Arte e cucina a Palazzo Nicolaci di Noto: apre Viva il Bistrot, con la galleria Spazionoto

La chef Viviana Varese porta la sua cucina negli spazi di uno dei più celebri edifici barocchi di Noto. Ma il bistrot sarà anche estensione della galleria d’arte adiacente

Sarà ristoro, ma anche spazio d’arte, negli ambienti di un palazzo storico tra i più importanti della Noto barocca. La sinergia è nata quasi spontanea, vista la prossimità tra Palazzo Nicolaci e la galleria Spazionoto di Paolo Perelli. Nato a Ravenna, dove si è formato presso l’Accademia di Belle Arti, Perelli ha lavorato come gallerista e curatore tra l’Italia e l’estero, prima di scegliere come sua residenza fissa la Sicilia. Nella sua piccola galleria di arte e design, ospita esclusivamente opere e progetti di artisti della comunità queer (in passato anche Pedro Almodovar ha esposto da Spazionoto). E a partire dal 6 aprile la galleria avrà modo di esprimersi anche a Palazzo Nicolaci, sulle pareti e negli spazi di Viva il Bistrot, prossimo a inaugurare sotto la guida di Viviana Varese.

Viviana Varese

Viviana Varese

VIVA IL BISTROT A PALAZZO NICOLACI

La chef campana, d’adozione milanese, raddoppia così il suo impegno nella Sicilia orientale, dove nel 2022 ha avviato il progetto W Villadorata Country Restaurant, all’interno della Country House Villadorata. Con il resident chef Matteo Carnaghi e con Ida Brenna, che invece sarà titolare della cucina del bistrot di Noto, Varese ha fondato la società VIM Group, impegnata proprio a sviluppare progetti di ristorazione sull’isola. “Ma l’opportunità di aprire a Palazzo Nicolaci si è presentata quasi per caso”, spiega la chef. La proprietà della country house, infatti, possiede nell’edificio storico alcuni ambienti ricettivi, di cui uno spazio che in passato ha già ospitato un bistrot: “Ci tenevano che il posto continuasse a vivere, a noi è sembrata una buona opportunità per raggiungere una platea più ampia, con una formula di ristorazione più democratica e contemporanea. Potremo arrivare a servire fino a 150 coperti per servizio (70 sono i posti a sedere tra sala interna e dehors, ndr), e la squadra al lavoro in Sicilia raddoppierà, raggiungendo una trentina di dipendenti”. Ad affiancare la cuoca Ida Brenna, ci sarà la sommelier Valentini Rizzi. La cucina, come pure la carta dei vini, omaggeranno il Mediterraneo e il suo essere luogo di incontro tra culture.

LA COLLABORAZIONE CON LA GALLERIA SPAZIONOTO

Gli ambienti sono quelli che un tempo fungevano da cantina dell’edificio costruito alla metà del XVIII secolo (riconoscibile dall’esterno per gli inconfondibili balconi dalle inferriate in ferro ricurvo, sorretti da mensoloni in pietra scolpita con le sembianze di figure grottesche quali sirene, leoni, sfingi, ippogrifi, cavalli alati e angeli), con archi ogivali e campate a botte in sale costruite in pietra sedimentaria locale. La ricerca si è concentrata anche sul design di arredi e complementi, come testimoniano il bancone bar in stile Anni Cinquanta, le lampade Lampe de Marseille di Nemo Lightning, le sedute J110 Chair Hay di Poul M. Volther. Ma sarà soprattutto l’arte a parlare, con un progetto espositivo stagionale, che prevede la rotazione di opere selezionate da Spazionoto, disponibili anche per l’acquisto (“abbiamo già preparato il primo catalogo, tra ceramiche, quadri, vasi”, sottolinea Viviana Varese). I primi artisti in esposizione spaziano da Momo – ghost artist attivo nelle periferie parigine – a Giuliano Cardella, artista bresciano di stanza a Catania, a Pablo Azocar, artista digitale di Santiago del Cile. Saranno allestite anche le sculture in fogli di compensato di Daniele Fortuna e le ceramiche di Elica Studio, laboratorio d’arte bolognese di Betty Bovina e Carlo Pastore. L’idea è quella di rafforzare un circuito inclusivo, divertente e contemporaneo nel cuore di Noto, che trova i suoi poli espressivi in Spazionoto e Viva il Bistrot (continua anche la collaborazione con la cooperativa sociale Si può fare a Noto, che sostiene l’integrazione sociale e l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati). Per raccontarsi liberamente attraverso molteplici forme espressive, cucina inclusa, che trarrà beneficio dai prodotti del territorio. Il bistrot sarà sempre aperto a cena e anche a pranzo nel fine settimana, ma avrà carattere stagionale, in attività fino al 5 novembre, prima della pausa invernale.

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Redazione

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