I premi d’arte assegnati ad aprile e maggio 2023. Matteo Olivero, Acacia, Lissone, SMACH

Dalle arti visive alla ricerca video, passando per la biodiversità, c’è tutta una serie di premi culturali che hanno decretato i loro vincitori nelle ultime settimane. Tra conferme e novità, ecco quali sono

Anche per i mesi di aprile e maggio, l’Italia si è confermata il paese dei premi culturali. Dalle arti visive alla ricerca video, passando per la biodiversità, c’è tutta una serie di ambiziosi riconoscimenti che, tra conferme e novità, hanno promosso le idee, le proposte e le visioni di nuove generazioni di creativi premiandoli con premi in denaro, borse di studio, residenze e produzioni artistiche. Vediamo quali sono…

Claudia Giraud

PREMIO MATTEO OLIVERO

Premio Matteo Olivero, Patrick Tuttofuoco

Premio Matteo Olivero, Patrick Tuttofuoco

Patrick Tuttofuoco (Milano, 1974) ha vinto la quarantacinquesima edizione del Premio Matteo Olivero. Questa la motivazione della Giuria, composta da Arturo Demaria Consigliere Fondazione Amleto Bertoni, Valentina Gervasoni curatrice della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, Roberto Giordana Direttore Generale Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Tiziana Buccico Istituto Garuzzo per le Arti Visive Saluzzo: “Con le sue opere fatte di luci, superfici specchianti e neon colorati, Tuttofuoco inventa dialoghi con il pubblico e con lo spazio che riflettono la radice dinamica e corale della sua ricerca artistica. Le sue opere esprimono uno stato di felice immersione nella realtà intesa come un organismo vivente, positivo, fonte di energia”. Promosso dalla Fondazione Amleto Bertoni, dal Comune di Saluzzo con la curatela di The Blank Contemporary Art e Esperienza Srl, il premio affida a un artista selezionato da una giuria la realizzazione di un’installazione che troverà collocazione permanente in uno spazio della Città di Saluzzo: in questo caso gli spazi dell’ex Caserma Mario Musso di Saluzzo, andando ad arricchire l’offerta di arte contemporanea della città, a partire dal 27 maggio.

PREMIO ACACIA

Premio Acacia, Yuri Ancarani

Premio Acacia, Yuri Ancarani

Il Premio ACACIA – giunto alla sua ventesima edizione – è stato assegnato all’artista Yuri Ancarani (Ravenna, 1972), che si è distinto a livello nazionale e internazionale attraverso la sua ricerca artistica. Nelle sue opere l’artista infatti unisce linguaggio cinematografico, documentario e arte contemporanea, indagando temi ed emozioni legate al quotidiano ma che restano spesso insondate. Come di consueto, l’artista premiato donerà ad ACACIA una sua opera che entrerà a far parte della Collezione ACACIA composta, al momento, da 36 opere di 24 artisti. La collezione è stata donata dal 2015 al Museo del Novecento di Milano che ogni anno ospita in uno spazio dedicato all’Associazione la Mostra INVITO in cui viene presentato l’opera (o le opere) dell’artista vincitore del premio. In virtù dell’eccezionale mostra dedicata ad Ancarani dal PAC, quest’anno ACACIA si sposterà temporaneamente nel padiglione del contemporaneo. Inoltre, il nuovo film Il popolo delle donne è l’opera donata da Yuri Ancarani ad ACACIA che a sua volta la donerà al Museo del Novecento di Milano.

PREMIO LISSONE

Premio Lissone 2023. Allestimento mostra

Premio Lissone 2023. Allestimento mostra

Il Premio Lissone – uno dei più antichi e importanti premi in Italia, che ha visto passare tra le sue fila i più autorevoli critici e storici dell’arte del ‘900 (Argan, De Grada, Valsecchi, Marchiori…) – ha appena proclamato due vincitori: Marion Baruch e Marco Eusepi.  La premiazione è stata sabato 13 maggio al MAC di Lissone, contestualmente all’apertura della mostra di tutte le opere, in programma fino a metà settembre. La giuria del Premio Lissone 2023, che ha decretato i due vincitori, era composta da Lóránd Hegyi, storico e critico d’arte ungherese, Giovanna Forlanelli Rovati, presidente della Fondazione Luigi Rovati di Milano e della direttrice del MAC Francesca Guerisoli che ha rinnovato la struttura del premio: ora vede la produzione di un progetto espositivo composto da quattro mostre curate da Lucrezia Longobardi, Gabi Scardi, Noah Stolz e Saverio Verini. Sulla base di un concept, ogni curatore ha selezionato 5 proposte, per un totale di 20 artisti invitati: Ludovica Anversa, Sonia Arienta, Marion Baruch, Andrea Barzaghi, Simone Berti, Martina Biolo, Linda Carrara, Simona Da Pozzo, Marco Eusepi, Alice Faloretti, Pietro Librizzi, Eva Marisaldi, Lucas Memmola, Isabella Pers, Tiziana Pers, Nazzarena Poli Maramotti, Giulio Saverio Rossi, Andrea Sala, Alessandra Spranzi, Andreas Zampella. ll premio in denaro per la categoria Gran Premio, del valore di 10mila euro, è così stato assegnato all’artista rumena Marion Baruch (classe 1929), mentre quello per la categoria Nuove Visioni, del valore di 5mila euro, a Marco Eusepi (nato nel 1991). Le opere vincitrici saranno acquisite dal MAC ed entreranno a far parte della collezione permanente del museo, che consta di oltre 450 opere d’arte moderna e contemporanea.

