Come sarà il Padiglione Germania alla Biennale d’Arte di Venezia 2024. Gli artisti protagonisti

Saranno Yael Bartana ed Ersan Mondtag a rappresentare la Germania alla 60ma Biennale d’Arte di Venezia. Si misureranno con il concetto di soglia sotto il titolo “Thresholds”, mentre all’isola della Certosa verrà proposto un terzo scenario con il contributo di altri quattro artisti

Saranno l’artista israeliana Yael Bartana (Israele, 1970) e il regista tedesco Ersan Mondtag (Berlino, 1987) a rappresentare la Germania alla 60esima Mostra Internazionale d’Arte di Venezia, in programma dal 20 aprile al 24 novembre 2024. Sotto il titolo Thresholds gli artisti sono chiamati a riflettere sul concetto di soglia, inteso come confine tra più dimensioni, sia temporali sia spaziali: Thresholds riconosce il presente come un luogo in cui nessuno può rimanere, poiché esiste solo in quanto punto di contatto tra una cosa che è accaduta e una cosa che sta per accadere. Il padiglione, a cura di Çağla Ilk (Istanbul, 1976), presenta due scenari possibili tra futuri immaginati e ricostruzioni storiografiche. Yael Bartana introduce al primo scenario, un presente catastrofico sull’orlo dell’autodistruzione da cui l’artista, regista e fotografa tenta una via di fuga immaginando possibilità di sopravvivenza tra utopie e distopie. L’intervento di Ersan Mondtag, in contrasto con il carattere monumentale del padiglione, mette in scena una narrazione frammentaria del passato. Cosa accadrebbe se fosse possibile far rivivere epoche passate? Tra performance e installazione, Mondtag costruisce un cosmo teatrale di memorie ricostruendo la storia delle nazioni.

La Germania alla Biennale d’Arte di Venezia. Oltre ai Giardini l’isola della Certosa

Al di fuori dei Giardini, che come anticipato accolgono le opere di Yael Bartana ed Ersan Mondtag, la Germania presenta un ulteriore scenario – il terzo – all’isola della Certosa, a cinquecento metri dal Lido di Venezia. In questo contesto naturale sono invitati Michael AkstallerNicole L’HuillierRobert Lippok e Jan St. Werner, per creare uno spazio risonante identificato come la congiuntura di una transizione spazio-temporale. Gli interventi dei quattro artisti si muovono tra l’idro acustica, l’arte sonico-cibernetica, la musica e la poesia.

Cagla Ilk. Photo Andrea Rosetti
Cagla Ilk. Photo Andrea Rosetti

La Germania alla Biennale d’Arte di Venezia. La curatrice Çağla Ilk

È l’architetta turca Çağla Ilk a curare il padiglione tedesco. Ilk, conosciuta per la sua ricerca curatoriale che comprende le arti visive, l’architettura, la performance e il suono, ha lavorato come drammaturga presso il Maxim Gorki Theater di Berlino e condivide dal 2020 la direzione della Staatliche Kunsthalle Baden-Baden con Misal Adnan Yildiz. “In un momento in cui le guerre, i disastri naturali causati dall’uomo e l’autoritarismo rendono le nostre società sempre più vulnerabili alle crisi, è più importante che mai mettere in discussione il nostro precedente modo di vivere, plasmato dal pensiero dello stato-nazione, e sviluppare nuove forme di convivenza. Il padiglione tedesco rappresenta un esame critico della nostra storia e una lunga tradizione di opere artistiche innovative“, ha dichiarato Ilk al momento della sua nomina come curatrice del padiglione della Germania.

Caterina Angelucci 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

Scopri di più