Nasce la Community Valore Cultura. Gli operatori culturali privati italiani si alleano

È una piattaforma di collaborazione, progettazione e sviluppo strategico dedicata agli enti culturali di diritto privato nel Belpaese l’iniziativa promossa da TEHA Group insieme a un gruppo di importanti fondazioni

Riconoscere e valorizzare il ruolo svolto dalle istituzioni culturali private nel tessuto economico e sociale del Paese. È questo l’obiettivo con cui nasce la Community Valore Cultura, l’iniziativa promossa da THEA Group – società che fornisce servizi di consulenza e intermediazione immobiliare di alto livello – insieme a Fondazione Biscozzi RimbaudFondazione BraccoFondazione ElpisFondazione Golinelli e Fondazione Luigi Rovati.

Il sistema delle fondazioni culturali private

Con oltre 1.500 istituti culturali di proprietà privata aperti al pubblico, il settore rappresenta circa il 35% dell’intera offerta culturale nazionale. Numeri significativi, che parlano di oltre 30 milioni di visitatori all’anno, dei quali più di un terzo provenienti dall’estero. Una rete dinamica, con una forte presenza nel Nord Italia (53%), ma attiva in tutte le regioni del Paese, e impegnata in un’offerta culturale ampia e continuativa: il 54% degli enti è infatti aperto al pubblico per oltre quattro giorni alla settimana, il 53% propone attività didattiche e quasi uno su cinque promuove eventi formativi anche online. “Il sistema culturale privato costituisce un pilastro portante della società e dell’economia del nostro Paese, integrandosi con il sistema pubblico nel rendere inclusive attività nell’ambito dell’arte e della scienza che spaziano dalle visite a collezioni permanenti o mostre temporanee, ai laboratori didattici per le scuole, ai convegni, ai corsi formativi fino alle diverse tipologie di eventi”, spiega Lorenzo Tavazzi, Senior Partner di TEHA Group.

Come misurare l’impatto sociale ed economico della cultura

Tra le prime azioni concrete della Community, la realizzazione di un indice di impatto sociale ed economico delle attività culturali sul territorio. Un progetto ambizioso, sviluppato sotto la supervisione scientifica del professor Mario Abis dell’Università IULM di Milano, che ha visto il coinvolgimento di oltre 500 partecipanti tra visitatori e stakeholder delle fondazioni aderenti. L’indagine ha messo in evidenza dati eloquenti: un alto livello di soddisfazione (media 8,7 su 10), con particolare apprezzamento per l’innovazione e la componente partecipativa delle esperienze culturali. L’82% degli intervistati ha dichiarato che ripeterebbe l’esperienza, mentre il 95% la consiglierebbe ad altri. Elementi come il benessere personale e la qualità dell’allestimento si rivelano determinanti nella percezione di valore.

Le voci delle fondazioni italiane che fanno cultura

Alla base della Community vi è, dunque, l’intenzione di attribuire un valore tangibile e riconoscibile agli investimenti culturali del privato, spesso sottovalutati nei dibattiti pubblici. Come sottolinea Giovanna Forlanelli, presidente della Fondazione Luigi Rovati, le istituzioni private investono per il bene dei territori e delle comunità e valorizzare questo impegno significa riconoscerne l’impatto e stimolarne la crescita. Per la Fondazione Golinelli, evidenzia il presidente Andrea Zanotti, l’iniziativa è anche un’occasione per rafforzare l’integrazione tra saperi scientifici e umanistici, in un’ottica di innovazione sociale e culturale. Diana Bracco, presidente dell’omonima fondazione, ha invece richiamato il valore della cultura come strumento di benessere: “Tali studi hanno conferito ulteriore evidenza scientifica al valore dell’investimento culturale come leva per migliorare la qualità della vita e favorire l’inclusione sociale. Oggi, il lancio di una nuova Community che si interroga sull’impatto socioeconomico generato dalla cultura rappresenta un passaggio molto significativo”. Per Dominique Rimbaud, presidente della Fondazione Biscozzi Rimbaud ETS, l’obiettivo è anche ampliare l’accesso all’arte contemporanea in contesti territoriali ancora poco abituati a queste esperienze contribuendo così a un nuovo polo di attrazione per il turismo culturale. Sulla stessa linea, infine, Marina Nissim, presidente di Fondazione Elpis, che sottolinea l’importanza del radicamento territoriale di questi progetti.

Caterina Angelucci

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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