Howtan space, apre a Roma un nuovo “salotto d’artista”. Con una mostra di Erwin Blumenfeld

Nato dall'esperienza e dalla creatività dell'artista iraniano Howtan Re, Howtan space è un "salotto d'artista" dall'anima sperimentale, che coniuga arte, design, architettura e moda. E inaugura con una mostra dedicata al fotografo Erwin Blumenfeld

Uno spazio, una galleria, ma soprattutto un laboratorio di sperimentazione in cui arte, design, architettura e moda si incontrano, nel cuore di Roma, a pochi passi da Largo Argentina. È Howtan Space, il nuovo spazio capitolino dell’artista Howtan Re (Teheran, 1974) che aprirà le sue porte al pubblico il 14 febbraio, con una mostra di uno dei fotografi più eleganti e surreali del Novecento, Erwin Blumenfeld. Con l’inaugurazione di Howtan Space, a Roma si aggiunge un ulteriore spazio di qualità dedicato all’arte e alla cultura, dopo le recenti aperture di Musia e Fòndaco.

LA VISIONE, IL PROGETTO, LO SPAZIO

Nato da un precedente progetto di Howtan Re a Roma – un laboratorio d’arte permanente a due passi da Piazza Farnese – Howtan Space è uno spazio dinamico e versatile, aperto a tutte le arti e alla loro reciproca interazione. “Il concetto da cui sono partito questa volta”, racconta ad Artribune Howtan Re ricordando l’esperienza del suo precedente spazio espositivo, “è stata l’idea di quello che non volevo: una galleria d’arte per come essa viene tradizionalmente intesa. Ciò che avevo chiaro in testa sin dall’inizio, era un’immagine. Quell’immagine rappresentava l’evoluzione del precedente progetto, il mio laboratorio d’arte permanente a due passi da Piazza Farnese”. Architetto e interior designer, Howtan Re ha fatto il suo ingresso “ufficiale” nel mondo delle arti visive come fotografo nel 2003, esortato da Achille Bonito Oliva che vide le sue foto e lo convinse a esporle. Oggi Re è alla guida dello spazio che porta il suo nome, e che racchiude la sua visione di arte, anche grazie alla collaborazione di Andrea Saran e, tra le tante sinergie, anche quella della curatrice Barbara Martusciello. “Quello che volevo era uno spazio che contenesse ogni forma d’arte e bellezza ad essa collegata”, continua l’artista. “Uno spazio dinamico e mai virtuale, in cui l’esposizione delle opere non è mai punto di arrivo ma di partenza. Un salotto d’artista in cui il concetto stesso di arte non può prescindere da quello di condivisione e scambio, e che impone a chi vi entra la disponibilità a mettersi in gioco in prima persona”.

APRIRE NUOVI SPAZI DEDICATI ALL’ARTE A ROMA

Ma come si approccerà e che tipo di relazione intesserà Howtan Space con i romani e il territorio? “Vorremmo poter incuriosire e catturare un raggio di pubblico il più ampio possibile”, risponde Re. “Abbiamo già in agenda progetti che passino per il coinvolgimento dei più piccoli, per avvicinarli all’arte attraverso percorsi sensoriali che li riabituino a usare i loro occhi lasciando a casa gli smartphone, così come eventi che abbiano al centro la nostra splendida città. Roma è il motivo per cui siamo qui. Vogliamo aiutare la città a riacquistare un dinamismo che da troppo tempo sembra non appartenerle più”. “Dinamismo” sembrerebbe proprio essere la vision, la mission e anche la parola d’ordine di Howtan che, nonostante non voglia svelarci molto sui suoi progetti futuri, lascia intendere che il programma del suo salotto d’artista sarà molto ricco e variegato: “non siamo e non vogliamo essere posizionati all’interno di un recinto troppo stretto. Il dinamismo che contraddistingue il nostro spazio ci guiderà anche nelle scelte dei singoli progetti. Ogni progetto verrà affidato a un curatore. I curatori ruoteranno a seconda degli appuntamenti. Cosa abbiamo preparato per il post opening? Lasciateci qualche segreto”.

Erwin Blumenfeld, Courtesy the Estate of Erwin Blumenfeld

Erwin Blumenfeld, Courtesy the Estate of Erwin Blumenfeld

L’ELEGANTE SURREALTÀ DI ERWIN BLUMENFELD

Per il suo opening, Howtan Space ospiterà le visioni e le atmosfere oniriche di Erwin Blumenfeld (Berlino, 1897 – Roma, 1969), fotografo noto per il suo lavoro di contaminazione tra la moda e le estetiche del Surrealismo. Blumenfeld costruiva le sue immagini anche grazie all’utilizzo degli specchi e degli schermi, ai giochi di volumi, luci e prospettive. Virtuosismi tecnici che vedevano come protagoniste le donne, il suo soggetto preferito, la sua passione, la sua ossessione. Grazie a Yvette George Blumenfeld Deeton, Blumenfeld Estate NYC e Art+Commerce che hanno reso possibile l’incontro tra gli scatti di Erwin e lo spazio di Howtan Re, la mostra, curata da Giuliano Matricardi, presenta 10 vintage in b/n scattate tra il 1938 e il 1955 a Parigi e a New York e ottenute dalla manipolazione di acidi. Sono anche esposte 4 edizioni contemporanee edite da Art Commerce, tra queste, Lisa Fonssagrives on the Eiffel Tower, immagine simbolo di Blumenfeld e del modo in cui intendeva rappresentare la bellezza, il femmineo e una moda in cui l’abito non è mai solo fine a se stesso. Questo lavoro più di tutti, lega indissolubilmente il nome di Erwin Blumenfeld a quello di Vogue. Fu il fotografo inglese Cecil Beaton a interessarsi a questo giovane modernista, ad avvicinarlo e a metterlo in contatto con Vogue Francia, dando così l’avvio a una collaborazione che durerà una vita.

– Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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