Tra vetro e marmo. Al Museo Archeologico di Venezia una mostra intreccia antico e contemporaneo
Nelle sale dell’antico museo lagunare, le trasparenze del vetro di Michela Cattai incontrano la solidità della statuaria classica. “ArcheoMateria”, a cura di Francesca Giubilei, racconta un dialogo tra epoche, dove la materia diventa memoria e luce
C’è un dialogo inatteso che si accende tra le sale del Museo Archeologico Nazionale di Venezia: quello tra le forme classiche della statuaria antica e le trasparenze vibranti del vetro di Michela Cattai (Italia, 1965). Fino al prossimo 30 novembre, la mostra ArcheoMateria, a cura di Francesca Giubilei con la collaborazione della storica del vetro Rosa Barovier Mentasti, mette in scena un incontro tra epoche e sensibilità diverse. Le opere di Cattai, realizzate secondo le tecniche della tradizione muranese, si inseriscono nel contesto museale senza sovrapporsi, ma cercando un punto di contatto tra la solidità del marmo e la fragilità luminosa del vetro. “Esporre in questo luogo significa confrontarsi con la memoria”, racconta l’artista, che in questa occasione riflette sul modo in cui la materia conserva il tempo e lo restituisce sotto nuove forme.
Il vetro di Michela Cattai al Museo Archeologico Nazionale di Venezia
Nel cuore di Piazza San Marco, il Museo Archeologico Nazionale si conferma un luogo di dialogo tra passato e presente. Come ricorda la direttrice Marianna Bressan, la mostra di Cattai rientra in un progetto più ampio di apertura alla contemporaneità: un museo che non si limita a custodire, ma interroga la propria eredità. Con la recente riapertura del Cortile dell’Agrippa, oggi accesso diretto su Piazzetta San Marco, l’istituzione riafferma la volontà di essere un centro culturale dinamico, capace di accogliere linguaggi diversi. ArcheoMateria si inserisce in questa visione: un confronto non didascalico ma sensibile, dove la trasparenza del vetro diventa metafora della permeabilità del tempo. Le opere di Cattai non impongono una narrazione, ma creano spazi di risonanza, restituendo al pubblico il piacere della scoperta e dell’ascolto.

Al Museo Archeologico Nazionale di Venezia un percorso tra archeologia, arte e design
Il percorso espositivo raccoglie circa trenta opere in vetro realizzate negli ultimi anni, e invita a osservare come il linguaggio della classicità possa ancora generare forme nuove. Due serie segnano il cuore della mostra: ArcheoMateria, in cui frammenti e filamenti metallici evocano reperti ritrovati, e Colonne d’aria, che trasforma la verticalità delle antiche architetture in vibrazioni leggere e luminose. La materia diventa movimento, superficie viva che assorbe e riflette la luce. Le scanalature e i chiaroscuri richiamano la scultura antica, ma qui la consistenza muta, si fa liquida, fragile, contemporanea. Cattai esplora il limite tra solidità e trasparenza, tra ciò che resta e ciò che svanisce, offrendo una riflessione sulla memoria non come archivio, ma come processo in continua trasformazione. Grazie all’allestimento ideato da CIMENTO, che unisce innovazione materica e sostenibilità, e al sostegno di Terre D’Aenòr, la mostra di Cattai rinnova quel rapporto tra Venezia e il suo patrimonio artistico.
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