Il Castello di Miramare a Trieste riapre con la mostra dedicata a Marcello Dudovich

Fotografo, illustratore, cartellonista di origine triestina, Dudovich lavorò per Borsalino, Ricordi, Pirelli, La Rinascente. Oltre 300 i pezzi in mostra

Sono tanti i beni culturali che dopo la pausa forzata imposta dal Covid-19 stanno riaprendo le porte al pubblico. Tra questi c’è il bellissimo Castello di Miramare di Trieste, che ha scelto la data simbolica del 2 giugno per ricominciare ad accogliere i visitatori. E i risultati non sono mancati: sono stati quasi 1700 infatti coloro che hanno scelto di trascorrere il giorno della Repubblica nel maniero a strapiombo sul mare, costruito tra il 1856 e il 1860.

IL CASTELLO DI MIRAMARE

Tra i gioielli che fanno parte del ricco patrimonio culturale del nostro Paese, Miramare è stato voluto da Ferdinando Massimiliano d’Asburgo. Residenza nobiliare, ancora oggi abbellita dagli arredi originali, è dotata di una architettura più che particolare: da ogni finestra infatti è possibile scorgere il mare e naturalmente il rigoglioso parco circostante di 22 ettari, impreziosito da fontane, laghetti artificiali, fiori e piante di ogni tipo. Diventato Museo storico, afferente al Mibact, è oggi, dopo un primo periodo di apertura parziale, visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 19.

IL CASTELLO DI MIRAMARE: MOSTRE ED EVENTI

Oltre al Castello, al Parco, alle Scuderie progettate dall’architetto Carl Junker e al “Castelletto”, dependance voluta sempre da Massimiliano d’Asburgo, il Castello di Miramare, citato anche da Carducci nelle Odi Barbare, offre al pubblico contemporaneo la possibilità di fruire di mostre ed eventi. L’estate 2020 è dedicata al grande fotografo triestino, scomparso nel 1962, Marcello Dudovich. Intitolata MARCELLO DUDOVICH (1878-1962) fotografia fra arte e passione, ospita fino al 10 gennaio 2021, nelle ex Scuderie del Castello, oltre 300 opere, sottolineando la relazione tra fotografia e cartellonistica che fu fondamentale nel suo lavoro. Il progetto, realizzato con il m.a.x. museo di Chiasso, è curato da Roberto Curci e Nicoletta Ossanna Cavadini. Il nome di Dudovich è legato ai famosi manifesti realizzati per Borsalino, Campari, Martini, La Rinascente, per citarne solo alcuni tra i più iconici. Ma la mostra racconta anche la fotografia, con oltre 200 scatti alcuni dei quali inediti, il rapporto con il maestro Leopoldo Metlicovitz, il suo modo di lavorare, con schizzi e bozzetti, e il backstage, con documenti, lettere e pezzi d’archivio, tra riviste e altro ancora, fino alle esperienze meno conosciute come regista cinematografico.

Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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