La mostra a Londra che mette a confronto i quadri di Vermeer con le loro misteriose copie

A 350 anni dalla morte dell’artista fiammingo, la Kenwood House espone “La Suonatrice di chitarra” di Vermeer, parte della sua collezione, accanto al quadro di identico soggetto in arrivo da Philadelphia. Per la prima volta l’uno accanto all’altro, qual è la loro relazione?

Due dipinti, l’uno accanto all’altro: identico il soggetto. Ma la mano è la stessa? Chi avrà modo di vedere i due quadri a confronto, presso la Kenwood House di Londra, potrà farsi un’idea. Di certo, l’opportunità fornita al pubblico dal museo di Hampstead – nella villa seicentesca parte del circuito English Heritage, che vanta una prestigiosa collezione d’arte, con un importante nucleo di pittura fiamminga – è, a oggi, unica nella storia. 

La mostra su Vermeer alla Kenwood House: due dipinti a confronto

La Suonatrice di chitarra attribuita con certezza a Johannes Vermeer (1632 – 1675) è parte della collezione permanente di Kenwood dal 1927. Una seconda versione arriva, invece, in prestito dalla John G. Johnson Collection del Philadelphia Museum of Art: chi è l’autore? In occasione del 350esimo anniversario della morte di Vermeer, per la prima volta le due opere sono messe a confronto diretto: obiettivo della mostra Double Vision (allestita fino all’11 gennaio 2026) è suscitare dibattito e dare un contributo agli studi sul pittore fiammingo, che nel 2025 è protagonista anche di altri progetti celebrativi, come la mostra appena chiusa alla Frick Collection di New York.

La Suonatrice di chitarra di Vermeer e la sua replica

Vermeer – di cui si conoscono solo 37 dipinti – realizzò l’opera nel 1672, raffigurando una giovane donna intenta a suonare la chitarra, che distoglie lo sguardo, forse per prestare attenzione a qualcosa che sta accadendo fuori dal campo visivo del quadro. Il dipinto di Philadelphia ha dimensioni simili e coglie la stessa scena: la modella, però, presenta piccole differenze, come i capelli raccolti in una treccia appuntata sulla testa, anziché i riccioli sciolti. Mentre il primo quadro è firmato dal pittore, la sua “replica” non reca firma: in passato attribuito a Vermeer, oggi è considerato una copia, di cui poco o nulla si conosce sulle origini.
Gli studiosi hanno iniziato a interrogarsi sulla relazione tra i due dipinti negli Anni Venti del Novecento, ma lo stato di conservazione della replica non ha mai aiutato a formulare un’ipotesi convincente. Diversi interventi di pulitura, probabilmente ottocenteschi, hanno infatti alterato la superficie pittorica, provocando danni irreparabili e la perdita di tutti quei dettagli che fanno dell’originale un capolavoro di raffinatezza per acribia descrittiva e attenzione luministica. 

Kenwood House. Courtesy English Heritage
Kenwood House. Courtesy English Heritage

Le ricerche sulle due suonatrici di chitarra

Negli ultimi due anni, però, il dipinto di Philadelphia è stato oggetto della ricerca di un team multidisciplinare su materiali, tecniche e stili utilizzati, condotta in collaborazione con la National Gallery of Art di Washington. La mostra di Kenwood è occasione per condividerne alcuni dei risultati, in attesa della pubblicazione scientifica. Si evidenziano, nello specifico, differenze nello strato pittorico preparatorio dei due dipinti e anche nella scelta dei pigmenti. Tra gli altri: un costoso blu oltremare per Vermeer, il più economico indaco per la copia.

Livia Montagnoli

Double Vision: Vermeer at Kenwood
Kenwood House
Fino all’11 gennaio 2026
www.english-heritage.org.uk/visit/places/kenwood/ 

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