La Fondazione Furla riparte da Milano con performance e sostegno alle istituzioni. Il programma

Dopo i molti cambiamenti che hanno interessato la Fondazione Furla e il suo board curatoriale con l’ingresso in scena di Peep-Hole, l’istituzione presieduta da Giovanna Furlanetto riparte. Con un programma tutto di performing arts.

Che Milano sia la città più votata al contemporaneo in Italia è ormai assodato. Istituzioni pubbliche e private premono sull’acceleratore ed è un pullulare ed una gara di iniziative che riguardano il settore della cultura in generale con il Salone del Mobile a fare la parte del leone, L’art week intorno alla fiera di miart a marzo, il Salone del Libro ad aprile e la Food Week, il mega evento dedicato al Food previsto per Maggio. In questo scenario brulicante di eventi ed inaugurazioni, giunge la notizia della nuova partnership tra il Museo del Novecento e la Fondazione Furla, che annunciano un anno di appuntamenti dedicati alla performance che si svolgeranno tra settembre 2017 e maggio 2018 nelle sale del museo meneghino. L’iniziativa intitolata Time after Time, Space after Space prevede una line-up di alto livello che coinvolge gli artisti Alexandra Bachzetsis, Simone Forti, Adelita Husni-Bey, Christian Marclay e Paulina Olowska invitati ad entrare in relazione con lo spazio museale. L’idea è quella di presentare una pluralità di approcci alla performance attraverso cinque focus monografici, a cadenza bimestrale, dedicati ad artisti diversi per generazione, provenienza geografica e formazione.

DAL PREMIO FURLA ALLE NUOVE STRATEGIE

Il progetto Time after Time, Space after Space in collaborazione con il Museo del Novecento rappresenta quindi un ulteriore passo in avanti nel nuovo corso della Fondazione che, dopo aver posto fine al Premio Furla, che per oltre dieci anni è stato il più importante riconoscimento per la giovane arte in Italia, ha intrapreso una nuova programmazione culturale basata su una serie di collaborazioni esterne, con l’obiettivo di sostenere attraverso le Furla Series la sfera istituzionale. In primo luogo, la scelta di affidare la direzione artistica della Fondazione a Peep-Hole, centro d’arte contemporanea milanese ideato e diretto da Vincenzo De Bellis, Bruna Roccasalva, Anna Daneri e Stefania Scarpini, e poi di aprirsi a nuove collaborazioni che radicano ulteriormente la presenza di Furla sul territorio milanese. La scelta di lavorare insieme al Museo del Novecento va proprio in questa direzione, riconfermando il ruolo del privato che riempie sempre di più gli spazi istituzionali. Ma quali saranno le prossime azioni? “A partire dal 2017”, spiega Bruna Roccasalva, direttore Artistico di Peep-Hole e Fondazione Furla, ad Artribune,” tutta l’attività di Fondazione Furla sarà incentrata sul progetto Furla Series, un ciclo di mostre e eventi di alcuni tra i più significativi artisti nazionali e internazionali, realizzati a cadenza annuale in collaborazione con le più importanti istituzioni museali pubbliche italiane. Stiamo lavorando dunque a Time after Time, Space after Space, al relativo catalogo che conterrà una documentazione di tutte le performance e sarà pubblicato in Primavera 2018 a fine programma, e al ricco public program articolato in differenti formati – conferenze, tavole rotonde, workshop, seminari, visite guidate – che è parte fondamentale del progetto e che sarà distribuito lungo tutta la durata dello stesso. Stiamo anche già lavorando a Furla Series 02, che avrà un formato completamente diverso”.

Mariacristina Ferraioli

www.fondazionefurla.org

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Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli è giornalista, curatrice e critico d’arte. Dopo la laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia dell’Arte, si è trasferita a Parigi per seguire corsi di letteratura, filosofia e storia dell’arte presso la Sorbonne (Paris I e Paris 3).…

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