfetta per visitare la zona degli Hortillonnages, isolette coltivate da secoli che fino al 12 ottobre diventano una galleria d’arte a cielo aperto

Gli Hortillonnages di Amiens, storica capitale della Piccardia a 150 chilometri a nord di Parigi, sono un ambiente naturale unico in Francia. Su un’area umida di 393 ettari formata dall’antico corso della Somme centinaia di isolette raggiungibili in barca vengono coltivate fin da Medioevo. Il nome del luogo deriva dal latino “hortus” e gli hortillons, i contadini che lavorano queste piccole parcelle di terra separate da una rete di canali, producono frutta e verdura (un tempo anche torba per il riscaldamento) venduta sui mercati di Amiens. All’inizio del XX Secolo si contavano circa 250 hortillons; oggi ci sono ancora una dozzina di famiglie che si dedicano professionalmente alla coltivazione (i prodotti si trovano ogni sabato al mercato di place Parmentier, nel quartiere Saint-Leu), mentre la maggior parte delle isolette sono diventate giardini che i proprietari usano per coltivare fiori, per la pesca, l’osservazione della natura, o semplicemente per il relax.

Un Festival dei giardini che si celebra annualmente dal 2010
Dal 2010 gli Hortillonnages d’Amiens sono la sede del Festival international de jardins giunto quest’anno alla 16esima edizione (fino al 12 ottobre): uno scenario unico dove designer, architetti, e artisti trovano spazio per le loro creazioni. Il festival è stato ideato dall’attuale direttore Gilbert Fillinger, che all’epoca era a capo della Maison de la Culture di Amiens, per valorizzare, attraverso la creazione artistica, questo luogo naturale dalle caratteristiche così particolari: uno scenario dove natura, cultura, agricoltura e storia si incontrano per invitare i visitatori a riflettere sul loro rapporto con il paesaggio e le mutazioni climatiche ed ecologiche in corso, la biodiversità, la gestione dell’acqua, lo sviluppo sostenibile.







Artisti e paesaggisti internazionali si incontrano sulle rive della Somme
A partire dalla prima edizione, il festival ha accolto 221 opere, 340 fra paesaggisti, architetti, scenografi e scultori ed è stato visitato da oltre 620 mila persone. L’Olanda è il paese ospite dell’edizione 2025: 2 collettivi di paesaggisti e 2 scultori hanno aggiunto le loro creazioni a quelle delle edizioni precedenti arricchendo ulteriormente il percorso di visita che è raccomandabile fare in barca. L’organizzazione mette a disposizione dei visitatori delle barche a fondo piatto, simili a quelle tradizionali usate dai contadini per trasportare frutta e verdura, ma con un silenzioso motore elettrico. È il modo ideale per apprezzare appieno l’esperienza di un itinerario fra natura, patrimonio artistico e creatività contemporanea che si svolge in un ambiente naturale fragile ma altamente suggestivo. Navigando fra i canali si sbarca su 22 isolette dove sono installate le 49 opere visitabili, di cui 13 sono nuove creazioni realizzate per l’edizione 2025. Un percorso ad un tempo meditativo e ludico che può essere intrapreso in autonomia e che mediamente richiede 2 ore e mezza (imbarco al Port à Fumier di Camon, 3 chilometri dal centro) per essere apprezzato appieno.











Il riconoscimento dell’European Garden Heritage Network
Il festival di Amiens si è ormai conquistato un posizionamento oltre i confini nazionali e ha ricevuto nel 2024 un riconoscimento internazionale: il 1° Premio dell’European Garden Heritage Network per la migliore ideazione di un parco e giardino contemporaneo. L’ambizione del festival è proprio quella di far riflettere sugli stili di vita attuali: come preservare le risorse naturali e ripensare ai modelli di coltivazione o, ancora, come reintrodurre la natura negli ambienti urbanizzati.

Su un isolotto degli Hortillonnages, Fragile Emergence (2025) è un’opera di Mirte Van Laarhoven, artista e architetto paesaggista olandese che celebra la vita nascente. Al centro si trova una vasca in ceramica, da cui emergono forme vegetali appuntite, fresche e piene di potenziale. Smaltata di un verde brillante, quest’opera evoca l’energia dell’inizio della primavera, la gioia della crescita e del rinnovamento. Sotto questa celebrazione si nasconde una tensione più profonda: l’installazione esplora la dualità tra promessa e impermanenza, tra vitalità e declino. Le crepe sulla superficie suggeriscono il desiderio di congelare un istante effimero, il fragile inizio di una nuova stagione. L’opera esprime l’approccio dell’artista che realizza installazioni volte a celebrare la biodiversità e a sensibilizzare sulla necessità di preservarla. Una visione artistica che unisce impegno ecologico e contemplazione estetica.
Le opere delle passate edizioni
Fra le opere più spettacolari delle passate edizioni che si incontrano lungo il percorso in barca, citiamo Laocoon (2022) di Vincent Mauger, Aquatique (2024) di Voncent Bredif e Julien Fajardo, Mémoie d’arbre (2020) di Yuhsin U Chang.





Un’altra decina di installazioni si scoprono con un itinerario a piedi, ad accesso libero, sull’Île aux Fagots e sull’Île Robinson raggiungibili facilmente dal centro città. Qui l’opera più recente (2025) è Le Jardin amphibien di Chloé Mariey e Luc Léotoing. Un progetto che tenta di ricollegare l’ambiente terrestre a quello acquatico riflettendo sulla funzione storica che questi appezzamenti di terra, sostenuti da fragili argini, hanno avuto nel corso dei secoli. La prossima edizione, nel 2026, si avvarrà di un nuovo imbarcadero: oltre che da Camon si partirà anche da rue de Verdun in centro città. Condotte da battellieri specializzati, le barche tradizionali in legno potranno accogliere fino a 12 persone e navigheranno sul fiume Somme fino agli Hortillonnages e al Festival dei giardini.
Dario Bragaglia
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