È morto l’artista Franco Giuli, maestro dell’astrazione

Si è spento a Fabriano lo scorso 2 dicembre l’artista Franco Giuli. Un ricordo, dalla Biennale di Venezia all’ultima retrospettiva curata da Bruno Corà.

Il maestro Franco Giuli e il critico d’arte Bruno Corà alla mostra “Franco Giuli: le costruzioni pittorico-plastiche e oltre”, Museo Bilotti, Roma, luglio 2016
Il maestro Franco Giuli e il critico d’arte Bruno Corà alla mostra “Franco Giuli: le costruzioni pittorico-plastiche e oltre”, Museo Bilotti, Roma, luglio 2016

Astrattista geniale e prolifico, fedele alle peculiarità del proprio stile ma anche all’evoluzione creativa che ne ha consentito lo sviluppo fino all’ultimo periodo, lo scorso 2 dicembre si è spento improvvisamente a Fabriano il maestro Franco Giuli. Nasce nel 1934 a Cerreto d’Esi, nell’entroterra della provincia di Ancona, è presto attivo nelle Marche dagli anni Cinquanta, ma è nel 1970 che si afferma negli ambienti romani con una personale presso lo Studio SM13.

DALL’INFORMALE ALL’ASTRAZIONE

Da lì, carriera e produzione non hanno subito interruzioni, partendo dall’informale e proseguendo una ricerca incessante sull’astrazione geometrica e sull’indagine su struttura e materiali, in cui si impone la riflessione sull’utilizzo del cartone ondulato come mezzo espressivo di elezione. Invitato a partecipare nel 1972 alla XXXVI Biennale di Venezia, ha esposto in sedi importanti in Italia e all’estero, accompagnato da autorevoli voci critiche del tardo Novecento: Giorgio Di Genova, Enrico Crispolti, Filiberto Menna, Bruno Corà ed altri.

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LA RETROSPETTIVA

Una ricca retrospettiva venne presentata nel 2013 presso la Galleria Edieuropa di Roma, e le sue ultime personali sono state “Franco Giuli: le costruzioni pittorico-plastiche e oltre” presso il Museo Bilotti, Roma, nel 2016, e “Strutture e spazi di superficie” presso il Museo Riso di Palermo nel 2017, entrambe a cura di Bruno Corà.

Valeria Carnevali

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AutoreFranco Giuli
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Valeria Carnevali
Sempre attratta dalle forme della cultura contemporanea come espressione delle dinamiche umane, in una prima vita ho vissuto e lavorato a Milano per inseguire da vicino l’evolversi del presente, collaborando con gallerie, spazi espositivi ed editori specializzati in arte e attualità. Dal 2007 ho stabilito una nuova dimensione nella natura montana del centro Italia, occupandomi di didattica, educazione e formazione delle generazioni più giovani e viaggiando il più possibile. Conduco una vita raminga tra l’Appennino umbro-marchigiano e l’Oceano Atlantico, trovata nella città di Lisbona una seconda casa dal 2017. Sono convinta che l’educazione estetica, all’arte e attraverso l’arte, sia una chiave fondamentale di sviluppo del pensiero critico e della coesistenza democratica. Scrivo per Artribune dal 2012.