Al Museo Civico di Castelbuono in mostra una Wunderkammer di oggetti comuni

“La stanza delle meraviglie” è il titolo della mostra che raccoglie oggetti di uso comune prestati dagli abitanti di Castelbuono. Un modo per celebrare il centesimo anniversario dell’acquisto, da parte dei castelbuonesi, del Castello dei Ventimiglia, oggi sede del Museo Civico

È all’insegna della condivisione e della partecipazione la mostra appena inaugurata al Museo Civico di Castelbuono, in Sicilia. La stanza delle meraviglie è il titolo della mostra che vede protagonista non un artista o un gruppo di artisti, ma tutti gli abitanti di Castelbuono: a cura di Maria Rosa Sossai in collaborazione con Angelo Cucco, l’esposizione infatti raccoglie oltre 200 oggetti prestati da singoli cittadini, associazioni, scuole e confraternite del paese, per una Wunderkammer che vuole celebrare il valore del bene comune. Strumenti di lavoro, abiti, cappe, abiti di confraternite, scarpe, documenti, monili, borse, gioielli, foto e insegne sono alcuni degli oggetti raccolti nella mostra, testimonianze delle storie e della storia che raccontano l’identità di una comunità: un’occasione per celebrare quanto accaduto nel 1920, anno in cui il Castello dei Ventimiglia, cuore e simbolo di Castelbuono e oggi sede del Museo Civico, era stato messo in vendita a un’asta giudiziaria e i castelbuonesi decisero di consegnare parte dei loro beni per raccogliere la cifra necessaria per acquistare il castello.

LA STANZA DELLE MERAVIGLIE AL MUSEO CIVICO DI CASTELBUONO

La Wunderkammer può essere quindi considerata, come spiega Maria Rosa Sossai, “un archivio esistenziale che elabora un vocabolario per immagini che scaturiscono dagli oggetti esposti, capace di incarnare una pratica del bene comune”. La mostra – il cui allestimento è a cura dell’architetto Pietro Airoldi – fa parte del progetto L’asta del 1920, con il quale il museo ha sperimentato “un format inedito per dialogare con il pubblico, per attivare sinergie virtuose con la collettività”, racconta il direttore del Museo Civico di Castelbuono Laura Barreca. “Nella consapevolezza che il museo è un dispositivo di relazione in grado di costruire una nuova narrazione attraverso i linguaggi del contemporaneo, rileggendo il patrimonio materiale e immateriale della comunità di riferimento. Il nostro intento è quello di instaurare un dialogo diretto con le persone”. 

– Desirée Maida

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

Scopri di più