Nel Parco archeologico di Vulci è stata scoperta una rarissima testa in marmo greco

Emersa nell’ambito del progetto “Vulci Cityscape”, la scultura raffigurante una giovane donna (Kore) offre nuovi elementi per approfondire i rapporti tra Grecia ed Etruria in età preromana

Con il termine Kore si indica la parte superiore di una statua femminile in marmo risalente al VII–V Secolo a.C., caratterizzata da elaborate acconciature e da un’espressione serena.
Si tratta di un esemplare stilisticamente riconducibile all’arte greca arcaica, riemerso in modo sorprendente in Italia, e più precisamente nel Parco archeologico di Vulci, durante gli scavi del progetto Vulci Cityscape avviato nel 2020.

Attribuibile a un atelier attico dei primi decenni del V Secolo a.C., la Kore – attualmente in fase di restauro – è stata presentata il 5 dicembre a Roma, nella Sala della Crociera del Ministero della Cultura.

Ritrovata una testa di Kore nel Parco archeologico di Vulci

La testa in marmo è stata individuata nell’area di un tempio monumentale scoperto nel 2021, un edificio che aveva già ampliato le conoscenze sui luoghi di culto nel centro dell’antica città.
Il rinvenimento della Kore fornisce un nuovo impulso allo studio del contesto etrusco, contribuendo a documentare i contatti culturali e artistici tra l’Italia preromana e il mondo greco.
Attualmente la scultura si trova presso l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma, dove è sottoposta a interventi di pulitura e ad analisi diagnostiche finalizzate a studiarne materiali, tecniche esecutive ed eventuali tracce di colore.

Il progetto “Vulci Cityscape” e la ricerca sulla città etrusca

Avviato cinque anni fa dalle Università di Friburgo e Magonza (in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale e con la Fondazione Vulci), il progetto di scavo archeologico Vulci Cityscape mira ad approfondire e ricostruire l’organizzazione e lo sviluppo dell’antica città attraverso indagini stratigrafiche e topografiche.

Il Parco archeologico di Vulci: dove paesaggio, arte e storia si incontrano

“Oggi abbiamo presentato un nuovo importante rinvenimento archeologico all’interno del Parco Archeologico di Vulci, un’area straordinaria dove la bellezza del paesaggio e la profondità della storia si intrecciano in un dialogo continuo, capace ancora oggi di restituirci la voce di una civiltà importantissima nel Mediterraneo, quale quella etrusca”, così parla Alfonsina Russo, Capo Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale del Mic. “E attraverso questo oggetto, questa testa di Kore, sarà possibile promuovere non solo Vulci ma anche il territorio a livello nazionale e internazionale. Un nuovo modo di valorizzare che va in un’unica direzione, che è quella di continuare a fondarsi su una strategia integrata che unisca ricerca archeologica, tutela del paesaggio, innovazione dei linguaggi espositivi, reti internazionali e partecipazione delle comunità locali”.

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