Il pubblico, adulti e bambini, deve muoversi con un nuovo approccio nello Spazio Murat, compiendo una serie di azioni su una piattaforma da percorrere con il corpo e il pensiero. Attorno c’è un paesaggio irreale, montagnole e cubi di polistirolo, di un bianco cangiante grazie a proiettori luminosi blu. E così tutto diventa surreale. È il fantaspazio che Parasite 2.0 – gruppo di architetti, composto da Stefano Colombo, Eugenio Cosentino e Luca Marullo, in movimento, con sofisticata disinvoltura, tra linguaggi differenti – ha concepito per questo ambiente, parte integrante del costituendo Polo per il contemporaneo del Comune di Bari, che punta lo sguardo su questioni ed emergenze internazionali, come rivela anche il fitto programma di talk e approfondimenti su invito di Impact Hub.
– Lorenzo Madaro