SMACH

Smach 2023, immagine istituzionale di Gustav Willeit

Smach 2023, immagine istituzionale di Gustav Willeit

Sono stati pubblicati sul sito il 17 aprile 2023 i nomi dei 10 artisti selezionati per la VI edizione di SMACH, Constellation of art, culture & history in the Dolomites. La biennale inaugurerà l’8 luglio 2023 in Val Badia e proseguirà fino al 9 settembre. Il concorso internazionale si svolge ogni due anni ed è stato ideato nel 2012 da Michael Moling e coadiuvato da Gustav Willeit e Stefano Riba. I dieci progetti artistici vincitori, concepiti appositamente per ognuno dei siti prescelti, comporranno un percorso espositivo en plein air in Val Badia – tra i 1.800 e i 2.300 mt. di altitudine – percorribile in 3 giorni di escursioni.  Inoltre, in Val dl’Ert (in ladino: Valle dell’Arte) si potranno scoprire le opere delle edizioni precedenti di SMACH acquisite per la collezione permanente. “La giuria artistica della Biennale SMACH 2023, composta da Federica Beretta, Giulia Ferracci, Emanuele Masi, Stefan Sagmeister, Peter Zumthor e Jasmine Deporta, ha valutato, in collaborazione con la giuria tecnica, le 100 proposte preselezionate tra le oltre 300 pervenute”, ha dichiarato la giuria. “Tra i progetti preselezionati sono stati scelti i 10 vincitori, per la loro qualità formale ed estetica, nonché per la loro fattibilità tecnica. Inoltre, le opere sono state selezionate anche per l’urgenza espressa nell’immaginare il futuro, affrontando la questione ecologica attraverso la trasformazione della materia, ripensando e ridefinendo la questione dell’identità verde in relazione alle conseguenze delle trasformazioni socio-culturali nel contesto globale. Le 10 opere dialogano con il tema della Biennale 2023, Sprouting, e con le peculiarità dei singoli luoghi. Dall’8 luglio alla fine di settembre le installazioni site-specific saranno collocate lungo un percorso di 65 km. Insieme formeranno una costellazione di opere che indagano aspetti della biodiversità e che si riferiscono alla storia e ai problemi contemporanei della regione”.

PREMIO COLLECTIVE PER IL CASTELLO DI RIVOLI

Alice Visentin, Banda di fiori (Notturno), 2021, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli Torino, Donazione Premio d’arte internazionale Collective. Photo: Sebastiano Pellion

Alice Visentin, Banda di fiori (Notturno), 2021, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli Torino, Donazione Premio d’arte internazionale Collective. Photo: Sebastiano Pellion

Alice Visentin (Ciriè, Torino, 1993) è la vincitrice della prima edizione del Premio d’arte internazionale Collective per il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Grazie all’acquisto effettuato dai Soci di Collective, l’opera di Visentin Banda di fiori (Notturno), 2021, entra in qualità di donazione a far parte della Collezione permanente del Museo. Promosso da Collective, Associazione italiana di collezionisti d’arte contemporanea costituita nel 2019, il Premio d’arte internazionale Collective per il Castello di Rivoli ha come obiettivo l’acquisizione e donazione al Museo di un’opera realizzata da una/un artista di età inferiore ai 35 anni. Corrispondente a 20mila euro, il Premio ha cadenza biennale. Visentin è stata selezionata da una commissione dedicata al progetto, composta dal Direttore del Castello di Rivoli Carolyn Christov-Bakargiev, dal Vice Direttore e Capo Curatore Marcella Beccaria e dal Curatore Marianna Vecellio, a partire da una rosa di 36 lavori realizzati da artiste/i italiani e internazionali proposti dai Soci di Collective. L’opera vincitrice Banda di fiori (Notturno) è un importante ciclo pittorico composto da 5 tele. Emergenti dall’oscurità della notte, i fiori rappresentati in ciascuna delle tele diventano per l’artista “metafora della condizione umana, collegata all’universo fisico e trascendentale”.

