Jakub Woynarowski al Pastificio Cerere di Roma: l’opera che legge il futuro

Si chiama “Sol Salutis: il linguaggio dei numeri”, l’opera multimediale dell’artista, designer e curatore polacco ispirata a un lavoro letterario del suo conterraneo, il poeta romantico Adam Mickiewicz sull’intreccio tra matematica e metafisica

Se l’artista è un alchimista che non crea qualcosa dal nulla, ma riformula cose già esistenti per far emergere un nuovo fenomeno, allora Jakub Woynarowski (Cracovia, 1982) può definirsi tale con la sua nuova installazione Sol Salutis: il linguaggio dei numeri. L’opera multimediale dell’artista, designer e curatore polacco, autore del concetto artistico della mostra nel Padiglione della Polonia alla 14a Biennale Internazionale di Architettura di Venezia è, infatti, ispirata al lavoro letterario Storia del futuro del poeta romantico e patriota polacco Adam Mickiewicz (1798-1855) nel quale suggerisce la possibilità di tradurre le parole in valori numerici, oltre a contenere riflessioni sul futuro e descrizioni pressoché realistiche di invenzioni tecniche non ancora realizzate, come aeroplani, veicoli spaziali o apparecchi per registrare e trasmettere suoni e immagini.

L’INSTALLAZIONE MULTIMEDIALE DI WOYNAROWSKI SOL SALUTIS

I dispositivi progettati includono anche le fibre ottiche, spunto per l’installazione multimediale di Woynarowski Sol Salutis (dal latino, il sole della salvezza), in riferimento al sistema di specchi archimedei ai quali era attribuito il potere di riflettere i “segni di fuoco” della scrittura solare (la leggenda narra che durante l’assedio di Siracusa, Archimede avrebbe usato la loro capacità di riflettere la luce solare per bruciare le navi romane). “Durante la sua visione ‘Sol Salutis’ offre una decodifica graduale dei significati nascosti nelle combinazioni testuali e numeriche, che si rivelano progressivamente allo spettatore”, spiega l’artista.  “L’installazione audiovisiva si presenta quindi come un metaforico ‘apparecchio ricevente’ che potrebbe permettere di leggere e interpretare il significato di un segnale proveniente dal futuro”. La mostra visibile fino al 18 dicembre all’interno del suggestivo Spazio Molini, ricavato dal recupero dell’antico mulino del Pastificio Cerere di Roma – organizzata dall’ Istituto Adam Mickiewicz in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma, in partnership con la Fondazione Pastificio Cerere e cofinanziata con i fondi del Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale della Repubblica di Polonia – fa parte di un progetto più ampio realizzato nelle cinque città europee legate alla figura di Adam Mickiewicz: Parigi, Vilnius, Roma, Istanbul e Cracovia. Ecco le immagini…

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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