Il caso BoCs Art: la replica di Giampaolo Calabrese, Dirigente Cultura del Comune di Cosenza

Riceviamo e pubblichiamo la replica di Giampaolo Calabrese, Dirigente Settore Cultura – Spettacolo – Musei del Comune di Cosenza al testo pubblicato da Alberto Dambruoso sul nostro giornale in relazione al caso BoCS di Cosenza.

Gentile Direttore,

appare oggi sulla Sua testata un articolo dal titolo “La telenovela BoCs Art di Cosenza: Di Pietrantonio curatore. Le parole dell’ex Dambruoso”. Mai titolo fu più azzeccato, dato che per gran parte, si rivela proprio come il lamento di un cuore infranto. Un quadro a tinte fosche quello che malamente dipinge, con sfumature di autolesionismo, Alberto Dambruoso, tra i curatori, con la sua associazione I Martedi Critici, di una prima stagione dei BoCS Art. Si deve necessariamente squarciare un velo di verità su questa vicenda agitata strumentalmente da Dambruoso. Rispondendo al dovere che deriva dal mio ruolo, devo chiarire anzitutto che l’attuazione del progetto BoCs Art, si deve solo e soltanto all’intuizione di un Sindaco lungimirante come Mario Occhiuto e all’opera della sua Amministrazione, un progetto che ha ricevuto importanti premi e riconoscimenti (SMAU Napoli 2015 nella sezione Communities) grazie alla sua azione innovativa e che ha già ospitato in questi anni centinaia di artisti provenienti da tutta Europa. Stupisce un racconto così poco veritiero.

Giampaolo Calabrese, Dirigente Cultura Comune di Cosenza

Giampaolo Calabrese, Dirigente Cultura Comune di Cosenza

IN MERITO ALLA COLLEZIONE

Stupisce, l’accusa di una mancanza di attenzione per le opere acquisite al patrimonio in questi anni. Forse non basta aver creato uno spazio espositivo ad hoc, il BoCs art Museum, inaugurato lo scorso dicembre e che raccoglie la maggior parte delle opere prodotte dagli artisti ospiti delle varie residenze? Le altre opere si trovano esposte nelle sedi istituzionali, in particolare nel Palazzo di Città; altre ancora, conservate e catalogate, saranno presentate a rotazione in mostre permanenti e non. Sulle criticità economiche, chiariamo: il progetto è un grande investimento sulla creatività e sulla mobilità artistica. I partecipanti alle residenze permangono per una media di tre settimane per ogni sessione (le residenze sono attive 7/8 mesi ogni anno), vivendo e lavorando, in un vero e proprio campus della creatività. Gli artisti sono ospitati nelle strutture a totale carico dell’ente – scelta voluta proprio per non gravarli di alcuna spesa viva – favorendo il senso di accoglienza e comunità, obiettivi primari del progetto stesso. Giusto per completezza di informazione, sulla questione ‘rimborsi’ chiariamo che, come dice la parola stessa, non sono assimilabili a cachet, e da questi dunque non è mai dipesa la capacità di permanenza degli artisti. In ogni caso ad oggi, sono stati tutti rimborsati ad eccezione della sessione del giugno/luglio 2017, in corso di liquidazione: parliamo di 25 artisti su circa 400.

UN ORGOGLIO PER L’AMMINISTRAZIONE

Una Pubblica Amministrazione parla attraverso i suoi atti. Il resto è solo fango che finisce con lo sporcare maggiormente l’immagine di chi lo produce. Il progetto BoCS Art resta un grande punto di orgoglio di questa Amministrazione, un investimento sulla creatività giovanile e il ventaglio di artisti difficilmente si espande se non si apre a prospettive diverse. Francamente, non pensavo che la collaborazione maturata con Dambruoso, fosse da interpretarsi come rendita di posizione e siamo stupefatti di tanto livore alimentato solo ed esclusivamente da una non continuità tra l’altro da lui stesso anche palesata, per un maggiore interesse dimostrato invece per il museo. Al Dambruoso, non resta che prendere atto della per lui triste realtà: è nelle prerogative di una amministrazione attribuire incarichi sul solco di una riconosciuta affidabilità scientifica e professionale. Immeritato è il fango che si sta lanciando oltre che su un progetto, su un’amministrazione e sulla nostra città, cercando un certo seguito tra gli indignati del web (che però non fanno differenza su cosa indignarsi, concentrati come sono sull’esercizio della polemica). È tutto tristemente pro domo sua, senza alcun riguardo, invece, per quanti hanno vissuto una bellissima esperienza, grazie alle politiche culturali del Comune di Cosenza Sono lieto se la vostra autorevole testata vorrà occuparsi, come ha fatto in passato, del progetto in merito ai contenuti artistici e la progettualità, che a partire dall’imminente mese di maggio e per l’intero anno, animeranno le residenze artistiche con la curatela del prof. Giacinto Di Pietrantonio.

-Giampaolo Calabrese
Dirigente Settore Cultura – Spettacolo – Musei

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