13 artisti e un giornalista. Apre a Roma lo spazio non profit Blocco13

Una microgalleria alla Garbatella dedicata ai nuovi talenti voluta dalla nota firma di Repubblica Carlo Alberto Bucci insieme ad un gruppo di 13 artisti. Ad inaugurarla, il 6 novembre, una mostra di Tiziano Campi, scomparso nel 2021.

20 mq in via Benzoni, al quartiere Garbatella a Roma. Parte da qui l’esperienza dell’associazione culturale Blocco 13, che inaugura il 6 novembre con una mostra di Tiziano Campi a cura di Sauro Cardinali e Carlo Alberto Bucci, che è anche il deus ex machina dell’intera iniziativa insieme ad un gruppo di 13 artisti, tutti legati da un lungo rapporto di conoscenza reciproca ed amicizia, pressoché coetanei, conosciutisi grazie all’insegnamento, ad amicizie comuni, alla frequentazione dello Studio Crispolti. Sono Sonia Andresano, Elena Nonnis, Tiziano Campi, Sauro Cardinali, Alfredo Zelli, Iginio De Luca, Maurizio Piefranceschi, Roberto Piloni, Massimo Arduini, Laura Barbarini, Marina Bindella, Enzo Scolamiero, Peter Flaccus. Il luogo è un ex bottega di “vini e oli”, “qualche vecchio abitante del quartiere se lo ricorda e chiede ancora un litro di bianco”, ci racconta Bucci. “Davanti all’uscio, c’è un reperto archeologico: una cabina telefonica martoriata dai writer e dalle pipì dei cani (entrambi segni di possesso) eppure ancora funzionante; oltre una seconda bella porta a vetri v’è un cortiletto di un’altra ventina di metri quadrati, sormontato da un grande albero e dal muro appartenuto al confinante palazzo delle Ferrovie, demolito, non ho ancora capito se dalle bombe degli alleati o se dalle ruspe, di via Pigafetta (si vede ancora l’apertura di una porta murata e nel cemento del rattoppo un manovale ha lasciato in tempi remoti il vividissimo e commovente graffito di una lupa capitolina, se non giallorossa: e chi la tocca!)”.

 

GLI ARTISTI DEL BLOCCO 13

Cortile che sarà anch’esso prestato all’arte, ospitando opere e sculture all’aperto. Tutte le opere, anche quelle che saranno esposte all’interno del piccolo spazio, saranno visibili anche dalla strada e dunque a disposizione dei passanti che dalla fermata della metro B di Garbatella si dirigono verso la Stazione Ostiense. L’obiettivo è dichiaratamente espositivo: offrire occasioni di verifica a progetti in divenire, oppure l’opportunità di mostrare il proprio lavoro ad artisti che non ne hanno spesso l’occasione, alla prima o seconda esperienza in tal senso. Alcuni degli artisti coinvolti sono stati “allevati” nel vivaio delle Accademia di Belle Arti di Roma o di Frosinone, altri vi insegnano. Giovani, come spiega Bucci, “che con l’arte hanno fatto un patto di lealtà per sempre nella vita e per me sarà un privilegio poter veder scritto in futuro Blocco 13 in testa all’elenco delle loro personali”. Tra gli scopi futuri anche il desiderio di entrare in rete con altre realtà no profit nella Capitale, “come lo studio Varroni a San Giovanni o Chiaroscuro all’Esquilino (ma sono molte e vivaci le start-up, chiamiamole così, del panorama capitolino), per progetti comuni e percorsi paralleli, se non condivisi anche con le benemerite Fondazioni, come Giuliani o Nomas”.

LA PRIMA MOSTRA: TIZIANO CAMPI

Ad inaugurare l’attività di Blocco 13 è un omaggio a Tiziano Campi, scomparso a maggio 2021 a soli 68 anni. Nato nel 1953, a Campi, al primo artista di cui Bucci scrisse nel 1990 in occasione della mostra Il lusso della pausa a cura di Manuela Crescentini, è dedicata anche, in contemporanea, la mostra antologica alla Galleria del Premio Suzzara. Le quattro opere in mostra a Roma sono state scelte da Campi stesso, che recuperano alcuni dei topoi del suo lavoro: la Barcafoglia, tema ricorrente nell’opera dell’artista, il suo alter ego, che dà anche il titolo alla mostra, Capitano Izim, anagrammando il suo nome, passando dagli anni ’80 fino al 2020 con l’opera Il liceale, in gesso e bambù. A gennaio la microgalleria ospiterà l’esordio della pittrice Elena Boni. Seguiranno dei focus e altri esordi, inoltre un progetto di Antonello Cuccu, tra arte, artigianato, design che collegherà Roma ad Orosei, verso il 2022. “Non c’è un tema, un filo rosso unificante, se non quello dell’alternanza di proposte in nuce, di idee germinali, di semi gettati in terra, di mostre e incontri tra cui quello con Augusto Gentili, con cui ho studiato alla Sapienza, che parlerà di una piccola incisione del Seicento che ho comprato in un mercatino e che mi ha fatto il dono di interpretare, seguito in questo da un suo allievo di grande valore, Michele Di Monte. Ebbene la grafica rappresenta Venere, Pan e Amore e poiché il motto è “Amor vincit omnia”, insomma … potrebbe essere questo il concept della prossima stagione”.

-Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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