Il grande Pellizza da Volpedo avrà una mostra unica alla Galleria d’Arte Moderna di Milano

A più di un secolo dall'unica monografica milanese a lui dedicata, la Galleria d’Arte Moderna ripercorre la vicenda artistica e biografica dell'artista piemontese. Di cui ospita, oltre al celebre Quarto Stato, tante opere importanti

Tre anni dopo il trionfale, se pure contestato, ritorno de Il Quarto Stato, dopo il lungo periodo al Museo del Novecento, la Galleria d’Arte Moderna di Milano celebra l’eredità del grande pittore piemontese Giuseppe Pellizza da Volpedo (Volpedo, 1868-1907) con una mostra monografica. Un percorso ideato dalla stessa GAM, che dell’artista conserva, oltre al suo capolavoro, molte opere altrettanto significative della sua produzione artistica.

La grande mostra di Pellizza da Volpedo alla GAM di Milano

Oltre un secolo dopo l’ultima monografica milanese dedicata all’artista, tenutasi alla Galleria Pesaro nel 1920, la grande mostra Pellizza da Volpedo (1868-1907). I capolavori riunisce quaranta lavori, tra dipinti e disegni, da collezioni pubbliche e private italiane e non: un corpus denso, vista la breve vita dell’artista, che illustra l’evoluzione stilistica dai modi dei Macchiaoli alla tecnica del Divisionismo. Saranno inoltre esposti anche i cartoni preparatori del Quarto Stato, a mostrare il processo creativo dell’artista e il suo legame con la tradizione pittorica.

La vita di Pellizza da Volpedo in mostra

La panoramica delle opere in mostra ripercorre la breve ma intensa carriera di Giuseppe Pellizza, che trasse ispirazione dal contesto familiare e contadino del suo tempo, rivolgendosi anche ai movimenti di protesta nelle città. Nato nel 1868 nel borgo agricolo dell’alessandrino a cui deve il proprio nome, Pellizza manifestò sin da giovane una propensione per il disegno che lo portò all’Accademia di Brera. Si spostò a Roma, tra l’Accademia di San Luca e l’Accademia di Francia, e a Firenze, dove divenne allievo del nume tutelare dei Macchiaioli, Giovanni Fattori. Passò da Bergamo, sulle orme del ritrattista Cesare Tallone, e da Genova, dove frequentò l’Accademia Ligustica di Belle Arti. Nel 1898 partecipò all’Esposizione generale italiana a Torino e nel 1891, con Segantini, Previati e Morbelli, alla prima Triennale di Brera; lavorò quindi sul tema del Quarto Stato con Ambasciatori della fame prima e Fiumana poi, approdando infine al suo capolavoro. La morte della moglie, Teresa Bidone, lo spinse al suicidio nel 1907.

La mostra di Pellizza da Volpedo diventa itinerante

Curata da Aurora Scotti e Paola Zatti, l’esposizione aperta dal 26 settembre 2025 al 25 gennaio 2026 è coprodotta dal Comune di Milano GAM – Galleria d’Arte Moderna con METS Percorsi d’Arte, associazione impegnata nella promozione dell’arte italiana dell’Ottocento, in collaborazione con i Musei Pellizza da Volpedo, grazie alla quale l’esposizione si estenderà ai luoghi pellizziani.

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Redazione

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