A Torino apre un nuovo spazio espositivo aperto da un’artista per altri artisti 

Concepito come luogo di incontro e di scambio, “Châssis” inaugura con una mostra collettiva che riunisce quindici pittori italiani e stranieri. Il progetto è a cura dell'artista Lorenza Boisi, a cui abbiamo fatto qualche domanda

All’interno di un palazzo dell’Ottocento nel quartiere ebraico di Torino prende forma Châssis (telaio, in francese), il nuovo spazio espositivo della pittrice Lorenza Boisi (Milano, 1972). Precedentemente adibito a studio d’artista, oggi l’appartamento si trasforma in un luogo di incontro e di scambio per amanti della pittura (in tutte le sue declinazioni), ospitando progetti espositivi curati da Lorenza Boisi e da critici amanti delle arti figurative. Ad inaugurare il nuovo spazio torinese il 5 maggio è Nocturnal Ballads, una mostra che mette in dialogo Angelo Bellobono, Jacopo Casadei, David Lucchesi, Beatrice Meoni, Marcella Pralormo, Enrico Tealdi (per citarne solo alcuni) sul tema della notte. 

Apre spazio “Châssis” a Torino. L’intervista a Laura Boisi 

Perché hai deciso di aprire uno spazio interamente dedicato alla pittura?
Dopo tanti anni di attività nel mondo dell’arte contemporanea ho voluto dare forma a qualcosa che appartenesse alla mia categoria, ovvero quella dei pittori. In passato mi sono occupata di tutti i generi di arte e di promozione culturale e, oggi, avevo voglia di fare qualcosa di assertivo che si occupasse specificatamente dell’arte figurativa, in tutte le sue declinazioni. 

Che forma prenderà il palinsesto espositivo di Châssis?
Châssis sarà animata da quattro o cinque mostre collettive all’anno che avranno una durata settimanale (con inaugurazione alle 11.30 di domenica per facilitare l’accessibilità degli artisti alla mostra, diversamente dalle abitudini delle gallerie). Il giovedì, invece, ci sarà un’apertura serale per facilitare il pubblico e i collezionisti. L’intento è quello di approfondire i temi della tradizione pittorica occidentale, contestualizzandoli nel presente. Si passerà dalla rappresentazione della figura umana al ritratto umano, a quello psicologico, dal paesaggio alla natura morta, al simbolismo e così via. 

Oltre ad ospitare mostre, all’interno di Châssis c’è spazio anche per il confronto…
Sì, il mio obiettivo è quello di interagire con colleghi e far interagire con loro artisti che abbiano mantenuto una visione della pittura che parte – seppur con diversi punti di arrivo – dall’esperienza del reale o suggerimento di un’atmosfera connessa all’esperienza umana. Quindi non artisti che lavorano sull’astrazione pura o che utilizzano la pittura semplicemente come strumento di carattere dialettico. Sebbene possa sembrare un progetto autoreferenziale, io credo fermamente nel progetto e nella ridiscussione della fenomenologia della pittura, da un punto di vista storico e critico.  

Cos’è per te la pittura?
La pittura è materia dei pittori ed è oggetto e soggetto di sé stessa. Riesce ad essere compresa a pieno solo da chi la pratica, perché è un’esperienza di carattere sentimentale, religioso e politico, a seconda di come ogni artista la vive. 

E come pensi che sia percepita (fruita) la pittura in un contesto espositivo?
Non in maniera totalizzante. Penso che sia ora di superare un atteggiamento che ci ha portato ad una rarefazione e inaridimento del panorama generale e anche delle capacità di fruizione da parte del pubblico che non è più abituato a vivere le opere in sé ma a vivere lo spazio come se fosse un’esperienza. A mio avviso, una delle derive di quella che viene definita arte esperienziale.

Valentina Muzi

Torino// dal 5 al 12 maggio 2024
Nocturnal Ballads, a cura di Lorenza Boisi
Châssis
Via Sant’Anselmo 8

Opening domenica 5 alle ore 11.30

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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