È morta Brigitte Bardot. La diva francese della bellezza ribelle scompare a 91 anni
Attrice, modella, cantante e anche attivista in difesa degli animali, B.B. ha segnato la storia del cinema e della cultura popolare, diventando icona del Novecento e simbolo dell’emancipazione del corpo femminile
Non è stato certo un anno fortunato, il 2025, per la storia del cinema. E la tendenza si conferma nei giorni che accompagnano il passaggio al 2026. Da Robert Redford a Diane Keaton, da David Lynch a Rob Reiner; e poi Gene Hackman e Val Kilmer, Claudia Cardinale ed Eleonora Giorgi: lutti importanti che hanno scandito gli ultimi dodici mesi, riportando alla memoria film cult del passato, interpretazioni magistrali e regie visionarie.
Addio a Brigitte Bardot
Ora a lasciarci è Brigitte Bardot, la diva francese per antonomasia, icona di una femminilità libera, sensuale e ribelle. B.B., attrice e artista baciata da un successo travolgente e poi sapientemente sparita dalle scene all’apice della carriera, scompare all’età di 91 anni, nella mattinata del 28 dicembre. A darne notizia è la Fondazione che porta il suo nome: il 24 novembre scorso era stata ricoverata a Tolone, non lontano dalla sua casa-eremo di Saint-Tropez (conosciuta come La Madrague), dov’era rientrata dopo qualche giorno, costretta a smentire le voci circolate sul web, che ne annunciavano la morte. Ma la grave malattia con cui combatteva negli ultimi tempi, stavolta, non ha concesso appelli.

Brigitte Bardot e il cinema: la diva degli Anni Sessanta
Nata a Parigi il 28 settembre del 1934, figlia di un ricco industriale, già nel 1950 – appena sedicenne – compare sulle pagine di Elle, destando immediatamente l’interesse del cinema. A 18 anni sposa Roger Vadim, mentre si succedono le prime piccole parti in film come Elena di Troia (1955, nel ruolo di Andraste), I tuoi occhi bruciano, Mio figlio Nerone (1956; con Alberto Sordi, nei panni di Poppea). Il nomignolo (B.B.) che accompagnerà la sua consacrazione come icona di stile e sensualità si deve al film Et Dieu… créa la femme (1956, per la regia di Vadim), dove Bardot è una giovane ragazza che scopre il fascino esercitato sugli uomini. La pellicola, vietata in Francia ai minori di 16 anni, trionfa negli Stati Uniti: l’attrice è eletta a simbolo dell’esigenza di emancipazione del corpo femminile; di un nuovo modo, libero da castranti sensi di colpa, di vivere la sessualità. “Dopo la Statua della Libertà, nessun’altra donna francese ha gettato altrettanta luce sugli Stati Uniti”, scriverà Life.
È allora che vita professionale e privata di Brigitte Bardot finiscono per fondersi in una continua corsa alla foto rubata da parte dei paparazzi, tra nuovi amanti (nel frattempo il matrimonio con Vadim è finito) e mariti, amori suggestivi – da Serge Gainsbourg a Warren Betty – e scandali (appena compiuti 26 anni, tenta anche il suicidio).
I film di Brigitte Bardot
Intanto, sul grande schermo, la stagione di Brigitte Bardot si consuma breve ma molto intensa: La ragazza del peccato (1958), La verità (1960), Vita privata (1962), Il disprezzo (1963). Nel 1970, lo scultore Alain Goudon si ispira a lei per dare forma al busto di Marianne, emblema nazionale francese: BB è ormai entrata nel mito. Del resto, rivoluzionando il concetto di bellezza femminile, mostrandosi negli Anni Sessanta con look naturali che contrastavano con gli standard dell’epoca, l’attrice ispira artisti, stilisti e fotografi: una musa che incarna bellezza e ribellione, fama e solitudine.
L’addio alle scene e l’attivismo di Brigitte Bardot
Ma nel 1974, avvicinatasi nel frattempo alla musica grazie a Gainsbourg, l’attrice annuncia il ritiro dalle scene, con un bagaglio di poco più di 50 film all’attivo (non sempre memorabili), collaborazioni con grandi registi come Jean-Luc Godard, Louis Malle e Henri-Georges Clouzot, e una settantina di canzoni incise.
Si intensificherà, in compenso, il suo attivismo in difesa dei diritti degli animali. Vegetariana, nel 1986 istituisce la Fondazione Brigitte Bardot per il Benessere e la Protezione degli Animali che finanzia con 3 milioni di franchi raccolti vendendo all’asta i suoi gioielli e oggetti personali. Proprio la Fondazione, salutandola, ricorda il suo impegno costante: “La Fondazione Brigitte Bardot annuncia con immensa tristezza la scomparsa della sua fondatrice e presidente, Madame Brigitte Bardot, attrice e cantante di fama mondiale, che ha scelto di abbandonare la sua prestigiosa carriera per dedicare la sua vita e le sue energie al benessere degli animali e alla sua fondazione”. I suoi ultimi anni si ricordano, però, anche per prese di posizione divisive, spesso molto critiche verso l’immigrazione e altre questioni sociali.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati