A Ravello l’artista Anselm Kiefer porta in mostra la figura femminile come forza generativa, distruttiva e iniziatica

Sono “Le Donne dell’Antichità” presentate a Villa Rufolo in occasione del Ravello Festival il centro del percorso espositivo in cui il maestro tedesco indaga l’eterno femminile nelle sue molteplici declinazioni in una visione che attraversa secoli e civiltà

Anselm Kiefer (Donaueschingen, 1945), noto per la profondità concettuale delle sue opere, presenta in occasione del Ravello Festival – in programma dall’11 luglio al 26 agosto 2025 – una narrazione frammentata dove la donna si manifesta come forza generativa, distruttiva e iniziatica. Sculture monumentali – come Ave Maria Turris Eburnea (2018–2025) – convivono con le celebri vetrine dell’artista, contenitori poetici di piombo, vetro e cenere in cui si sedimentano storia e memoria. Volti assenti, abiti irrigiditi, corpi spezzati o sostituiti da oggetti-simbolo: ogni opera è un varco verso una dimensione metastorica, che rompe la linearità del racconto e rimette in discussione il rapporto tra potere, sapere e identità.

La mostra dell’artista Anselm Kiefer a Ravello

 Ad accogliere Le Donne dell’Antichità è Villa Rufolo e il suo storico giardino, progettato da Francis Nevile nel XIX Secolo, tra sale, logge e affacci sul paesaggio costiero. L’esposizione, realizzata dalla Fondazione Ravello in stretta collaborazione con la Galleria Lia Rumma, attraversa secoli e civiltà, ispirandosi a figure emblematiche della Roma antica, della mitologia greca e delle tradizioni nordiche, dando corpo a presenze sospese.

Anselm Kiefer tra storia e mitologia

Tra le figure evocate, troviamo Arria, che si trafigge per incoraggiare il marito Paeto con l’ormai leggendaria frase “Paete, non dolet”; oppure Tusnelda, moglie del condottiero germanico Arminio, fiera anche nella prigionia romana. Emblematica, poi, Apollodors Liste, un’installazione che dispiega una bobina di piombo lungo uno strascico carico di fotografie, rovine e simboli: una riflessione sul tempo che ritorna, sul mito che si rinnova nella contemporaneità.

Anselm Kiefer e Ravello

Ravello, città da sempre legata alla grande cultura europea, ha accolto nel tempo personalità centrali del pensiero, dell’arte e della musica – da Richard Wagner a Gore Vidal. In questo contesto, la presenza di Anselm Kiefer – artista la cui opera ha interrogato la memoria, la storia e la forma del sapere – si inserisce in una continuità ideale tra passato e presente”, raccontano dalla fondazione.

Redazione

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