LIO ART PRIZE

 Marinella Senatore. Credits: Christina Almeida. Courtesy: Mazzoleni, London - Torino

Marinella Senatore. Credits: Christina Almeida. Courtesy: Mazzoleni, London – Torino

Il Premio di Arte Contemporanea Lio Art prize è stato conferito a Marinella Senatore (Cava de’ Tirreni, 1977), artista rappresentata dalla galleria Mazzoleni, London – Torino. Lio Art Prize nasce dalla passione di Francesco Marini per l’arte contemporanea ed è il frutto della combinazione di filantropia, sensibilità artistica e interesse per gli asset alternativi che contraddistingue l’attività del gruppo Lio, la piattaforma di investimenti alternativi che vuole rivoluzionare il settore con algoritmi e IA. La scelta di premiare gli artisti che si esprimono con mezzi sperimentali deriva dal DNA di Lio, che modella la propria filosofia aziendale sul sostegno a idee e progetti innovativi, espressione dei tempi in cui sono state generate, connubio tra sensibilità dell’artista/professionista, esigenze della collettività di pubblico/mercato con la quale interagiscono e grandi potenzialità di sviluppo nel settore degli investimenti alternativi.

ARTISSIMA E MADE IN

Progetto MADE IN Welcome event. Gli artisti vincitori. Da sinistra a destra Daniele Di Girolamo, Mara Callegaro, Nicola Ghirardelli, Andrea Di Lorenzo. Photo © Giorgio Perottino, Artissima

Progetto MADE IN Welcome event. Gli artisti vincitori. Da sinistra a destra Daniele Di Girolamo, Mara Callegaro, Nicola Ghirardelli, Andrea Di Lorenzo. Photo © Giorgio Perottino, Artissima

Artissima e Camera di commercio di Torino annunciano i quattro giovani artisti vincitori del progetto di residenza MADE IN nato dal comune desiderio di attivare un dialogo tra l’arte contemporanea e il florido tessuto aziendale torinese. I giovani artisti, selezionati tramite bando, hanno l’opportunità di vivere una residenza presso quattro eccellenze imprenditoriali del territorio – Carioca S.p.A, Mattioli S.p.A, Pattern Group e Prima Industrie S.p.A – e di potersi confrontare con altrettante prestigiose gallerie d’arte contemporanea torinesi madrine del progetto: Norma Mangione (Torino), Mazzoleni (Torino – Londra), Franco Noero (Torino) e Peola Simondi (Torino). La curatela è affidata a Sonia Belfiore, founder di Ultravioletto Arte + Impresa. I quattro artisti vincitori sono: Mara Callegaro (Varese, 1994), Nicola Ghirardelli (Como, 1994), Daniele Di Girolamo (Pescara, 1995) e Andrea Di Lorenzo (Varese, 1994). La residenza offerta dal progetto consente loro di produrre una nuova opera, che resterà di loro proprietà, assimilando e influenzando la propria ricerca con il sapere tecnologico e operativo della realtà aziendale con cui dialogheranno.

IMAGINING SUSTAINABLE FASHION AWARD

ISFA, Grow Your Own Couture, shot by Rhys Votano

ISFA, Grow Your Own Couture, shot by Rhys Votano

Piero D’Angelo con il progetto Grow Your Own Couture è il vincitore di Imagining Sustainable Fashion Award (ISFA) 2023. Il premio, giunto alla terza edizione, è stato istituito da Connecting Cultures e C.L.A.S.S. con l’obiettivo di creare nuovi immaginari visivi e modelli innovativi di comunicazione nella moda sostenibile. Il progetto vincitore di Imagining Sustainable Fashion 2023 ha ricevuto un premio di 3mila euro. Nel suo progetto di comunicazione D’Angelo immagina uno scenario futuro in cui sarà possibile coltivare i propri vestiti attraverso organismi viventi come i licheni, capaci di assorbire l’inquinamento. Ma il progetto vuole anche comunicare un ritorno alla natura e soprattutto alla cura e alla protezione nei suoi confronti. Infatti, l’utente non è un semplice fruitore di moda, ma attraverso un kit prende parte al processo di crescita, cura e creazione del capo, abbandonando così i paradigmi tradizionali della moda.

PREMIO LUIGI GHIRRI

Mangione Giulia, The Fall

Mangione Giulia, The Fall

Giulia Mangione (Firenze, 1987) è la vincitrice del Premio Luigi Ghirri. Il progetto dell’artista fiorentina che vive e lavora a Oslo The Fall presenta una serie di fotografie che guardano ai miti popolari attorno al tema dell’Apocalisse e le teorie del complotto ad essa associate. Il premio del valore di 4mila euro, comprende anche la prestigiosa opportunità di presentare una mostra personale negli spazi di Triennale Milano, una tra le più più importanti partnership avviate da Giovane Fotografia Italiana. La giuria composta da Lorenza Bravetta (curatrice fotografia, cinema e new media Triennale Milano), Paola Di Bello (artista), Francesca Lazzarini (curatrice indipendente), Adele Ghirri (Eredi Luigi Ghirri) e Walter Guadagnini (direzione Fotografia Europea) ha decretato vincitrice del Premio Luigi Ghirri Giulia Mangione con la seguente motivazione: “per la solidità della ricerca, per la qualità fotografica del lavoro, e per aver indagato il tema dell’appartenenza in relazione al sentimento della fine”. A Eleonora Agostini è stata attribuita la menzione speciale Nuove Traiettorie. GFI a Stoccolma promossa dall’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, mentre a Sofiya Chotyrbok l’ospitalità al prestigioso Fotofestiwal Łódź in Polonia.

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

Scopri di più