Il doppio, la pittura, la città. Mostra di Marco Tamburro al Maxxi di Roma 

Tra Blade Runner e Beckett, fino alla fotografia e alla vita privata dell’autore, l’opera di Tamburro racconta la realtà senza entrare nella cronaca

Marco Tamburro (Perugia, 1974) esordisce al Maxxi con la mostra Gemelli, a cura di Luca Beatrice. Tredici opere inedite, di grande formato, concepite per la mostra, occupano l’intero spazio corner collaterale al Museo. Un corpus di lavori che racconta la contemporaneità secondo la visione dell’artista e, in maniera esplicita e coerente, ne rappresa la poetica, mettendone in luce le principali peculiarità. 

Marco Tamburro, installation view at MAXXI, Roma, 2023. Photo Pasqualini & Fucila - MUSA. Courtesy Fondazione MAXXI
Marco Tamburro, installation view at MAXXI, Roma, 2023. Photo Pasqualini & Fucila – MUSA. Courtesy Fondazione MAXXI

Il tema del doppio nell’opera di Tamburro 

Il titolo della mostra: Gemelli, allude innanzitutto ad un felice evento nella vita dell’artista: la paternità, con la nascita, nel 2018, di due gemelli. Esperienza che lo ha inevitabilmente portato ad ampliare, o meglio raddoppiare, il punto di vista sulla realtà, come si evince dal titolo. Tamburro, sulla scia di questa suggestione, ha scelto di giocare con il tema del doppio, inteso come possibilità di osservare ciò che ci circonda da diverse angolazioni che, proprio come le coppie di gemelli, non devono essere necessariamente uguali – omozigoti – ma possono essere anche diversi, opposti o complementari – eterozigoti. Tutte le opere in mostra presentano un “gemello” che può essere rappresentato sia da un’immagine interna al quadro stesso, come in Gemelli, che da un lavoro complementare, come in Introspettivo. Le relazioni tra e nelle opere sono più o meno latenti, mai scontate e, a tratti, provocatorie. Come se l’artista lanciasse una sfida al visitatore, invitandolo a cogliere anche le assonanze meno evidenti.  

La città nell’opera di Marco Tamburro 

Il linguaggio pittorico di Marco Tamburro è forte, maleducato, rapido come la contemporaneità che viviamo. Colore e segno si rincorrono sulle tele, uscendo dalle righe, senza rispettare i contorni, in un disordine paradossalmente ben calibrato che riflette la visione dell’artista. La città assume un’identità ambivalente; da una parte, quella di un intricato labirinto che sormonta e quasi sovrasta i suoi abitanti; dall’altra quella di un metaforico circo in cui tutti, più o meno inconsapevolmente, sono coinvolti ma da cui, volendo, è possibile uscire. La tavolozza è quella tipica dell’artista, giocata su una gamma di bianchi, neri e grigi, accesi da lampi di colore rosso. A questo cromatismo essenziale si contrappone una spazialità molto articolata, caratterizzata da vertiginosi giochi di volumi. Si passa da opere che aprono un varco verso un’altra dimensione, sfondando la parete, come Introspettivo o Gemelli; ad altre che ribaltano o appiattiscono la prospettiva, come Ss74 e Filo Rosso. Ad altre ancora che propongono visioni distorte e fantastiche dello spazio come Transumanza, per arrivare a lavori che contrappongono un’impostazione spaziale classica ad un soggetto decisamente inconsueto, come Croci metropolitane.  

Marco Tamburro, Gemelli, 2023. Courtesy MAXXI
Marco Tamburro, Gemelli, 2023. Courtesy MAXXI

Marco Tamburro: le opere in mostra 

A livello tematico la mostra è estremamente densa, nella misura in cui innesca una riflessione sui meccanismi alienanti della contemporaneità, il valore delle città, la velocità; anche i riferimenti culturali sono molteplici e spaziano dal cinema – Blade Runner; al teatro – Beckett; dalla fotografia, alla vita privata dell’artista. Alla luce di queste considerazioni, per quanto l’opera di Tamburro non voglia essere politica o alludere a fatti di cronaca, inevitabilmente si presta anche a questo genere di lettura. Infatti, anche se l’artista intende proporre un quadro ottimistico seppur disincantato della realtà, le sue opere non sono del tutto immuni da un’interpretazione di carattere sociale. Sicuramente, tra i lavori esposti, quello che maggiormente esprime un anelito di speranza è Prospettiva ottimista, con i due gemelli in altalena verso il cielo, che si potrebbe tradurre come una possibilità di rinascita a partire dalle macerie di uno scenario post apocalittico. In conclusione, per riprendere la metafora della giostra, cara all’artista, visitare la mostra di Marco Tamburro è un po’ come salire su delle montagne russe, bisogna allacciare le cinture di sicurezza per vivere a pieno l’esperienza. 

Ludovica Palmieri 



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Ludovica Palmieri

Ludovica Palmieri

Ludovica Palmieri è nata a Napoli. Vive e lavora a Roma, dove ha conseguito il diploma di laurea magistrale con lode in Storia dell’Arte con un tesi sulla fortuna critica di Correggio nel Settecento presso la terza università. Subito dopo…

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