A Venezia inaugura la nuova galleria di Tommaso Calabro con una mostra su Harold Stevenson

Risale agli inizi del XIX Secolo il nobile palazzo che a Venezia ospiterà la nuova sede della galleria Tommaso Calabro, la cui inaugurazione è in programma proprio durante la Biennale Arte 2024

Dopo l’inaugurazione della nuova sede milanese in Corso Italia 47, Tommaso Calabro si prepara a presentare per la prima volta il suo avamposto lagunare, nel nobile Palazzo Donà Brusa a Campo San Polo, le cui origini risalgono alla prima metà del XIX Secolo. La galleria aprirà le sue porte il 16 aprile 2024, proprio durante i giorni di preapertura della 60ma Biennale d’Arte, con una mostra monografica dedicata a Harold Stevenson (1929 – 2018), la prima presentata in Italia dell’artista americano esponente della cultura d’avanguardia del dopoguerra, presentando un corpus di opere realizzate tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Settanta. Non a caso, Stevenson fu uno degli artisti seguiti dal celebre Alexander Iolas – che tra il 1972 e il 1984 gli organizzò ben 11 personali, da New York a Parigi e Atene –, il cui lavoro da gallerista Calabro sta approfondendo ormai da anni (si veda, per esempio, l’ultima presentata a Milano su Tiger Tateishi). Analogamente alla cornice che accoglie la mostra di Calabro (in programma fino al 27 luglio), a Venezia Stevenson espose nel 1962, parallelamente alla 31ma Biennale d’Arte, in occasione di Piccola Biennale, un’esposizione organizzata dalla gallerista francese Iris Clert, in cui presentò una serie di dipinti e sculture in vetro di Murano, insieme a noti artisti come Yves Klein e Jean Tinguerly. 

Tommaso Calabro a Venezia. Chi era Harold Stevenson

Amico intimo di Andy Warhol e noto per aver dipinto nudi maschili su grandi tele, Harold Stevenson fu esponente della cultura d’avanguardia del dopoguerra e dopo il 1952, anno in cui si traferì a Parigi, iniziò a esporre per oltre 20 anni nelle più prestigiose gallerie europee. Negli anni ’60 realizzò le sue opere più conosciute come Eye of Lightning Billy(acquistata nel 2008 dal MoMA) – esposta nel 1962 alla Sidney Janis Gallery in occasione della mostra New Realistsinsieme a Warhol (che presentava le 200 Campbell’s Soup Cans), Roy Lichtenstein, Robert Moskowitz, Robert Indiana, George Segal, James Rosenquist, Wayne Thiebaud e Tom Wesselmann –  e il monumentale The New Adam, inizialmente contemplato nella mostra (al Guggenheim di New York) sulla Pop Art Six Painters and the Object del 1963 ma poi escluso poiché data la grandezza avrebbe distolto l’attenzione dagli altri lavori presentati. Sempre nel 1963, Stevenson realizzò un altro grande dipinto raffigurante il torero spagnolo El Cordobes, che venne appeso alla Torre Eiffel con il permesso del governo francese ma, a causa di problemi logistici lo stesso decise successivamente di rimuoverlo. 

Tommaso Calabro a Venezia. La nuova sede a Palazzo Donà Brusa

Si trova in Campo San Polo la nuova sede veneziana di Tommaso Calabro, ospitata al piano nobile di Palazzo Donà Brusa, originariamente costruito dall’aristocratica famiglia Donà. Qui, tra i componenti della famiglia, visse il compositore Giovanni Francesco Brusa, collaboratore di Carlo Goldoni. A Venezia ci sono altri 4 palazzi Donà, quali il Palazzo Donà della Madoneta sul Canal Grande, il Palazzo Donà-Ottobon in Fondamenta San Severo a Castello, il Palazzo Donà Balbi a Santa Croce e il Palazzo Donà dalle Rose a Cannaregio.

Caterina Angelucci 

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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